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L'estinzione dei dinosauri

Creato il 19 novembre 2012 da Natale Zappalà
di Francesco De BiasiL'estinzione dei dinosauriUno dei misteri più affascinanti del quale l’uomo si è sempre occupato, e che non è ancora riuscito a risolvere, riguarda la scomparsa di alcuni fra i primi esseri viventi, vissuti circa 65 milioni di anni fa. I dinosauri. La causa riguardante la loro estinzione di massa è ancora da scoprire, anche se buona parte degli studiosi moderni è d’accordo sul formulare un’importante ipotesi, la quale afferma che la catastrofe sia avvenuta a livello planetario e che inoltre coinvolse l’intero ecosistema globale. È ancora da accertare la provenienza di tale catastrofe, bisogna cioè capire se codesto evento abbia origini terrestri oppure esterne, provenienti dallo spazio.Nel primo caso (origini terrestri) si potrebbe considerare come causa la variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre, che avrebbe avuto conseguenze distruttive dal punto di vista ambientale e climatico, oppure l'esagerato incremento dell’attività vulcanica sulla terra che porterebbe alla produzione di gas e fumi e ovviamente dell’effetto serra, che ha poi impedito il normale svolgimento della vita sul nostro pianeta. Ma questi sono eventi che avrebbero dovuto avere di certo molto più tempo per creare un cataclisma del genere, inoltre bisogna considerare l’effetto della catastrofe nei confronti dell’intera specie animale. A questo proposito sembra molto più accreditata la seconda ipotesi (origini esterne, spaziali) la quale afferma che la terra sia stata soggetta a una pioggia di meteoriti che mise fine all’esistenza dei dinosauri. Per capirci meglio, un meteorite è ciò che rimane dopo l’ablazione atmosferica (processo di rimozione di materiale dalla superficie di un corpo attraverso la vaporizzazione e l’erosione) di un meteoroide entrato in collisione con la terra. Praticamente è ciò che del corpo raggiunge il suolo terrestre. La causa della scomparsa dei dinosauri è ancora in fase di studio, anche se gli unici indizi di rilevazione scientifica sono l’improvviso aumento dell’iridio sulla terra e l’evento di Tunguska.Tunguska è una località che si trova in Siberia ed è famosa proprio per essere stata il luogo dell’impatto di un grande meteorite. Questo avvenimento risale al 30 giugno del 1908. Le conseguenze furono catastrofiche. Basti pensare che furono abbattuti circa 50 milioni di alberi in circa 2100 km quadrati dal punto dell’esplosione. L’esplosione ebbe inoltre effetti diversi a seconda della distanza: a 1000 km fu udito un rumore assordante, a 600 km fu deragliata la ferrovia transiberiana, a 500 km alcuni abitanti videro una nube di fumo alzarsi all'orizzonte e addirittura a circa 60 chilometri un testimone diretto (Semenov ) ci racconta di aver visto il cielo spaccarsi in due parti e subito dopo richiudersi, per poi essere scaraventato a diversi metri di distanza. Attraverso degli studi si è giunti alla conclusione che la forza dell’impatto si aggira attorno ai 10 e i 15 megatoni.Tale fenomeno può essere spiegato solo dall’esplosione di un asteroide sassoso (l’asteroide è un corpo celeste simile alla terra per composizione ma più piccolo e di solito privo di forma sferica) di circa 30 metri che si muoveva ad una velocità di circa 16 kilometri/secondo. La distruzione del corpo celeste è avvenutaa circa 10 km di altezza e la resistenza dell’atmosfera quasi sicuramente ha dovuto frantumare l’asteroide e la vaporizzazione è stata causa della gigantesca onda d’urto. Possiamo riscontrare però da una simulazione da parte della NASA che si può escludere l’ipotesi della natura ferrosa e carbonacea dell’asteroide e considerando inoltre studi approfonditi sulla densità si è arrivati alla conclusione che sia molto improbabile che l’evento di Tunguska sia stato provocato da una cometa (corpo celeste relativamente piccolo simile a un asteroide ma composto prevalentemente da ghiaccio).

L'estinzione dei dinosauri

Gli alberi caduti in seguito all'evento di Tunguska (1908)

Un’ altra simulazione più recente, effettuata a Mosca, conferma l’ipotesi della vaporizzazione dell’asteroide a circa 8 chilometri di distanza dall’impatto e un'altra ancora del 2007 ha calcolato che la forza d’impatto è stata di circa 4 megatoni.La presenza di Iridio e l’evento di Tunguska ci aiutano a capire quanto la vita di noi esseri viventi dipenda dallo spazio e da ciò che avviene in esso. Ovviamente tutto ciò suscita molta paura e preoccupazione tra la gente. In effetti molti studiosi si sono posti la domanda di quale potrebbe essere la percentuale di rischio di impatto di asteroidi o comete sulla terra. Considerando che negli ultimi secoli le scoperte scientifiche sono state importantissime, possiamo realmente renderci conto della vulnerabilità della terra rispetto ai corpi celesti presenti nello spazio. Dopo l’evento di Tunguska non ci sono state, fortunatamente, altre simili catastrofi. Adesso sappiamo, però, che la nostra parziale tranquillità potrebbe essere bruscamente interrotte da una visita inaspettata di un oggetto cosmico la cui orbita transita nei pressi della terra.In futuro ci saranno sicuramente degli astronomi concordi nel prevedere un impatto sulla terra ed essi per capire la percentuale di pericolosità dell’evento si rifaranno ad una scala creata da Richard Binzel, chiamata NEO, near-Earth, che va da grado 0 a 5 in ordine crescente di pericolosità. Gli astronomi stimano che gli asteroidi vicini alla terra siano circa 10000 ma tuttavia se ne conoscono solo 350. Il loro diametro è di circa mezzo chilometro e un loro ipotetico impatto con la terra non coinvolgerebbe tutto il genere umano ma circa il 25%.Un’importante e piacevole notizia ci è giunta recentemente rivela che la percentuale di impatti con oggetti simili a quello dell’evento di Tunguska è di uno ogni 600 anni. L’unica soluzione possibile è quella di sperare di ricevere notizie positive e rassicuranti da parte dei planetologi e degli astronomi.

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