L’eco dei lettori. Una forma di vita

di Alessandro M.

Intrattenere una corrispondenza epistolare può rivelarsi pericoloso.
La scrittrice Amélie Nothomb riceve un giorno una lettera dall’Afghanistan da parte di un soldato americano: non è semplicemente uno dei suoi innumerevoli fans, ma un soldato che è diventato obeso a causa degli orrori della guerra e che fa del suo ingozzarsi il suo atto di ribellione.
La storia sembra interessante e la scrittrice continua a scrivergli per conoscerne i particolari. Arriva perfino al punto di far entrare il soldato a far parte di una galleria d’arte in Belgio.
All’improvviso però la comunicazione viene interrotta da parte del soldato, senza spiegazioni, finché dopo le insistenze della scrittrice la fitta rete di menzogne non si smaschererà da sé.
Tutto sommato un buon libro, perfettamente in stile “Nothomb”, diretto, incalzante, anche se forse più interessante per le questioni politiche a cui allude che non per la storia in sé che è più scarna e lineare del solito.

Una forma di vita, di Amélie Nothomb
(ed. Voland, 2011, pp. 128, ISBN 9788862430784)