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L’Italia resta a casa, un italiano su due non va in ferie

Creato il 24 giugno 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Crisi economica, prezzi sempre più alti, incertezza sul futuro e terremoti: l’estate italiana rischia di rivelarsi una lenta agonia per un settore in crisiEstate che potrebbe riservare una doccia gelata al settore turistico e all’indotto: la crisi economica non fa prigionieri e rischia di lasciare sul campo di battaglia diverse centinaia di senzalavoro nel settore horeca. Le previsioni che scaturiscono dalle indagini di Amadeus Italia e Federalberghi, scattano un’istantanea degli italiani che faticano a staccare la spina, afflitti dalla cronica incertezza relativa alla situazione lavorativa che non incoraggia certo le spese per il benessere psicofisico.

E così, sembra che più della metà degli italiani non si dedicherà a sé stessa (54%), durante le prossime settimane, quelle che secondo qualche fenomeno dell’esecutivo dovrebbero essere ridotte, perché nessuno in Europa ha tre mesi di ferie l’anno. Chi lavora seriamente e non premette l’ “ON.” al cognome, sa perfettamente che i dati di Polillo poggiano su conoscenze errate della realtà, ovvero navigano in un mare di Syrah, giusto per rimanere nell’ambito dell’ubriachezza (molesta, ah se è molesta!).

Per ora c’è solo un gran parlare di numeri e statistiche: ovviamente la maggior parte dei turisti partirà dal nord e centro Italia, forse anche per effetto del mercato low cost che risente di accordi volti a limitare questo genere di offerte nel meridione e nelle isole.

Intanto la costiera romagnola paga lo scotto di un sisma infinito: sarebbero moltissime le prenotazioni cancellate per la paura di nuovi, devastanti cataclismi che vengono annunciati periodicamente dagli stessi geologi che sono già stati sconfessati dagli eventi.

Nessuna sorpresa, a voler analizzare il fenomeno. La crisi c’è, si sente, è palpabile oggi più di un anno fa. Monti ha raso al suolo il paese che Berlusconi aveva devastato e l’insostenibile pressione fiscale avrà l’unico effetto di prolungare il periodo di recessione nel paese. L’IMU genera malcontenti ed insicurezza e l’attuale ridimensionamento dei prezzi dei carburanti potrà solo in parte limitare i danni creati da un sistema privo di controllo che ha speculato sulle spalle dei consumatori, con la complicità di chi si è preoccupato solamente di aggiungere accisa sopra accisa.

Secondo gli studi di Amadeus e Federalberghi, sembra che il 46% degli italiani non rinuncerà alle tanto agognate vacanze ma è il modo di trascorrere il tempo che registrerà i cambiamenti più interessanti. 

Le cifre dell’analisi Amadeus-Federalberghi rivelano una situazione che privilegia comunque le destinazioni italiane, soltanto una minoranza varcherà i confini nazionali. Il web si conferma agenzia di viaggio privilegiata per il vacanziere tricolore, che quest’anno potrebbe lasciare in garage l’automobile col canotto sul tetto, per colpa del caro carburanti che scoraggia gli spostamenti automobilistici.

Cambiano le abitudini: si spende meno, nella borsa del mare ritornano i panini e i tramezzini, nei bagagliai le borse frigo che, piaccia o meno, fanno parte della nostra storia e di un’Italia più provinciale di quanto gli sprechi degli ultimi anni non ci abbiano fatto credere. Il 32% preparerà da solo i pasti in vacanza, e questo potrebbe anche risolversi in un calo delle prenotazioni alberghiere, a favore di altre soluzioni che permettono il self catering (casa mobile, aparthotel, casa vacanze).

L’Italia resta a casa, un italiano su due non va in ferie

Ma c’è un dettaglio che riprende una vecchia questione, che noi di IPQMP mettiamo sempre in evidenza nei nostri articoli e nelle nostre considerazioni: il 5% degli italiani approfitterà dell’ospitalità di parenti e amici per trascorrere qualche giorno in spensieratezza senza dar fondo ai propri risparmi, come magari accadeva fino a qualche anno fa. La solidarietà si conferma ancora una volta il primo ammortizzatore sociale, l’unico che forse riuscirà a tenere a galla una società che non si può più permettere di essere governata da una classe dirigente di parassiti e puttanieri.

E allora? Insalata di riso, birra, formaggi delle nostre terre, anguria ed una vaschetta di gelato: perché forse è questa la ricetta vincente per la vacanza felice.


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