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L’era legale

Creato il 13 gennaio 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

 

L’era legale

 

Anno: 2012

Distribuzione: Bolero Film

Durata: 76′

Genere: Mockumentario

Nazionalità: Italia

Regia: Enrico Caria 

 

Corre l’anno 2020 e Nicolino Amore (Patrizio Rispo), uomo di origini umilissime che trascorreva le notti nei parcheggi per auto, si ritrova, per una serie di casi fortunati, ad occupare la poltrona più ambita della giunta comunale napoletana, quella del sindaco. Eletto a furor di popolo, che in lui intravede l’homo novus in grado di ascoltare veramente le esigenze dei meno abbienti e di trasformare la città, Nicolino subisce inizialmente il fascino della notorietà e di una vita fatta di agi, perdendo di vista il mandato dei suoi elettori.

Quando, però, si rende conto di stare tradendo la sua gente, decide di provare davvero a cambiare la realtà, ritenendo di essere l’uomo adatto a risollevare una Napoli soggiogata dai narcotrafficanti, avvelenata dalla diossina e insanguinata dalle faide camorristiche. Contro il potere della camorra, che appare invincibile e che stringe la città in una morsa mortale, Nicolino metterà in atto il suggerimento di un’alleata insolita che gli consiglia una soluzione apparentemente molto singolare, ma che si rivelerà efficace.

Dopo aver scritto e diretto Vedi Napoli e poi muori (2006), il disegnatore satirico e giornalista Enrico Caria, che del cinema si definisce un outsider, ritorna sul grande schermo con un mockumentario che fa sorridere a denti stretti. Caria racconta di aver realizzato questo secondo progetto dopo aver letto un articolo sul fallimento del proibizionismo, comparso su un numero del settimanale americano The Economist. Da questa lettura sono nate l’esigenza di raccontare il tema, tanto scottante quanto attuale, dell’accumulazione illecita di capitale da parte dei narcotrafficanti e la voglia di stimolare un dibattito che eleggesse come interlocutore privilegiato il pubblico.

 

L’era legale

 

Ciò che volevamo – afferma Caria nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Roma lo scorso 11 Gennaio – era adottare un genere cinematografico che ci consentisse di affrontare degli argomenti impegnativi con il divertimento e la leggerezza dell’intrattenimento e di provare a ribaltare il piano del racconto, creando uno stato d’animo positivo. La creazione dei personaggi, costruiti ad hoc in funzione del tema scelto, è avvenuta in un secondo tempo, a servizio dell’idea che volevamo raccontare. Nel mockumentario la realtà e la fantasia si mescolano e in effetti nel film sono presenti diverse scene vere, come per esempio le immagini dell’incendio della fabbrica dell’imprenditore Salvatore Mignano, che nel film interpreta se stesso, e delle sue lacrime di fronte al disastro…”.

La scelta del mockumentario ha anche consentito agli autori di mimare satiricamente alcuni documentari e di fare il verso ad una certa politica nostrana (“Lei è un turista della democrazia!”, tuona un assessore nel corso di un consiglio comunale presieduto dal sindaco Amore). Oltre all’imprenditore Mignano, nel film compaiono altri personaggi che interpretano se stessi, come Renzo Arbore e Isabella Rossellini, e sono state realizzate diverse interviste tra cui quelle alla giornalista del Nouvel Observateur Marcelle Padovani, al Procuratore Antimafia Pietro Grasso, allo scrittore Carlo Lucarelli, al giornalista del The Economist Bill Emmott.

Secondo il magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo, anch’egli intervistato nel film e presente alla conferenza stampa, questo film low-budget, che non si è avvalso del sostegno di fondi pubblici, presenta principalmente tre caratteristiche originali: il linguaggio narrativo particolare, adottato con lo scopo di sancire una rottura con lo stile narrativo tradizionale; la proposta, raccontata, di un miracolo napoletano, ovvero il desiderio di rappresentare una Napoli diversa; la speranza di una possibile legalizzazione di Napoli. Patrizio Rispoli, attore di teatro navigato e volto noto al grande pubblico grazie alla fiction partenopea Un posto al sole, pone l’accento sul ruolo sociale dell’artista e ribadisce l’importanza dell’attivismo anche da parte di chi si occupa di arte. L’era legale, aggiunge Caria, si è costituita come Onlus e, al momento, è impegnata in una campagna di sensibilizzazione contro il pizzo.

Manuela Materdomini

L’era legale
Scritto da il gen 13 2012. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione


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