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L’invito – Ruth Ware

Da Gialloecucina

L’invito – Ruth WareTrama

Dieci anni cambiano una persona. A dieci anni dalla fine del liceo Leonora Shaw, Nora, ne ha fatta di strada: è diventata una scrittrice, la sua vita è scandita dal lavoro alla scrivania nel suo monolocale dell’East End londinese, dalle tazze di caffè e dalle corse nel parco. Della vecchia Leonora non resta più nulla, nemmeno il nomignolo di allora, Lée. Tutti possono avere mille buoni motivi per non frequentare gli amici di un tempo, per troncare con il passato, per incominciare una nuova vita. E Nora ha un ottimo motivo. Eppure, quando riceve l’invito all’addio al nubilato della sua ex amica del cuore, si fa strada in lei un assurdo senso di colpa unito a un assurdo sentimento di riconoscenza verso Clare per essersi fatta viva dopo dieci anni. Sebbene con riluttanza, accetta di trascorrere un weekend in una villa nei boschi del Northumberland insieme ai vecchi amici, e di colpo si trova catapultata indietro nel tempo di dieci anni, in quel passato che ha meticolosamente cercato di cancellare. E capisce di aver commesso un errore. Il peggior errore della sua vita…

Recensione a cura di Elio Freda

Romanzo d’esordio per Ruth Ware con tanto di lodi da parte di autori come Dorn e Straub. Ebbene il mio molto meno autorevole parere è che questo libro sia un flop sotto tanti punti di vista. Se dovessi considerarlo un thriller psicologico direi che non ci siamo proprio e che un’amnesia da shock traumatico sia veramente poca roba per immaginare una crisi di identità della portata descritta nella storia. Nel romanzo si fa un riferimento a “Dieci piccoli indiani” della Christie ma, anche volendo vedere la cosa sotto questo punto di vista, i protagonisti dovrebbero essere perlomeno tutti sospetti in un omicidio e così non è. Da un punto di vista investigativo, le indagini e le loro conclusioni sono imbarazzanti. Per terminare la storia compare un personaggio alla fine che ha l’effetto del coniglio che esce dal cilindro. Tecnicamente è apprezzabile lo stile dell’Autrice ma è veramente troppo poco per sopperire ad una trama poco convincente. Persino la motivazione che innesca la storia è troppo fine a se stessa. Se ricevessi un’invito per partecipare ad un addia al nubilato (o meglio celibato nel mio caso altrmenti i motivi per partecipare ci sarebbero eccome) da parte di una persona che non vedo e sento da dieci anni, potrei anche chiedermi perché partecipare e alla fine credo che me ne starei a casa, piuttosto che chiedermi ossessivamente perché dovrei partecipare. Ci fosse stato un background sostanziale alle spalle, la cosa avrebbe anche avuto un altro taglio. Cosa mi rimane di questo romanzo? Poco. Molto poco. Direi persino troppo poco per consigliarlo.

Dettagli

  • Copertina rigida: 348 pagine
  • Editore: Corbaccio (11 giugno 2015)
  • Collana: Top Thriller
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8863809747
  • ISBN-13: 978-8863809749


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