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L'italia che va ai mondiali

Creato il 13 giugno 2014 da Vincitorievinti @PAOLOCARDENA
Un post per rompere la monotonia dei temi economici trattati nel blog e, visto che ci sono i mondiali di calcio, vi dico come la penso. Buona lettura.
Sono iniziati i mondiali di calcio e ne approfitto per farvi qualche confidenza in proposito. Di questi tempi sarà brutto dirlo, ma non sono un grande seguace di questo sport. Anzi, a dircela tra noi, me ne frego altamente. Da adolescente ero un grande appassionato, e ho praticato il calcio come sport di riferimento della mia giovinezza. Praticamente giocavo sempre a calcio: con la squadra del paese, con i compagni di scuola e con gli amici della parrocchia. Talvolta anche con i meno amici, assai più grandi me.
Poi, crescendo, mi sono allontanato da questo questo sport, smettendo anche di praticarlo. Sarà stato perché non ero un fenomeno e né lo sarei potuto diventare; sarà stato perché il gentil sesso iniziava ad esercitare su di me qualche forma di fascino e attrazione, ma fatto è che non l'ho più praticato. E ho smesso anche di seguirlo: quando hanno appeso le scarpe al chiodo (come si sul dire nel gergo) i veri fenomeni del calcio di allora, ossia gente come Maradona, Platini, Falcao, Zico e molti altri ancora. Fenomeni, a parer mio, mai più incarnati da altri giocatori venuti in seguito, almeno credo. Bei tempi, debbo dire. Se non altro perché ero appena un ragazzino e vivevo nella spensieratezza tipica di quella giovanissima età.
Arriviamo ai giorni nostri. Ora c'è il mondiale, che si gioca in Brasile. Ovviamente partecipa anche la nostra Nazionale. Quella benedetta da Napolitano prima della partenza, tanto per intenderci. Ecco, il punto è proprio questo. Perché in queste occasioni, come sempre accade, si celebra il trionfo dell'ipocrisia. Vi chiederete perché, immagino. Cerco di spiegarlo, sperando di non urtare troppo la sensibilità di chi la pensa in maniera differente da me.
Tutti che esortano a far tifo per la Nazionale. Tutti che richiamano all'unità nazionale, all'orgoglio nazionale, all'amore patrio e alla difesa del patriottismo italico. Patriottismo che (secondo loro) si consacra nella disputa di una partita di pallone, seppur importante, giocata dall'altra parte del mondo. Perché, dicono, la Nazionale, in questo evento, rappresenta l'Italia nel mondo. E quindi ne è il testimonial. Discorso ineccepibile, almeno in apparenza.
Ma le cose non stanno esattamente così. Perché il mondo, dell'Italia del pallone, finito il mondiale, se ne dimenticherà nel giro di qualche giorno, o settimana. E tornerà a vedere quello che l'Italia effettivamente è nel mondo e l'esempio che ne offre la nostra beata classe politica. E, in ogni angolo della terra (non solo in Brasile), ci si ricorderà che questa è l’Italia degli incarichi di stato, di governo e dei compensi faraonici a favore degli amici degli amici. E’ l’Italia dell’arroganza e della prepotenza dei forti sui più deboli.
E’ l’Italia della corruzione, dell’evasione, della concussione, dei favoritismi, delle lobby, delle caste,delle banche e dei banchieri. E’ l’Italia dell’impunità, della criminalità, della malavita e del malaffare. E’ l’Italia dei politici cialtroni, delle loro incapacità e del loro fallimento. E’ l’Italia dell’oppressione fiscale, della disoccupazione e dello sterminio di massa di migliaia di imprese. E’ l’Italia dei salvataggi bancari.
L’Italia in cui, se fai fallire una banca, puoi anche aspirare ad un incarico ancor più di prestigio e di responsabilità. Questa è l’Italia dove il merito è sostituito dal demerito. E’ l'Italia delle scuole dove i genitori fanno la colletta per comprare la carta igienica. E’ Italia dei politici falliti che, non contenti della catastrofe che sono stati capaci di commettere, stanno continuando ad ordire giochi di palazzo per garantirsi i privilegi faraonici per loro e per i loro amici.
E' l'Italia della mattanza degli azionisti del Monte Paschi. L'Italia delle tangenti, del Mose e dell'Expo. E questo solo per citare qualche ultimo scandalo che mi salta in mente. Sorrido assai quando leggo di Napolitano che, rivolgendosi alla Nazionale, esorta i giocatori dicendo loro: "giocate (il mondiale, ndr) con INTELLIGENZA, DIGNITÀ E ONORE".
Non so se per ironia della sorte o per qualche altra diavoleria, ma sembrano tutte quelle virtù reiteratamente calpestate in questa povera Italia. E in questo contesto non c'è partita, purtroppo. Per questo tiferò la Nazionale, ma non tiferò l'Italia. Questa Italia da basso impero.

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