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L'eroe dell'italia dei tronisti va in galera

Creato il 23 gennaio 2013 da Laperonza

 

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Onestamente mi fa un po’ ribrezzo parlarne tanto mi è odioso il personaggio e il mondo che rappresenta. Il fatto, però, è emblematico dei nostri tempi e vale la pena farci una riflessione. Questo individuo che risponde al nome di Fabrizio Corona rappresenta in sé ogni male che affligge la nostra società: è arrogante, presuntuoso, naturalmente proteso al crimine eppure così ammirato, così amato, così al vertice di quella che, a prima vista, è la nostra civiltà. Corona è profondamente stupido e, in quanto tale, crede l’esatto contrario.

Corona ha subito soltanto una di una lunga serie di potenziali condanne che potrebbero portarlo in carcere per un periodo molto lungo e la cosa non sarebbe che un bene, per lui e per il mondo fuori dal carcere. La condanna è meritata, circostanziata, la sua colpevolezza innegabile tanto che lui stesso non si professa innocente. Quello che Corona professa, ed è la cosa più inquietante, e l’assoluta inconsapevolezza del male fatto. Corona compie il male convinto di non fare il male. Corona è più che convinto di tenere un comportamento assolutamente normale. Anzi, Corona è convinto di essere un eroe, paladino di un mondo fatto di fascino da imbonitore e ammiratori rimbecilliti. Corona è l’emblema dell’Italia dei tronisti, dell’Italia di Maria De Filippi.

Lo confortano in questo le schiere di ammiratori e ammiratrici che lo ritengono vittima di un’ingiustizia, non tanto perché pensano che quest’essere non abbia commesso le nefandezze per le quali viene giudicato e condannato, quanto perché si considera che esse non siano nefandezze. Sono giovani i fan di Corona ed è questo ciò che più spaventa. Corona non rappresenta soltanto il marcio che c’è in Italia, insieme al suo degno compare Lele Mora o a Emilio Fede o a Nicole Minetti (e qui l’elenco si allunga). Corona è, purtroppo, un esempio da emulare per la nostra gioventù.

Corona è ricco, potente, sfrontato. Corona ha le donne più belle e più ambite. Ha le macchine, ha amici potenti. In più è bello, curato, figo. Poco importa se non riesce a parlare correttamente in Italiano. Poco importa se non ha il minimo rispetto per gli altri. Poco importa se delinque con disinvoltura. Corona è un eroe, è la vittima del sistema antiquato e moralista abbattuta in combattimento. Lui ne è convinto così come lo sono i suoi fan, così come quella fetta d’Italia che ancora crede a favole e promesse luccicanti di luci televisive, facce botuliniche, ricchi premi e cotillon. L’Italia dei venditori di pentole, quella che sta sprofondando tirandosi dietro anche l’altra Italia, quella della brava gente. Si sprofonda, ma allegramente.

Luca Craia


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