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L’inflazione è l’aumento del livello generale dei prezzi?

Da Roxioni
L’inflazione è l’aumento del livello generale dei prezzi?C’è una quasi completa unanimità tra gli economisti e i vari cronisti riguardo il fatto che l’inflazione consista in un generale aumento dei prezzi dei beni e dei servizi.
L’inflazione è l’aumento del livello generale dei prezzi? Partendo da ciò è assodato che qualsiasi cosa che contribuisca all’aumento dei prezzi metta in moto l’inflazione. Una caduta della disoccupazione o una crescita nell’attività economica sono viste come un potenziale innesco inflazionistico. Altri inneschi, come l’aumento nel prezzo dei beni o nei salari dei lavoratori, sono considerati allo stesso modo come potenziali minacce. Se l’inflazione consiste nel semplice aumento nei prezzi, come sostenuto dal pensiero popolare, perché quindi è vista come una brutta notizia? Che genere di danni
causa?
Gli economisti mainstream sostengono che l’inflazione causi speculazioni, che generano sprechi. L’inflazione, si sostiene, consuma anche i reali guadagni dei pensionati e dei dipendenti con un basso stipendio e causa una cattiva allocazione delle risorse. L’inflazione, si argomenta, mina anche la reale crescita economica. Perché un aumento generale dei prezzi colpisce solo alcuni gruppi di persone e non gli altri? In che modo l’inflazione porta alla cattiva allocazione delle risorse? Perché un aumento generale dei prezzi indebolirebbe la reale crescita economica? Se l’inflazione è innescata da fattori diversi, come la disoccupazione o l’attività economica, allora è certamente solo un sintomo e quindi non è la causa di un bel niente. Per scoprire cosa sia realmente l’inflazione dobbiamo stabilire la sua definizione. Ora, per stabilire la definizione di inflazione, dobbiamo stabilire come questo fenomeno è emerso. Dobbiamo tornare alle sue origini storiche.
L’Essenza dell’Inflazione
L’inflazione si è originata quando il regnante di una nazione, ad esempio un re, ha forzato i suoi cittadini a consegnargli le loro monete in oro con il pretesto di rimpiazzare con una nuova moneta d’oro quella esistente. Durante il processo, il re avrebbe poi falsificato il contenuto delle monete d’oro mescolandolo con qualche altro metallo per poi restituire le monete d’oro diluite ai cittadini. A proposito di ciò Rothbard ha scritto:
Tipicamente, la zecca fondeva e coniava nuovamente tutte le monete del regno, restituendo ai soggetti lo stesso numero di “pound” o di “marchi”, ma con un peso più leggero. Le once d’oro e d’argento rimanenti venivano intascate dal Re e usate per pagare le sue spese.
Per via della diluizione delle monete d’oro, il regnante poteva ora coniare un maggior numero di monete e intascare a suo uso le monete extra che erano state coniate. Ciò che veniva presentato come una moneta di oro puro era in realtà una moneta di oro diluito. L’aumento nel numero di monete causato dalla diluizione delle monete d’oro è esattamente ciò in cui consiste l’inflazione. Come risultato dell’aumento del numero di monete mascherate da valuta in oro puro, i prezzi, in termini di monete, ora aumenteranno (più monete vengono scambiate per un determinato numero di beni). Si noti che ciò che abbiamo è un’inflazione di monete, in altre parole un’espansione di monete. Come risultato di questo processo, il regnante può intraprendere uno scambio fra niente e qualcosa (egli può dirottare risorse dalle tasche dei cittadini alle sue). Si noti anche che l’aumento dei prezzi in termini di moneta deriva dall’inflazione delle stesse. Si osservi comunque che è l’aumento di monete causato dalla diluizione che permette il trasferimento di risorse verso il re e non l’aumento dei prezzi in quanto tale.
