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L’Opera di Roma: una crisi che è la punta dell’iceberg

Creato il 29 settembre 2014 da Nonzittitelarte

L’Opera di Roma: una crisi che è la punta dell’iceberg

Sbatti l’orchestrale in prima pagina e insabbia la realtà: la verità sulla triste vicenda del Teatro dell’Opera sembra non interessare la carta stampata. In questi giorni, dall’addio di Riccardo Muti, sui giornali si è assistito a una risibile quanto indegna ricerca di un capro espiatorio fra i lavoratori del Teatro Lirico di Roma. Ma loro non ci stanno, e anche se “chi parla è licenziato”, parlano eccome, in una conferenza stampa indetta da Slc Cgil e Fials Cisal, disertata da chi s’affida a servizi giornalistici “per sentito dire.
Parlano e denunciano disagio e degrado, dovuto a un irresponsabile vuoto gestionale, vuoto voluto ad hoc, da un preciso disegno che da vent’anni mira a un abbassamento culturale senza precedenti.

Parlano di destrutturazione, di Sovrintendenti che creano “crateri debitori”, con l’obiettivo di trasformare “i nostri prestigiosi Teatri in centri di circuitazione al soldo delle Agenzie Internazionali”. Denunciano un taglio del personale artistico a fronte di un incremento di quello dirigenziale, motivato solo da un fare clientelare: l’Orchestra manca di 30 elementi, il corpo di ballo è ridotto al 20%. Denunciano la lievitazione del 50% degli appalti relativi al trasporto, al facchinaggio e alle spese per servizi, mentre s’assiste allo smantellamento inspiegabile del magazzino generale e della squadra trasporti. Non solo, i laboratori di scenografia, falegnameria e sartoria sono quasi alla paralisi. E in merito alle scelte artistiche, un aumento di spese immotivate che comportano pessimi risultati, e per rendersene conto basta affacciarsi in sala: il teatro è sempre meno frequentato. Disamore del pubblico e delusione del Maestro Muti, che da sempre denuncia la non volontà politica a sostenere la Cultura in Italia, e al riguardo ci sarebbe da chiedersi cosa ci fanno le banche nei Consigli d’Amministrazione dei Teatri, ché a parlare d’interessi su interessi si finisce nel torbido dell’usura.

Continua qui  http://www.pontediferro.org/articolo.php?ID=3233

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