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L’odore della guerra

Creato il 02 aprile 2011 da Yellowflate @yellowflate

Ad inizio settimana ero ancora a Palermo, lì la guerra era vicina e palpabile si sentiva nel cielo il continuo rombare dei “cargos della morte”, gli elicotteri dei pattugliamenti, i vari mezzi della GdF, qualche pattuglia a piedi. Tutto era nei fatti, previsto e prevedibile d’altronde la Sicilia è importante pezzo dello scacchiere Mediterraneo.
Chiedevo online, cercavo informazioni e pensavo “chissà che aria si respira in Sardegna”, i più mi dicevano normale, tranquillo.
Intanto mi spostano il volo, ma anche a fine febbraio quando ero partita la Meridiana mi aveva annunciato “problemi tecnici legati alle restrizioni di volo” e…. pensate era fine febbraio ancora niente No Fly zone! Eppure la compagna era stata costretta ad annullare l’unico volo del mattino perchè a quell’ora lo spazio civile era chiuso! Ho potuto viaggiare ugualmente, non senza i disagi provocati dalla permanenza di 8 ore in aereoporto a Fiumicino, con due voli, per lo meno non ho aggiunto nulla!
Al rientro acquisto il biglietto, noto online una piccolissima notizia in un agenzia che diceva, problemi sugli spazi civili nell’aeroporto Mameli, chiedo a destra e a manca e quasi vengo presa per matta o per una persona paurosa.
In ogni caso io non ho paura di quel che accade perchè se deve accadere… non sono certo io a poterlo impedire!
Arriva il giorno della partenza e dindon , sms ” Meridiana è spiacente comunicarle che…..” insomma si parte forse l’indomani è cosi è.
Punta Raisi un normalissimo giorno infrasettimanale di partenze è arrivi, forse qualche addetto in più, un pò di sorveglianza in borghese ma nulla più… ah si dimenticavo personale ignorantissimo al check in che mi accusa di trasportare armi!
Uno spillone per capelli in argento, ricordo di una vita, mi stava per essere sequestrato perchè era un’arma a detta del personale addetto al check. Bhè a Punta Raisi negli ultimi 3 anni ci sono già passata almeno 50 volte e non avevo mai visto un controllo così rigoroso, ricordo un giorno che ai metal detector non c’era nessuno ed un altro che sbadatamente avevo lasciato in borsa una bottiglietta di acqua eppure lì, solo lì nemmeno la avevano vista.
Bhè incidente di percorso… ma poi il mio spillone me lo sono fatto ridare ! E ci mancherebbe!
Volare sul piccolo aereoplano della Piaggio è sempre una esperienza sui generis, 8 passeggeri a bordo, tra cui il classico, solito, “tradotto” riconoscibile dalla sacca, e sopratutto dai due accompagnatori!
Per chi non sapesse si tratta di un detenuto, non è difficile capirlo anche perchè si noterà sia alla partenza che all’arrivo la presenza degli uomini della penitenziaria. Il “tradotto” è un viaggiatore abituale sulla tratta Palermo Cagliari e viceversa.
Sul piccolo Aereo da Barone Rosso lasciare Punta Raisi è sempre un sudore….volare tra le nuvole tendenti al rosa è uno spettacolo ma porta con sè una certa ansia, e se poi guardi il mare….. è ancora più bello, di solito osservato immenso celeste, martedi invece pareva una città!
Un mare di celeste acqua intasato di traffico…. di navi da guerra!
Passano infretta i 50 minuti tra le due Isole sopratutto se il tempo non è pessimo, atterrare su Cagliari fa venire l’ansia, l’aero curva quasi a toccare Santa Gilla ed i suoi stagni, e forse perchè il Barone rosso è piccolo ed instabile, pare peggio che con i normali voli!
Cagliari… le piste sono deserte, nessun velivolo civile, mai vista una cosa simile!
Ai lati due immensi c130, pullmans e vari mezzi militari, la caserma vecchi, quella dove sorgeva il CPA è presidiatissima come in stato di assedio, scendiamo, in mezzo alla pista, nessun servizio transit, strano! attraversiamo, gli operatori di terra con i nastri avevano tracciato il percorso….
entriamo al Mameli da una delle porte vecchie che non vedevo aperte da quando ero ragazzina!
Deserto, silenzio, odore di guerra, odore di missioni!
Si perchè chi viaggia da e per la Sardegna riconosce gli odori!
Attraversare tutto l’aereoporto dalla parte vecchia sa di strano, soli tra le vetrate, in giro solo uomini e donne in mimetica, arrivati alla sala bagagli, il solito cane della GDF annusa quasi stanco ed appisolato, ritiro la valigia, sicura di uscire dalla sala e trovare, forse un pò di vita.
Esco nessuno deserto un paio di passeggeri smarriti attendono voli, bar chiusi, tutto chiuso sono le 1950 non è mica mezzanotte!
E’ l’effetto della guerra di cui nessuno parla, un effetto collaterale non di morte umana ma economica questa si!
Esco ad aspettare il mio fratellone Ale, osservo un paio di taxi, e qualcuno che chiede, mi si avvicina un giovaneìotto e mi chiede, cosa stia succedendo in questo aereoporto, così silenzioso, io rispondo non so sono appena arrivata, da esperienza passate penso sia la guerra. Un tassista ci sente e dice, si è la guerra, noi almeno portiamo soldati ma loro, dentro fra un pò non portano nessuno, gli spazi civili sono sempre chiusi e nessuno dice nulla!
Già perchè al di fuori di chi lavora allo scalo Mameli nessuno sa cosa sia lavorare in un aereoporto all’interno dello scacchiere Mediterraneo in guerra! Nessuno dice nulla, per timore di far crollare l’economia ma l’odore della guerra è palpabile.


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