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"L'IMPERO DEI SENSI" - Nagisa Oshima - 1976 (Simona)

Creato il 13 dicembre 2012 da Cotone

La cavità buccale è costituita da labbra mobili per la prensione degli alimenti, denti per triturare e sminuzzare, lingua per mescolare, palato duro e molle come pareti a chiudere una scatola. Usiamo la nostra bocca per alimentarci, assaporare gli alimenti e per parlare. I nostri occhi per guardare e decifrare ciò che ci sta intorno, le mani come prolungamento dei neuroni ad assolvere a tutte le funzioni cinetiche : spostare, passare, ordinare, sfiorare. Tutto un ritmo di gesti che si ripete milioni di volte  allo stesso modo. Un vibrare di muscoli in tensione, uno spostare delle ossa, articolate l’una all’altra, dentro le quali organi molli pulsano. Un continuo movimento del corpo mentre giriamo  con la terra intorno al sole, che qualcuno definisce vivere. Ad ogni parte  del corpo la sua parte da assolvere. Mezzo pieno mezzo vuoto. In potenza in assoluto.Chi di voi è in grado di stabilire di aver completamente appagato, anche soltanto per una volta nella vita  uno soltanto dei propri sensi ?Bene, io dopo aver visto questo film mi sento intorpidita. Quasi come in uno stato di ipobiosi, come una mosca  che non prende il volo né in primavera né in inverno. L’impero dei sensi  sostiene, fiancheggia, sorregge l’anatomia dell’uomo ad eregersi, elevarsi sotto la spinta del piacere. Non importa definire il resto, percorrere le vicende o assolvere i personaggi che non hanno bisogno di assoluzioni. In questo film la forza di ogni immagine spinge la trama ben oltre i sensi. Un filo rosso di eritrociti che fluttuano tra gli organi. Bolle di ossigeno vaganti.Uno scambio metabolico fatto solo di contatto tra cellule. Pensate davvero che la bellezza sia nelle forme e non nell'anatomia?“ Se hai paura del fuoco non avvicinarti troppo.”Allora bruciamo tutti nelle passioni.

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