Nel gold standard, la tecnica di abusare del mezzo di scambio è diventata molto più avanzata attraverso l’emissione di carta moneta non coperta dall’oro. Qui per inflazione intendiamo l’aumento del numero di ricevute d’oro permesso dal fatto che alcune di queste non hanno controvalore in oro ma sono comunque mascherate come tali. Il proprietario delle ricevute non supportate può ora intraprendere scambi di niente in cambio di qualcosa. Come risultato dell’aumento del numero delle ricevute (inflazione delle ricevute) si verifica ora un aumento dei prezzi. Si osservi che l’aumento dei prezzi si sviluppa per via dell’aumento delle ricevute cartacee che non hanno controvalore in oro. Inoltre, ciò che abbiamo è una situazione in cui la distribuzione delle ricevute cartacee senza controvalore trasferisce beni reali senza che essi contribuiscano alla reale produzione di beni. Nel mondo moderno, il denaro vero non è più oro ma denaro cartaceo; l’inflazione in questo caso consiste nell’aumento della quantità di denaro cartaceo.
Si osservi che non affermiamo, come fanno i monetaristi, che l’aumento nell’offerta di denaro causi l’inflazione. Ciò che affermiamo è che l’inflazione è l’aumento nell’offerta di denaro. Si noti che l’aumento nell’offerta di denaro muove una serie di scambi di niente in cambio di qualcosa. Si trasferiscono fondi reali da chi crea ricchezza verso chi possiede il denaro appena creato. Questo è ciò che causa la cattiva allocazione delle risorse, non l’aumento dei prezzi in quanto tale. Le entrate reali dei creatori di ricchezza crollano, non per via dell’aumento generale dei prezzi, ma per via degli aumenti nell’offerta di denaro. Quando il denaro si espande, vale a dire, quando viene creato dal nulla, i proprietari del denaro appena creato possono trasferire i beni verso di loro senza che diano alcun contributo alla produzione di beni. Come risultato, i creatori di ricchezza che hanno contribuito alla produzione di beni scoprono che il potere d’acquisto del loro denaro è crollato, poiché ci sono meno beni disponibili ed essi non possono esercitare completamente loro pretese sui beni di consumo, poiché questi beni non ci sono più.
Una volta che i produttori di ricchezza hanno meno risorse reali a loro disposizione, questo ovviamente penalizza la produzione di ricchezza reale. Come risultato, la crescita economica reale viene messa sotto pressione. L’aumento generale dei prezzi, che segue l’aumento nell’offerta di denaro, porta solo a un’erosione della ricchezza reale. I prezzi che aumentano da soli comunque non causano questa erosione. Ugualmente è l’inflazione monetaria, e non l’aumento dei prezzi, che erode i guadagni reali dei pensionati e dei lavoratori a basso stipendio. Come da regola, essi sono gli ultimi a ricevere denaro, e spesso vengono chiamati “percettori di reddito fisso”. Secondo Rothbard:
Chi soffre in particolare saranno quelli che dipendono da contratti con un salario fisso – contratti stipulati prima dell’aumento inflazionistico dei prezzi. I beneficiari di assicurazioni sulla vita e i beneficiari di rendite, i pensionati che vivono della loro pensione, i proprietari terrieri con prestiti a lungo termine, gli obbligazionisti e altri creditori, chi detiene denaro contante, tutti dovranno pagare le conseguenze dell’inflazione. Essi saranno quelli che verranno “tassati”.
L’inflazione può emergere mentre i prezzi rimangono invariati?
Ora, a parità di altre condizioni, se con una data scorta di merce avviene un aumento nell’offerta di denaro, questo significa che una maggior quantità di denaro verrà scambiata con una data scorta di merce. Ovviamente, come conseguenza, il potere d’acquisto del denaro crollerà, vale a dire, i prezzi dei beni aumenteranno (più denaro cartaceo per un’unità di merce). In questo caso l’aumento generale nei prezzi è associato all’inflazione, vale a dire con l’aumento di denaro cartaceo.
Ma ora considerate il caso seguente: il tasso di crescita del denaro è in linea con quello dei beni. Conseguentemente, i prezzi dei beni in media non cambiano.
