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L'autosabotaggio

Creato il 22 ottobre 2014 da Gabrielabalaj
L'autosabotaggio AUTOSABOTAGGIO – con questo termine nella psicologia si indica il fenomeno, tipico della maggior parte delle persone che cercano di cambiare in meglio la propria vita, per colpa del quale la maggior parte dei buoni propositi falliscono entro il primo mese.
ZONA DI CONFORT
La mente umana odia il cambiamento e tutto quello che ne consegue con tutte le sue forze: lo vede sempre come un potenziale pericolo. Per questo crea delle barriere naturali che ti fanno sentire a disagio quando vuoi o devi esplorare una situazione mai provata prima. E’ in questo che consiste la così detta zona di comfort: un limite marcato da tutte le cose che conosci e che hai già fatto, e che quindi consideri sicure. Tutto il resto, che ne sta al di fuori, causa timore e vergogna.
CONVINZIONI
Oltre al problema della zona di comfort, c’è anche da considerare che una volta che l’inconscio si è fatto l’idea che qualcosa non va fatto, tenterà in ogni modo di rafforzare questa convinzione trovando motivi razionali per confermarla, anche se questi motivi sono irreali o irrilevanti. Oltre a questo, scarterà e ignorerà tutti i segnali contrari: ciò comporta una distorsione della realtà, nella quale si ignorano i buoni motivi che ti dovrebbero portare a cambiare. L’inconscio ha deciso che “il cambiamento è brutto” e così boicotterà ogni tentativo di migliorare. Ciò avviene anche se l’io razionale sa bene che non è così: questa è un’altra prova che dimostra come i due lati del cervello, razionale e irrazionale, sono spesso in disaccordo. Non importa quanto tu sia convinto che puoi e che devi migliorare la tua vita, finché l’inconscio non sarà pienamente convinto, non c’è niente da fare. Per questo la chiave per innescare il cambiamento va a toccare proprio quell’aspetto.
SOLUZIONE
Iniziare con piccoli passi, i famosi 21 giorni…Mettersi in azione è necessario per il successo: anche un solo piccolo passo è fondamentale e messo insieme ad altri piccoli passi innesca il famoso cambiamento duraturo, che porterà benefici a lungo termine. Visualizza il tuo obiettivo e impara a non procastinare, puoi usare la forza di volontà per superare l’autosabotaggio!

