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l’ecografia dell’addome e la vescica: quando bere l’acqua ?

Creato il 04 ottobre 2011 da Unamelalgiorno

è un problema classico, una gran quantità di pazienti non capisce le istruzioni (che a noi addetti ai lavori paiono così elementari) per cui, a vantaggio del viandante telematico, cerco di spiegare nel migliore dei modi come regolarsi se si deve fare l’ecografia dell’addome (completo o inferiore: includono lo studio della vescica).

l’ecografia dell’addome e la vescica: quando bere l’acqua ?

ecografia della vescica

La vescica è un organo cavo, per poter esser studiata correttamente è necessario che sia ben distesa per cui deve contenere adeguata quantità di urina: pertanto è consigliabile, un’ora prima dell’esame ecografico, bere un litro d’acqua.
Cioè, se l’esame è previsto per le ore 15 sarà necessario aver bevuto tutto il litro d’acqua entro le ore 14 (un’ora prima dell’esame: acqua finita, bottiglia vuota!); molto di frequente, invece, accogliamo pazienti che hanno ancora la bottiglia in mano ed esordiscono con ora la finisco tutta !
Ovviamente (per me! Evidentemente non è tanto ovvio per l’utente medio) se bevi ORA l’acqua non t’andrà IMMEDIATAMENTE in vescica: l’ora di anticipo serve appunto a farla assorbire da stomaco ed intestino, farla poi filtrare dai reni e farla stazionare in vescica per la corretta esecuzione dell’esame.

Altrettanto inutile, anzi talora controproducente, è l’eccessivo riempimento della vescica: il povero paziente che si presenta alla porta dell’ambulatorio in panico totale perchè se la sta facendo sotto soffre senza motivo!
Basta un moderato riempimento della vescica che, nella gran maggioranza dei casi, corrisponde ad un moderato stimolo a svuotar la vescica: il troppo stroppia chè una vescica sovradistesa può mascherare alcuni aspetti patologici anche gravi.

Per cui, riassumendo: un’ora prima dell’esame bere TUTTO il litro d’acqua, magari rafforzandolo con altra acqua se ci si accorge che lo stimolo non si presenta (come può accadere, anche frequentemente, nei mesi caldi) o magari svuotando, parzialmente, la vescica se si raggiunge l’eccesso di riempimento (voglia incontenibile di urinare).


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