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L’Europa ha un gran bisogno di lavorare in pace dal Portogallo agli Urali

Creato il 07 settembre 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

UKRAINE-UNREST-EU-RUSSIA-POLITICS

di Giovanni Palladino

Tra la caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania passò poco più di un anno. Poi subito al lavoro per fare di Berlino un gioiello di città. Chi visita oggi la capitale della Germania riunita non crede ai propri occhi, soprattutto se ha il ricordo di quanto fosse brutta e deprimente Berlino Est. Il confronto fa capire quale dei due sistemi doveva per forza prevalere sull’altro: l’efficiente sistema liberale di Berlino Ovest sul fallimentare sistema comunista di Berlino Est.

Eppure Putin, in una intervista fatta nel 1999, ricordava come nel 1989 fosse stato costretto – con sua grande amarezza e rabbia – a lasciare il suo lavoro di agente del KGB a Berlino Est, dicendo che “l’Unione Sovietica aveva così perso il suo posto al sole in Europa”. Sole e buono stipendio per lui, ma buio e povertà per i tedeschi della Germania Est.

Ma l’amarezza e la rabbia di Putin aumentarono quando seppe come Gorbaciov uscì sconfitto da Bush e da Kohl nella trattativa di 13 mesi per la riunificazione della Germania. Dapprima Mosca era disposta a concedere la “luce verde” a condizione che la NATO non avesse mai alcuna presenza e influenza non solo nei paesi dell’Europa dell’Est, ma anche nella (ex) Germania Est. Washington e Bonn respinsero questa richiesta e alla fine Gorbaciov cedette “per un piatto di lenticchie”: il pagamento del rimborso spese per il rientro a casa e la risistemazione del consistente esercito sovietico dislocato in Germania Est. Spese che Bush e Kohl pagarono con piacere.

La riunificazione della Germania agì poi da “calamita” per l’avvicinamento all’Ovest degli altri paesi dell’Est Europa, sino a far ritenere possibile la realizzazione di una delle tante profezie di Luigi Sturzo: la creazione di una Europa unita dal Portogallo agli Urali. In particolare faceva ben sperare la porta aperta di Putin agli investimenti tedeschi, francesi e italiani in Russia, nonché la diffusione dei gasdotti russi verso Ovest.

Purtroppo i gravi fatti dell’Ucraina hanno per il momento interrotto questo “sogno”. Peccato, perché sia l’Europa che la Russia hanno un gran bisogno di questa grande unificazione. Putin sbaglia nel temere un avvicinamento dell’Ovest verso l’Est, mentre la NATO sbaglia nell’alzare la voce e le armi, in una fase storica in cui ad avere maggiore voce e peso dovrebbe invece essere la diplomazia economica. Il “gioiello” Berlino insegna che concordia e unione funzionano, mentre conflitto e divisione costano caro e non rendono.


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