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L’Italia, la Russia e l’eterna arte di farsi del male da soli

Creato il 20 settembre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

L’Italia, la Russia e l’eterna arte di farsi del male da soliDice: “Ma nel secondo tempo il nostro approccio alla partita non è stato quello giusto. Abbiamo concesso troppo alla Russia e preso troppe mete”. Questa un po’ l’aria che si respira dopo il 53 a 17 di questa mattina. Insomma, bravi ragazzi, però potevate fare meglio, non si può mai contare su di voi fino in fondo.
Ora, tutto vero. L’Italia del secondo tempo visto a Nelson contro la Russia non era concentrata quanto quella della prima frazione. Determinata alla stessa maniera forse, ma non concentrata uguale. E tre mete concesse a questi russi sono sì un po’ troppe.

Però. Io non so quanti di voi avrebbero scommesso fino a un secondo prima del kick-off su un punto di bonus – leggi quattro-mete-quattro – conquistato in 22 minuti o giù di lì. Nove mete l’Italia ai Mondiali non le aveva mai segnate e non riesco a ricordare quando le ha fatte l’ultima volta tout court. L’approccio alla gara nei primi 40 minuti è stato esemplare: determinati e carichi il giusto, concentrati e cinici, senza quella voglia di strafare e spaccare il mondo che spesso ci contraddistingue. Una voglia che spesso ci ha portato a figuracce e batoste. Com’è che le chiamiamo? Vittorie onorevoli.
Poi succede che si va al riposo sul 38 a 7 (con meta russa arrivata su errore nostro mentre eravamo in 14 per il giallo a Ongaro), cioè partita finita con i 5 punti già in tasca.
Credo sia normale tornare in campo senza aver troppa voglia di spaccare il mondo, visto che oltretutto ci aspettano ancora due partite. Almeno due, speriamo di più.
Nel secondo tempo si è sicuramente registrato qualche errore di troppo. Tanto per dire, la marcatura di Ostroushko è veramente da babbi. Però puntare il dito su questo e mettere da parte il resto mi sembra autolesionistico e ingiusto. Potrà forse servire a scrivere qualche titolo strillato, a fare un po’ di polemiche in stile pallatonda, ma non molto di più.
Non capisco perché non tenersi ben stretto il tanto di buono visto oggi in campo, anche se l’avversario non era certo irresistibile e anche se qualche mancanza di tenuta mentale l’abbiamo sicuramente avuta. senza per questo nascondersi o non affrontare le magagne emerse qua e là.
E se proprio dobbiamo trovare un lato su cui lavorare molto e farci non poche domande, bene, chiediamoci il perché di tutti quei calci da fermo sbagliati. Perché contro l’Irlanda la concentrazione sarà sicuramente al 110% fino all’ultimo secondo, ma un piede poco caldo potrebbe esserci letale.


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