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L’ominide , anello mancante dell’evoluzione umana

Creato il 21 aprile 2010 da Madyur

Nascosto per milioni di anni in una caverna in Sudafrica e ora in un laboratorio del sincrotrone europeo di Grenoble , l’ominide che ci dirà molto dell’evoluzione umana è un caso poliziesco. Il quotidiano Sunday Telegraph svela al mondo che il paleontologo Lee Berger dell’Università sudafricana di Witwatersrand ha trovato lo scheletro quasi completo e fossilizzato di un antenato umano finora sconosciuto.L’ominide, secondo il quotidiano, potrebbe essere l’esemplare di una specie in uno stadio intermedio tra gli uomini scimmia e il primo uomo evoluto, homo habilis.

ORCIANO PISANO (PI) 30 MARZO 2007. SCOPERTA BALENA . Lo scheletro della balena rinvenuto nella campagna pisana. FOTO MUSEO DI STORIA NATURALE- GEOLOGIA E PALEONTOLOGIA DI FIRENZE

Le agenzie di stampa si sono scatenate , e così i siti web di tutto il mondo, salutando la scoperta come il tassello che mancava alla comprensione della intricata ramificazione dell’albero genealogico dell’umanità. Dell’ominide non si riesce a sapere niente di più. Bisogna vedere se , come nel caso di Lucy , l’australophitecus afarensis datato 3,4 milioni di anni fa e trovato in Etiopia nel 1974 , chi è entrato nella caverna stava ascoltando musica e darà all’ominide un nome ispirato ad una canzone.

Lee Berger non dà informazioni, i paleontologi preferiscono non pronunciarsi finché non ci saranno maggiori dettagli , e dal sincrotrone di Grenoble , pensato anche per ricerche di precisione sulla struttura atomica dei materiali e dal quale è partner il Cnr italiano, confermano la presenza del fossile ma tengono la bocca chiusa.

I blog scientifici non sono silenziosi, però, ricchi di frasi sprezzanti di chi parla di anello mancante di una catena inesistente , visto che l’evoluzione umana è tutt’altro che regolare e non si può tracciare una linea di successione diretta tra australopitecus , più simile alla scimmia e risalente a 4 milioni di anni fa e l’homo habilis di circa 2,5 milioni di anni fa.

Secondo i blogger sarebbe meglio aver trovato uno scheletro intero , per capire meglio come si sono evolute la deambulazione e la manualità ma, questo è l’altro particolare interessante. Berger non avrebbe trovato uno scheletro intero , ma più parte di scheletri appartenenti tutti a uno stesso gruppo , che possono essere riassemblate in una stessa struttura scheletrica. ù

Al momento paleontologi e antropologi si barcamenano tra resti di ominidi molto più vecchi del più giovane tra i nostri comuni antenati scimmieschi e le prove della genetica , capaci di fornire datazioni ancora diverse. la scienza è fatta di dibattiti , di falsificabilità e quindi ben venga la diatriba sulla nuova scoperta.

madyur

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