Come riportano diversi servizi della tv pubblica islandese Ruv, l’FMI ha portato a termine la sua sesta revisione dell’economia nazionale islandese a Washington, ritenendo non necessario continuare il proprio lavoro sull’isola dell’Atlantico. L’FMI concluderà quindi le operazioni in Islanda, e la lascerà.
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Ed eccoci così arrivati ad oggi. Con l’Islanda che si sta riprendendo dalla terribile crisi economica e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di BCE, FMI o World Bank, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione, e un coinvolgimento dell’opinione pubblica nazionale tra le più alte d’Occidente.
Sul sito ilmattinonline compare l’articolo Islanda fondo monetario internazional fora di ball dal quale traggo queste righe:
In tempi di “presunti” salvataggi nazionali (salvataggi de cusé, po’…forse delle chiappe dei finanzieri mondialisti!), portati avanti con ricette interventiste calate dall’alto, col taglio netto di economie e amministrazioni pubbliche dei vari stati, la piccola e irriducibile isola scandinava ha deciso di fregarsene di tutto e di tutti e di difendere, a modo suo, l’economia nazionale! Ma come, avranno pensato i poteri forti internazionali, uno Stato che si ribella al Nuovo ordine mondiale supercentralizzato e che riesce a uscire dal pantano socio-economico? Sacrilegio!
Da notare che in Islanda siamo arrivati addirittura al punto che è già iniziato il processo all’ex primo ministro accusato di avere gestito male la crisi economica. Dal sito euronews, e precisamente dall’articolo A processo l’ex primo ministro islandese, traggo le seguenti righe:L’FMI, dopo 3 anni se n’é dovuta andare dall’Islanda! Come ha riportato di recente la Tv nazionale Islandese, l’FMI ha concluso la sua 6a Revisione dell’economia di Reykjavik a Washington, ritenendo non necessario continuare il proprio lavoro sull’isola dell’Atlantico. Il Premier Johanna Siguroardottir ha annunciato (con gran gioia sua e del suo Popolo!) la partenza dei funzionari durante una conferenza stampa nei giorni scorsi, precisando che la ricostruzione economica del Paese è sulla strada giusta e con ulteriori miglioramenti già in atto!
Il processo divide l’opinione pubblica: una buona parte degli islandesi giudica l’ex capo del governo responsabile delle conseguenze della gestione della crisi. Altri, tra i quali il capo dello stato, Olafur Ragnar Grimmson, puntano l’indice sull’Unione europea, che avrebbe esercitato pressioni troppo alte sull’esecutivo.
Cielo islandese: quelle “cose” bianche non sono nuvole ma scie!
Ma siamo sicuri che questa sorta di rivoluzione possa portare alla salvezza i cittadini Islandesi? Lo speriamo vivamente ma non possiamo fare a meno di notare che il cielo dell’Islanda è coperto dalle stesse velenose strisce bianche che ormai tendono addirittura a sostituire le nubi in quasi tutto il pianeta (tanto sono fitte e frequenti). Che salvezza ci può essere se si è liberi dai debiti artificiali imposti dalla casta dei banchieri e poi si viene avvelenati giorno e notte da questi aerei incivili?
E mi sorge come sempre un dubbio; e se per caso qualcuno all’interno del sistema avesse manipolato questa opposizione al sistema di rapina delle banche per evitare che venissero criticate cose ancora più terribili e nascoste dello strozzinaggio?
Quello che è sicuro è che il cielo dell’Islanda purtroppo assomiglia al nostro, attraversato da decine e decine di aerei che spargono intenzionalmente veleni da appositi dispositivi distinti dallo scarico dei motori.
A conferma vedi i due video seguenti (i titoli che compaiono sopra ciascun video sono la traduzione italiana dei titoli originali).
Primo video: “Scie chimiche sopra Reykjavík – Islanda 28 febbraio 2008″