Foto: AUTOSABOTAGGIO – con questo termine nella psicologia si indica il fenomeno, tipico della maggior parte delle persone che cercano di cambiare in meglio la propria vita, per colpa del quale la maggior parte dei buoni propositi falliscono entro il primo mese.
ZONA DI CONFORT
La mente umana odia il cambiamento e tutto quello che ne consegue con tutte le sue forze: lo vede sempre come un potenziale pericolo. Per questo crea delle barriere naturali che ti fanno sentire a disagio quando vuoi o devi esplorare una situazione mai provata prima. E’ in questo che consiste la così detta zona di comfort: un limite marcato da tutte le cose che conosci e che hai già fatto, e che quindi consideri sicure. Tutto il resto, che ne sta al di fuori, causa timore e vergogna. 
CONVINZIONI
Oltre al problema della zona di comfort, c’è anche da considerare che una volta che l’inconscio si è fatto l’idea che qualcosa non va fatto, tenterà in ogni modo di rafforzare questa convinzione trovando motivi razionali per confermarla, anche se questi motivi sono irreali o irrilevanti. Oltre a questo, scarterà e ignorerà tutti i segnali contrari: ciò comporta una distorsione della realtà, nella quale si ignorano i buoni motivi che ti dovrebbero portare a cambiare. L’inconscio ha deciso che “il cambiamento è brutto” e così boicotterà ogni tentativo di migliorare. Ciò avviene anche se l’io razionale sa bene che non è così: questa è un’altra prova che dimostra come i due lati del cervello, razionale e irrazionale, sono spesso in disaccordo. Non importa quanto tu sia convinto che puoi e che devi migliorare la tua vita, finché l’inconscio non sarà pienamente convinto,  non c’è niente da fare. Per questo la chiave per innescare il cambiamento va a toccare proprio quell’aspetto.
SOLUZIONE
Iniziare con piccoli passi, i famosi 21 giorni…Mettersi in azione è necessario per il successo: anche un solo piccolo passo è fondamentale e messo insieme ad altri piccoli passi innesca il famoso cambiamento duraturo, che porterà benefici a lungo termine. Visualizza il tuo obiettivo e impara a non procastinare, puoi usare la forza di volontà per superare l’autosabotaggio!
DISCUSSIONE ESEMPIO 
- Perchè continui a stare male? Domandati questo e cerca dentro di te le forze e poi chiedi aiuto. La vita è corta, perché  soffrire?
- Perché sto male? Perché  sono separata dal’uomo che amo... Perché vicino a lui io ero in pace... Anzi la mia anima era in pace ... Perché sento qualcosa di particolare che mi unisce a lui... Perché  non ho avuto il coraggio di lasciare mio marito per poter stare con lui...Perché mio marito si lamenta dalla mattina alla sera ... Perché perché perché .... Tanti perché !!
- Troppo facile la tua risposta. Se stai male la responsabilità è TUA, soltanto tua, non centra affatto l’assenza dell’amato, il marito, i figli, la tua fiamma o le altre cose che ti accadono. Stai male perché hai SCELTO TU DI STARE MALE!!! Punto e basta. Il bello è che puoi scegliere di stare bene. Ma non vuoi perché nel tuo subconscio ti stai AUTOSABOTANDO raccontandoti un sacco di cose del tipo, i sensi di colpa verso i figli o la convinzione di non meritare l’amore di una persona sposata ecc. Se la tua religione da sempre ti ha scaricato l’idea di essere impura, ti dice che è sbagliato “desiderare l’uomo dell’altra” è chiaro che tu nel profondo ti stai facendo del puro autosabotaggio e respingi quella persona. Nessuno appartiene a nessuno. Quello è possesso. E non centra l’amore. Ricorda bene le parole di Buddha:
“Dall'attaccamento sorge il dolore, dal dolore sorge la paura; per colui che è totalmente libero, non c'è attaccamento, non c'è dolore, non c'è paura.”
© Gαbriєℓα Bαℓαj
www.gabrielabalaj.blogspot.it
DISCUSSIONE ESEMPIO
- Perchè continui a stare male? Domandati questo e cerca dentro di te le forze e poi chiedi aiuto. La vita è corta, perché soffrire?
- Perché sto male? Perché sono separata dal’uomo che amo... Perché vicino a lui io ero in pace... Anzi la mia anima era in pace ... Perché sento qualcosa di particolare che mi unisce a lui... Perché non ho avuto il coraggio di lasciare mio marito per poter stare con lui...Perché mio marito si lamenta dalla mattina alla sera ... Perché perché perché .... Tanti perché !!
- Troppo facile la tua risposta. Se stai male la responsabilità è TUA, soltanto tua, non centra affatto l’assenza dell’amato, il marito, i figli, la tua fiamma o le altre cose che ti accadono. Stai male perché hai SCELTO TU DI STARE MALE!!! Punto e basta. Il bello è che puoi scegliere di stare bene. Ma non vuoi perché nel tuo subconscio ti stai AUTOSABOTANDO raccontandoti un sacco di cose del tipo, i sensi di colpa verso i figli o la convinzione di non meritare l’amore di una persona sposata ecc. Se la tua religione da sempre ti ha scaricato l’idea di essere impura, ti dice che è sbagliato “desiderare l’uomo dell’altra” è chiaro che tu nel profondo ti stai facendo del puro autosabotaggio e respingi quella persona. Nessuno appartiene a nessuno. Quello è possesso. E non centra l’amore. Ricorda bene le parole di Buddha:
“Dall'attaccamento sorge il dolore, dal dolore sorge la paura; per colui che è totalmente libero, non c'è attaccamento, non c'è dolore, non c'è paura.”

© Gαbriєℓα Bαℓαj
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