L’inflazione è l’aumento del livello generale dei prezzi? Abbiamo inflazione oppure no? Per molti economisti, se un aumento dell’offerta di denaro è esattamente parallelo all’aumento della produzione di beni, questo è bene, perché non c’è stato nessun aumento nei prezzi generali e quindi non è emersa alcuna inflazione. Noi affermiamo che questo modo di pensare è sbagliato: c’è stata inflazione, vale a dire, l’offerta di denaro è aumentata. Questo aumento non può essere slegato dal corrispondente aumento nella produzione di beni e servizi. Per esempio, una volta che un re ha creato più denaro diluito che maschera da monete di oro puro egli è in grado di cambiare niente per qualcosa indipendentemente dal tasso di crescita della produzione di beni. Indipendentemente da come si comporta la produzione di beni, il re sta ora intraprendendo degli scambi di niente per qualcosa, vale a dire, trasferendo risorse verso di lui senza pagare niente in cambio. Il trasferimento è reso possibile per via dell’aumento del numero delle monete causata dalla diluizione delle monete d’oro, cioè, l’inflazione del denaro.
La stessa logica si può applicare all’inflazione di denaro cartaceo. Il cambio di niente per qualcosa che l’espansione del denaro dal nulla mette in moto non può essere slegato da un aumento nella produzione di beni. L’aumento nell’offerta di denaro, vale a dire, l’aumento nell’inflazione, mette in moto tutti gli effetti collaterali negativi causati dalla stampa di denaro, compresa la minaccia di un ciclo di espansione e contrazione, indipendentemente dalla produzione di beni. Secondo Rothbard:
Il fatto che i prezzi generali fossero più o meno stabili durante gli anni Venti ha fece sembrare a molti economisti che non ci fosse alcuna minaccia inflazionistica, e quindi gli eventi della Grande Depressione li colsero completamente alla sprovvista.
Un aumento nella moneta-merce causa l’inflazione?
Ora, diciamo che in un regime di gold standard, a causa di un aumento nella produzione di denaro, l’offerta di moneta, vale a dire oro, è aumentata. Conseguentemente un aumento generale dei prezzi è avvenuto. Dobbiamo etichettare questo fenomeno come inflazione? Secondo alcuni commentatori del sistema aureo, un aumento nell’offerta di oro genera distorsioni simili a quelle che crea il denaro creato dal nulla.
 Partiamo da un’economia basata sul baratto. John il minatore produce 10 once di oro. La ragione per cui cerca oro è perché crede che ci sia un mercato per quel metallo. L’oro contribuisce al benessere degli individui. Egli scambia le sue 10 once d’oro con vari beni come patate e pomodori.
Ora le persone hanno scoperto che l’oro, oltre ad essere utile per fare gioielli, è anche utile per altre applicazioni. Ora essi attribuiscono un maggiore valore di scambio all’oro di quanto lo facessero prima. Come risultato, ora John il minatore può scambiare le sue 10 once di oro per più patate e pomodori. Dobbiamo condannare questo come una cattiva notizia poiché ora John sta trasferendo più risorse verso di lui? No, ciò che accade con John il minatore è solo ciò che avviene sempre nel mercato. Con il tempo che passa, le persone assegnano un’importanza più grande ad alcuni beni e diminuiscono quella che assegnano ad altri. Alcuni beni vengono ora considerati come più importanti di altri per sostenere la vita e il benessere delle persone.
Ora le persone hanno scoperto che l’oro è utile per un altro uso: per essere utilizzato come mezzo di scambio. Di conseguenza essi alzeranno ulteriormente il prezzo dell’oro in termini di patate e pomodori. L’oro è ora principalmente richiesto come mezzo di scambio – la richiesta di altri utilizzi dell’oro, come i gioielli, è adesso molto più bassa rispetto a prima. Si noti comunque, che l’oro fa parte del bacino della ricchezza reale e promuove il benessere e la vita delle persone. Osserviamo cosa accade se John aumenta la produzione di oro. Una delle caratteristiche per scegliere l’oro come mezzo di scambio è che si tratta di una risorsa relativamente scarsa. Questo significa che un produttore di un bene che ha scambiato questo bene in cambio di oro si aspetta che, tenendo nel borsello l’oro, il potere d’acquisto del suo bene rimanga preservato nel tempo. Se per qualche ragione c’è un grande aumento nella produzione di oro, e questa tendenza persiste, il valore di scambio dell’oro sarà soggetto ad un declino costante nei confronti degli altri beni, a parità di altre condizioni. Sotto queste condizioni, le persone saranno propense ad abbandonare l’oro come mezzo di scambio e cercheranno altri beni che prendano la sua funzione.
