La Repubblica islamica dell’Iran ha chiesto al governo di Abuja di adottare “misure decise” per proteggere la minoranza sciita della Nigeria. Il monito ha seguito scontri, violenze e interventi repressivi dell’esercito che, nella città settentrionale di Zaria, avrebbero causato decine di vittime.
Nel mirino dei militari sono finiti militanti e dirigenti del Movimento islamico della Nigeria, un gruppo legato anche da punto di vista finanziario all’Iran, potenza sciita di riferimento nel Medio Oriente e non solo. “Sono fatti preoccupanti e per riportare la situazione alla calma servono misure decise” ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Mohammad Zarif.
Secondo una ricostruzione ufficiale, i militari hanno arrestato il leader del Movimento, Sheikh Ibraheem Zakzaky, e ucciso diversi militanti a seguito di un tentativo di assassinio del comandante in capo dell’esercito nigeriano, il generale Tukur Buratai. Di una “repressione indiscriminata” ha invece riferito un portavoce del gruppo sciita, secondo il quale medici dell'ospedale di Zaria avrebbero parlato di 300 vittime. In assenza di riscontri da parte dell’esercito, più fonti di stampa indicano un bilancio di almeno 20 morti.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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