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L'Egitto come l'Algeria

Creato il 22 giugno 2012 da Dragor

 

 

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   Forse ricordate quello che è successo nel 1991 in Algeria. Il FIS (Front Islamique de Salut) ha vinto le prime elezioni libere che si fossero mai tenute in quel paese. Ha vinto democraticamente, ottenendo la maggioranza assoluta. Ma i vertici dello Stato non volevano un partito islamico al potere, così l’esercito ha fatto un classico golpe invalidando le elezioni e arrestando i capi del FIS, il tutto con la compiaciuta approvazione dell’Europa, la Francia in testa, che non voleva un altro Iran sul balcone di fronte. Naturalmente gli islamici si sono arrabbiati. Come, ci scippano la vittoria elettorale e arrestano i nostri capi? Così è seguita una sanguinosa guerra civile che ha fatto 150.000 morti e non si è ancora spenta, perché ogni tanto qua e là ci scappa ancora l’attentato con la relativa rappresaglia. A parte il fatto che ha gettato l’Algeria nel terrore, questa guerra l’ha esclusa dalla lista dei paesi turistici con le conseguenti perdite finanziarie. Nel 1991, all’epoca del colpo di Stato, il dibattito era centrato sul tema: la democrazia ha il diritto di suicidarsi? In altre parole, si può permettere a un partito totalitario di prendere il potere con gli strumenti democratici? Si deve tollerare l’intolleranza? Sembrava una variante del sofisma di Zenone. Se si impedisce a un partito totalitario di prendere il potere, si ricorre fatalmente a strumenti dittatoriali e tanti saluti alla democrazia.. Ma tanti saluti alla democrazia anche se si lascia il potere a un partito totalitario.

   In Egitto lo scenario si sta replicando. I Fratelli Musulmani hanno vinto le elezioni legislative riportando la maggioranza assoluta, ma l’esercito e la Corte Costituzionale (che si vogliono garanti della laicità) le hanno invalidate. I Fratelli Musulmani hanno vinto le elezioni presidenziali portando alla vittoria il loro candidato, Mohamed Morsi, ma la Corte Costituzionale “rimanda” l’annuncio del risultato e tutto lascia pensare che invaliderà anche le elezioni presidenziali. Poveretti, non sanno più come frenare l’ondata islamica. Con ogni probabilità scoppierà una guerra civile come in Algeria.

  Chi segue il mio blog sa che ho sempre detto: quando in un paese c’è una maggioranza islamica (o anche una consistente minoranza, visto che gli islamici reclamano sempre un potere superiore al loro numero perché si credono i detentori di una verità assoluta alla quale tutti devono sottomettersi, tipico vezzo delle religioni rivelate), un governo democratico è impossibile. Considerato il carattere totalitario dell’islam, che può concepire soltanto una teocrazia governata dalla sharia e considera blasfema ogni altra forma di governo (perfino le elezioni, anche se possono servirgli per prendere il potere), sono possibili soltanto una dittatura islamica o una dittatura militare per impedire una dittatura islamica. Come dire la peste o il colera. L’ho detto e ripetuto in tutti i post che ho pubblicato durante la primavera araba, aggiungendo che avrei voluto essere smentito dai fatti. Purtroppo mi stanno dando ragione.

Dragor


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