Come l’offerta di oro comincia ad aumentare, il suo ruolo come mezzo di scambio diminuisce, mentre la domanda per altri utilizzi si conserva o aumenta. In questo senso l’aumento della produzione di oro si aggiunge al bacino della ricchezza reale. Quando John il minatore scambia oro per beni egli intraprende lo scambio di qualcosa per qualcosa. Egli sta cambiando benessere con benessere. Si noti anche che un aumento nell’offerta di oro non avviene per un atto di diluizione dello stesso, ma perché ne è aumentata la produzione. Tutto questo contrasta con la stampa di ricevute dell’oro, vale a dire, ricevute che non sono supportate al 100% dall’oro. Questo costituisce un modo per consumare senza dare alcun contributo al bacino del benessere reale. Certificati vuoti muovono uno scambio di niente per qualcosa, che in cambio causa la cattiva allocazione delle risorse e i cicli di espansione e depressione.
Ricordate, un aumento nell’offerta di estrazione dell’oro non porta alla cattiva allocazione delle risorse, vale a dire, l’impiego di risorse contrario al vero libero mercato, che riflette le preferenze più urgenti dei consumatori.
 Si noti di nuovo che il numero di monete aumenta non per via della diluizione delle monete d’oro, ma come risultato di un aumento della produzione di oro, vale a dire, ricchezza reale. In contrasto con il proprietario del denaro dal nulla, il produttore di ricchezza, supporta le sue attività. Non è impegnato nel trasferimento di risorse reali da altri produttori di ricchezza tramite denaro senza valore. Di conseguenza, ogni diminuzione dell’ammontare di denaro creato dal nulla non lo colpirà. (Si noti che un declino del denaro creato dal nulla ridurrà il trasferimento di risorse verso attività che sono emerse sulle spalle del denaro creato dal nulla).
Conclusione
Contrariamente alla definizione popolare, l’inflazione non riguarda un aumento del livello generale dei prezzi, ma un aumento del denaro creato dal nulla. L’inflazione è un atto di appropriazione indebita. In un sistema aureo, l’inflazione è l’aumento di ricevute  senza controvalore in moneta aurea. In un sistema a corso legale, l’inflazione è un aumento dell’offerta di moneta cartacea. Gli aumenti generali dei prezzi, di regola, si sviluppano a causa dell’aumento di denaro. Il danno che molte persone attribuiscono alla crescita dei prezzi è in realtà dovuto all’aumento dell’offerta di denaro creato dal nulla. Quindi, le politiche che sono mirate a combattere l’inflazione senza identificare ciò che è veramente rendono solo le cose più difficili. Quando l’inflazione è vista come un aumento generale dei prezzi, qualsiasi cosa che contribuisce al loro aumento è vista come inflazionistica. Di conseguenza la banca centrale e la riserva frazionaria non sono più le fonti dell’inflazione, ma piuttosto altre diverse cause. In questo contesto, non solo la banca centrale non ha niente a che vedere con l’inflazione; al contrario, la banca è vista come un nemico dell’inflazione. A riguardo Mises ha scritto:
Per evitare di essere incolpati per le nefaste conseguenze dell’inflazione, il governo e i suoi scagnozzi ricorrono a un trucco semantico. Essi provano a cambiare il significato delle parole. Essi chiamano “inflazione” la sua inevitabile conseguenza, cioè l’aumento dei prezzi. Essi sono ansiosi di relegare nell’oblio il fatto che quest’aumento è prodotto da un incremento nella quantità di denaro e dei sostituti monetari. Non menzionano mai questo aumento ma addossano la responsabilità per l’aumento del costo della vita sugli affari. Questo è il caso classico in cui il ladro grida “prendete il ladro”. Il governo, che produce inflazione moltiplicando l’offerta di denaro, incrimina i produttori e i mercanti e si gloria nell’essere un campione nei prezzi bassi.
Articolo di Frank Shostak su Mises.org

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