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L’Italia dei giovani senza presente

Creato il 06 giugno 2011 da Kappazeta

Sbilanciamoci pubblica la prima parte di un’analisi, a firma di Armanda Cetrulo, sulle condizioni di precarietà che emergono dell’ultimo rapporto Istat. Di condizione precaria, da queste parti, si è parlato spesso, che la si vive ormai da parecchi anni. La situazione, al 2011, sembra non migliorare nemmeno un po’. Anzi.

Ma a subire in assoluto la maggiore caduta in termini occupazionali sono stati proprio i giovani italiani nella fascia d’età tra i 15 e i 29 anni che in 501mila hanno perso il lavoro nel biennio 2009-2010. Tale valore appare incredibile se lo si confronta con il dato relativo all’intera popolazione e in effetti, come l’Istat sottolinea, in termini relativi la flessione dell’occupazione giovanile è stata, sia nel 2009 che nel 2010, oltre cinque volte più elevata di quella complessiva! Il peso della crisi si è riversato quasi completamente sulle giovani generazioni.

E quelli che, in qualche modo, lavorano, come se la passano? Male, sembrerebbe, secondo quanto descrive il rapporto Ires Rischi sociali e per la salute. Le condizioni di lavoro dei giovani in Italia. C’è in giro una malsana tendenza a lamentarsi o la situazione è davvero drammatica?


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