Tutti informati? Tutti contenti? E “i miei concittadini non hanno paura del terremoto”, come ha detto il sindaco attuale Diego Bottini, mentre “tutti sono informati e tutti d’accordo” come ha spiegato più volte l’ex sindaco di Bordolano Luigi Amore?
I gesti improvvidi si vedono, spiccano, rilucono. Ci sono sindaci come Stefania Bonaldi che a Crema dicono di no ad astrusi, costosi, forse speculativi progetti come la cittadella dell’anziano (era previsto dal suo programma elettorale e l’ha ribadito ieri con un comunicato), e sindaci che invece dicono sempre di sì, contando su una popolazione che, come sostiene l’assessore soresinese Fiorenzo Lodi, è facilmente ricattabile dalle grandi aziente. Questioni tecniche assai complesse sono state trattate senza programmazione regionale e presso una popolazione che mai si sarebbe sognata di dover fare i conti con questioni così complesse e tecnologie praticamente incomprensibili al ceto medio che lavora e paga le tasse.
Dopo la tragedia del recente terremoto e le mille voci ipotetiche, per non dir di peggio, su tremende trivellazioni notturne da parte di aziende senza scrupoli (il Veneto a scanso di equivoci e dubbi le ha vietate tutte), il problema si riapre. Con un’interrogazione a richiesta scritta l’Italia dei Valori chiede alla giunta Formigoni se esiste una mappatura di tutti i siti di estrazione e stoccaggio del gas metano, se non sia il caso di procedere a controlli più stringenti da parte dell’Arpa, se c’è un programma di messa in sicurezza in caso d’emergenza, e soprattutto se la Regione possa assicurare che non viene utilizzata nel sottosuolo lombardo la tecnica del fracking, che consiste nello spaccare il sottosuolo per farne uscire prezioso gas metano.
L’interrogazione è allegata qui.
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