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L’eredità Valdemar – L’ombra proibita

Creato il 05 aprile 2012 da Soloparolesparse

Ed alla fine è arrivata la seconda parte di quel L’eredità Valdemar, che lamentavo si chiudesse come fosse la fine del primo tempo.
E non sbagliavo, perchè L’ombra proibita riprende lì dove si era interrotto il primo film e Josè Louis Alèman questa volta ci guida fino alla fine senza interruzioni.
Rimane il dubbio del perchè il film sia stato così brutalmente spezzato in due parti (durata a parte, ovviamente).

L’eredità Valdemar – L’ombra proibita

Eravamo rimasti con Luisa rapita, Nicolas che corre in suo aiuto e Ana e Eduardo che vanno a loro volta alla sua ricerca.
E ci eravamo anche goduti tutta la storia che raccontava da dove nasce la maledizione.
Un piccolo tuffo nel passato lo facciamo ancora, in particolare per incontrare il signor Lovecraft ed un certo libro, il Necronicom, che è dove tutto nasce.
Poi però torniamo all’avventura in tempo reale e scopriamo il povero Santiago che prova ad aiutare i fuggitivi ma è minacciato da un Ordine che è una specie di massoneria esoterica, e sono loro a portare avanti gli esperimenti di Valdemar e a cercare un contatto col mondo dei morti e con i demoni tutti.
E per farlo hanno bisogno di un sacco di cose…

L’ombra proibita chiude la vicenda e non lascia buchi.
Il racconto è coinvolgente, ben fatto, teso, si sviluppa su più livelli e fonde facilmente realtà, mistero e allucinazione.

L’eredità Valdemar – L’ombra proibita

Al centro un gruppo di eroi per caso che proveranno a venir fuori da qualcosa di enorme e di cui non sanno praticamente nulla.

Il cast è ben scelto e funzionale, ma è il modo in cui Alèman racconta la vicenda che è pulito e lineare.
E fanno la loro bella figura anche le scenografie a tratti imponenti e gli effetti speciali, che non esagerano e rimangono nei limiti richiesti per affacciarsi nel mondo da incubo di Lovecraft senza sbilanciarsi troppo (che poi c’è il rischio di caderci dentro).

L’insieme è un film molto godibile, complesso, con dentro un sacco di cose buone.
Non certo indimenticabile ma assolutamente coinvolgente e da godersi… ovviamente in una botta unica di tre ore.


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