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L’Inter esonera Claudio Ranieri

Creato il 27 marzo 2012 da Postscriptum

L’Inter esonera Claudio Ranieri

É arrivata nella serata di ieri la notizia più inaspettata per il popolo nerazzurro: il presidente Massimo Moratti ha deciso di esonerare il tecnico Claudio Ranieri.

Sulla decisione ha sicuramente influito la pesante sconfitta contro la Juventus di domenica sera, non una sconfitta terribile nel punteggio ma nel morale, con un’Inter che prima non ha saputo imporsi nonostante aver dimostrato una buona intensità di gioco e poi non è riuscita a reagire al vantaggio (doppio) bianconero. Insomma a Moratti non va giù che i suoi uomini non riescano a tirar fuori gli attributi quando serve, il presidentissimo non si capacita del perché non scatti la fatidica scintilla.

Ne fa le spese Claudio Ranieri, tecnico romano (di Testaccio), ritenuto da tutti un ottimo allenatore ma forse, aggiungo io, non un così eccezionale motivatore. Sicuramente un ottimo professionista ma, dati alla mano, se totalizzi 7 esoneri su 7 impieghi dal 1997 al 2011, non riuscendo a vincere i tituli che contano con (tra le altre) Chelsea e Juventus, allora è segno che qualcosa non va.
Certo l’arrivo di Ranieri ha dato all’Inter quella scossa che era mancata ad inizio stagione, quando il secondo ammutinamento dei giocatori in due anni (e ditemi che si può lavorare così in Serie A) aveva portato all’esonero di Gasperini. Dopo 7 vittorie consecutive in campionato, con il popolo nerazzurro che credeva nella rimonta scudetto, era arrivata la battuta d’arresto decisiva, quella che avrebbe aperto un ciclo infinito di sconfitte e sfortuna che è culminato nella serata dello Juventus Stadium: l’Inter passa in due mesi dalla remuntada alla lotta per la Champions e al terzo posto con le speranze ridotte al lumicino visto come viaggiano le dirette concorrenti.

La squadra viene affidata presumibilmente fino a fine stagione al tecnico Andrea Stramaccioni, già alla guida dell’Inter Primavera con cui ha recentemente conquistato il primo titolo europeo per club unde19, la NextGen Series.

E dopo la fine della stagione?

Il ventaglio delle possibilità è molto ampio ma prima di pensare al nuovo tecnico Moratti dovrebbe rivedere tutto l’organigramma della società andando a sostituire dove c’è da sostituire e a tagliare dove c’è da tagliare; negli ultimi 3 anni gli errori sono stati madornali soprattutto nella gestione delle risorse e nel mercato: non vendere Maicon e Snejider all’apice della loro forza (e della loro voglia) è stato micidiale, non aver programmato un adeguato ricambio generazionale una pecca irreparabile per un top club ma anche non aver saputo sfruttare le risorse, e qui entra in campo Ranieri, è stato parecchio deleterio. Ranocchia non ha più visto il campo dopo un paio di errori che a quell’età e in una stagione che di fortuna ne ha vista poca ci possono stare, Palombo non è stato impiegato a dovere nè è stato inserito nell’organico effettivo (avrà visto il campo un paio di volte e sempre nei minuti finali a risultato già compromesso), l’uso smodato di Forlan e Zarate, due che manco nella formazione titolare del Pizzighettone dovrebbero trovare posto, ha impedito la crescita regolare di talenti interessanti come Alvarez. Insomma il complesso di colpe non è da imputarsi al solo Ranieri ma a tutto lo staff che dovrebbe farsi un esame di coscienza sul lavoro operato in questi anni e sul perchè quella magnifica squadra che ha saputo regolare Barcellona e Bayern Monaco da Madrid non è mai più tornata.


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