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L’etrusco uccide ancora al TFF 2013 : una serata all’insegna del giallo all’italiana

Creato il 25 novembre 2013 da Fascinationcinema

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La XXXI edizione del Torino Film Festival, particolarmente ricca di film del passato grazie alla sezione New Hollywood, che vedrà sfilare sul grande schermo opere sempiterne come Easy rider, Harold e Maude e Un uomo da marciapiede, ha voluto dedicare uno spazio particolare anche al nostro cinema di genere: la versione restaurata de L’etrusco uccide ancora (1972) di Armando Crispino, presentata Domenica 24 Novembre al Massimo 3, davanti a un pubblico folto e attento, a testimoniare l’interesse che titoli come questo continuano a suscitare tre le schiere di appassionati. La proiezione è stata preceduta dall’intervento del figlio del cineasta, Francesco Crispino, regista e storico del cinema, e dalla presentazione del libro Macchie Solari: il cinema di Armando Crispino (ed. Bloodbuster, 264 pp.) alla presenza dell’autore, il critico e saggista Claudio Bartolini.

L’etrusco uccide ancora, così come Macchie solari, altro titolo di culto di Crispino, è tuttora non disponibile in formato DVD per il mercato italiano, ma entrambi i film sono reperibili in edizioni import, il primo solo dagli USA (edito dalla Code Red), il secondo anche dalla Germania (distribuito dalla X-Rated/X-Gabu).

Le parole di Francesco Crispino, anche autore di un bel documentario sul padre, Linee d’ombra, sono state preziose al fine di comprendere meglio il lavoro di un regista non troppo conosciuto e spesso sottovalutato: Armando Crispino, nato a Biella nel 1924, fu tra i fondatori del Cineclub di Torino, nonché giornalista per L’Unità e critico cinematografico. Trasferitosi a Roma nel 1951, iniziò come aiuto regista di Pietro Germi per La presidentessa (1952), lavorando in seguito al fianco di Comencini, Mario Camerini ma soprattutto Antonio Pietrangeli, grande cineasta italiano ingiustamente poco ricordato. Bartolini mette l’accento sulle sceneggiature scritte da Crispino che non conobbero mai realizzazione, tra le quali un blaxploitation ante-litteram, e sulla figura del regista in quanto precursore; si ricordino inoltre altri titoli da lui diretti, di generi completamente diversi, come il film d’esordio Le piacevoli notti (1966), di taglio boccaccesco e con un cast eccellente (Gassmann, Lollobrigida, Tognazzi) oppure il bellico Commandos (1968, con Lee Van Cleef e Giampiero Albertini), citato dall’onnipresente Tarantino in una sequenza di Bastardi senza gloria.

L’etrusco uccide ancora si discosta, per molti versi, da molti gialli dell’epoca: l’ambientazione in un sito archeologico in Umbria (le riprese vennero effettuate fra Spoleto, Cerveteri e Tarquinia), l’instillare il dubbio a proposito della natura sovrannaturale o terrena del killer, e soprattutto un campionario di personaggi detestabili con un protagonista non positivo (Jason, interpretato da Alex Cord), archeologo alcoolizzato e con turbe psichiche. E’ curioso ricordare che l’idea per il film nacque proprio in seguito a una gita alla necropoli di Cerveteri, a causa della sensazione di inquietudine provata dal regista.

La proiezione del film di Crispino (che verrà replicata Martedì 26 alle 17.30 e Mercoledì 27 alle 12 nella sala 5 del Reposi, non precedute da presentazioni) è stata ottima occasione di vedere su grande schermo un’opera non facile da reperire e assente dai palinsesti televisivi: dunque, quel tipo di eventi che a un festival è sempre più che gradito.

 

Chiara Pani

 


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