Magazine Cultura

L'inteprete. Un'Americana a Parigi

Creato il 11 aprile 2014 da Junerossblog
Direttamente dalla scrivania di Noco
L'inteprete. Un'Americana  a ParigiTRAMA:
Chloe Underwood è americana, ma vive a Parigi da due anni. La città è bellissima, il lavoro di traduttrice per la casa editrice Frères Laurent le piace molto, ma i soldi continuano a scarseggiare. È quindi con entusiasmo che accetta di fare da interprete durante un weekend a un gruppo di uomini d'affari, che si incontrano nello splendido scenario di un castello trasformato in relais. Durante il fine settimana, però, Chloe scopre per caso che gli imprenditori per cui lavora non sono affatto chi dicono di essere. All'improvviso lei sa troppo. Ed è in pericolo. Uno dei partecipanti all'incontro, un certo Bastien Toussaint, la trascina via con sé, e senza nemmeno rendersene conto, lei si trova in fuga con questo affascinante uomo misterioso. Che sta succedendo, in realtà? Vivrà abbastanza per scoprirlo?


COMMENTO:

Questo libro è un mito, un obiettivo lontano che tutte le amanti della Stuart o del Romantic Suspense provano, prima o poi, ad acquistare.
E poi è un libro che “fa curriculum”: immancabile titolo per diventare un’ “esperta” del genere.
Anch’io l’ho cercato per anni, e, una volta trovato al mercato dell’usato, l’ho acquistato subito. Ma, stranamente,  l’ho tenuto a decantare per alcuni mesi, combattuta tra un’inesorabile voglia di leggerlo, e il timore che potesse  deludermi… Quante volte un titolo raro raggiunge quotazioni alte, ma ha come unica caratteristica il fatto di essere, appunto,  raro e datato.
L’ho accarezzato varie volte, sfilato dalla libreria e riposto, finchè non ho sentito la chiamata forte e chiara, a gran voce e… non ho resistito: finalmente l’ho letto.
Anne Stuart non mi ha deluso neppure stavolta, anzi…
Per chi non lo sapesse, io amo quest’autrice, quasi incondizionatamente, ma non credo di peccare di poca obiettività  nell’affermare che questo libro merita tutta la fama di cui, negli anni, si è circondato.
Atmosfere cupe, ambientazioni claustrofobiche, fatte di spazi ristretti, opprimenti, da cui non si può scappare, oppure in cui ci si deve nascondere per forza, anche se del tutto inospitali, fanno da sfondo ad un intreccio giallo fantasioso, ma accattivante, magnetico, torbido, decisamente adrenalinico.  Solo Anne Stuart sa costruire così bene certe storie, assolutamente uniche nel loro genere, rendendole  attraenti ed invitanti anche quando,  se analizzate  a fondo, con la mente fredda, non brillano certo  per coerenza o credibilità.
 I personaggi ambigui, voltafaccia, enigmatici, doppiogiochisti, pericolosi  sono amalgamati l’un con l’altro in situazioni limite, condite da  colpi di scena continui. Ognuno ha un ruolo preciso nella storia, a volte del tutto diverso da quello che sembrava inizialmente. Mai si sa cosa riserverà la pagina successiva, chi sarà il prossimo a rivelarsi differente da ciò che sembra, chi compirà il prossimo passo falso. E non si capisce mai fino in fondo qual è il confine tra il bene il male, chi sia il “buono” e chi  il “cattivo”.
Nulla è lasciato al caso, anche i particolari apparentemente più insignificanti sono studiati benissimo, ad hoc , per far entrare meglio la lettrice nello stato d'animo adatto alla lettura. Mi ha colpito molto, ad esempio, come sia sempre tutto grigio: piove, nevica, è buio e l’illuminazione è fioca, filtrata. Sembra che l’autrice voglia richiamare  lo spazio enorme che sta tra il bene e il male, in cui questa vicenda ben si colloca : la zona grigia ... qui si scoprono davvero parecchie “ sfumature di grigio”, anche mooolto sensuali, forse anche più interessanti, naturalmente  secondo i miei gusti, di quelle erotiche che tanto van di moda ultimamente. E tutto questo  senza mai tralasciare il lato “romantic” del “suspense”, caratterizzato da una  tensione sessuale accumulata ed alimentata di continuo,  non consumata immediatamente e, di conseguenza, non bruciata, mai rovinata descrizioni troppo particolareggiate, che nulla lasciano all’immaginazione, ma, raramente, mi emozionano sul serio.
 
Il particolare che amo di più, comunque, in quest’autrice, è la costruzione della coppia, in cui il sospetto e la diffidenza, e talvolta la paura, sono i sentimenti iniziali più forti, insieme alla potente attrazione fisica magnetica, tangibilissima; questi  si sviluppano, si trasformano e si concludono in un amore potentissimo, che non arriva, però, mai ad annullare l’altro.
 Lei si rivela un'eroina piuttosto pronta ed intelligente, curiosa e pungente, forse all’inizio un po’ ingenua, ma in modo del tutto comprensibile, sa vedere al di là della facciata e possiede un intuito e uno spirito d'adattamento non indifferente.
Lui è superlativo. E' il classico eroe stuartiano: dark & bad.  Egoista, puntato tutto verso l'obiettivo e corazzato contro ogni distrazione.
E la protagonista, solo lei, riesce a trovate una piccola incrinatura in questa corazza: si infila, gli entra sottopelle, ma non lo cambia fino in fondo, non lo annulla, insomma: non lo snatura. Lui rimane un killer spietato che  non esita ad uccidere fino all'ultimo, anche i "suoi" compari. Ma mai fa del male a lei, l'unica che conta qualcosa per lui: tutto il resto lo lascia completamente indifferente, sempre e comunque.
Bastien ha in sé la caratteristica che più mi piace dei famosissimi “bad boy della Stuart”: combattono per amore, cambiano abitudini, modificando il loro modo di vivere, i loro “rituali”, ma senza mai redimersi del tutto. Non altera la sua natura, né l’annacqua e non perde, così, la maggior parte del suo fascino. Lui s'innamora davvero, profondamente, non accetta subito questo sentimento, ma si adegua, aggiunge un elemento alla sua vita, si adatta, continua per la sua strada e rimane sé stesso: così ciò che mi era piaciuto in lui continua ad esistere.
Unica pecca è il finale che non è solo affrettato, ma proprio  quasi tronco.
Ma anche questo è parte del fascino di Anne Stuart!
E il gioco vale la candela: provare per credere!

L'inteprete. Un'Americana  a Parigi
Noco

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines