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L’Insostenibile Leggerezza dei Referrals

Creato il 14 marzo 2014 da Pedroelrey

The Pew Research Cen­ter ha pub­bli­cato ieri i risul­tati dello stu­dio: “Social, Search & Direct” su 26 siti web d’informazione che ana­lizza il diverso com­por­ta­mento degli utenti, delle per­sone, secondo la loro pro­ve­nienza: se diret­ta­mente, digi­tando l’url o book­mark, oppure attra­verso motori di ricerca e social, Face­book [che è quasi sem­pre il 90% del traf­fico deri­vante com­ples­si­va­mente da social].

Lo stu­dio è stato con­dotto tra aprile e giu­gno del 2013 basan­dosi essen­zial­mente sui dati for­niti da com­Score, scondo quanto viene ripor­tato nella meto­do­lo­gia.

Dai risul­tati emerge come il traf­fico da Face­book, ma anche da motori di ricerca, sia deci­sa­mente più “vola­tile” rispetto a quello diretto.

Emerge come i visi­ta­tori diretti arri­vino a visua­liz­zare un numero mag­giore di pagine viste al mese anche di cin­que volte supe­riore e visi­tino un sito di noti­zie tre volte più spesso degli utenti pro­ve­nienti da Face­book o search.  Anche il tempo speso sul sito è di 4 volte supe­riore per le visite dirette.

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Sono ordini di gran­dezza che nella mia espe­rienza diretta ed indi­retta sono asso­lu­ta­mente veri e validi anche per quanto riguarda i siti d’informazione del nostro Paese.

I motivi di fondo sono prin­ci­pal­mente due, credo:

- Con una quota estre­ma­mente ele­vata di frui­zione dei social da mobile que­sto impatta nei ter­mini descritti dai risul­tati dello stu­dio di Pew. Avviene, per quanto mi è dato a sapere, esat­ta­mente la stessa cosa com­ples­si­va­mente per il traf­fico da mobile —  ed in par­ti­co­lare da smart­phone, lad­dove pos­si­bile trac­ciare la dif­fe­renza con tablet — che ha per­ma­nenza sul sito e numero di pagine viste asso­lu­ta­mente minori rispetto al traf­fico da PC.

- Chi arriva da social, magari per­chè ha letto la noti­zia sulla time­line di un pro­prio con­tatto e non sulla fan page uffi­ciale, ed altret­tanto chi giunge al sito web della testata dopo una ricerca ha un inte­resse unico e spe­ci­fico su quel deter­mi­nato argo­mento. Legge, fret­to­lo­sa­mente, e fugge.

Per quanto riguarda la seconda ipo­tesi, com­ples­si­va­mente le testate hanno lavo­rato poco e male sin ora. Al di là di tutte le sin­gole spe­ci­fi­che, ci si è dedi­cati pre­va­len­te­mente alla home page e poca, minore, o addi­rit­tura nulla, atten­zione è stata posta alle pagine dei sin­goli arti­coli. Il frutto di una men­ta­lità che ancora nasce dalla carta e la “adatta”, più o meno bene, al web.

Men­tre siamo tutti intenti a pulire l’ingresso di casa, a ren­derlo acco­gliente, le per­sone entrano dalla fine­stra del bagno e/o della camera da letto, tro­vano disor­dine e vanno via. Quando atten­diamo ospiti a casa, lustriamo a fondo tutta la casa non  solo ingresso e salone. Pen­sate al vostro sito in egual maniera, spe­rando che la meta­fora sia chiara, e dedi­ca­tevi con la stessa atten­zione al retro del sito, alla parte degli arti­coli, al testo, al carat­tere, alla qua­lità delle foto­gra­fie e dei video…etc. A parità di con­di­zione è molto più pro­ba­bile che il vostro ospite decida di fer­marsi un po’ di più e, magari, di tor­nare a trovarvi.

LIke Bansky

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Pier Luca Santoro
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