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L'origine dell'intelligenza umana

Creato il 15 ottobre 2014 da Dariosumer
Perché antropoidi e ominidi non hanno imparato nulla per milioni di anni mentre l’uomo preistorico imparò improvvisamente tante cose?Questa domanda presa dal libro del ricercatore Erich Von Daniken “Noi Extraterrestri” mostra un vero rompicapo che risiede alle origini del genere umano.Secondo Loren Esiley, professore di antropologia all’università della Pennsylvania l’uomo si è differenziato dal mondo animale dopo milioni di anni e solo molto lentamente ha assunto tratti umani. Cito le sue parole:“c’è solo un eccezione alla regola, il suo cervello, per quanto ci è dato sapere, si è formato piuttosto rapidamente. E solo dopo ciò, che l’uomo si è differenziato dagli animali suoi progenitori”e continua:“Oggi dobbiamo supporre che l’uomo comparve solo in epoca recente, dato che risultò sensazionale. Abbiamo tutti i motivi di credere che, senza pregiudizio delle forze che concorsero alla formazione del cervello umano, è impossibile che una lotta lunga e tenace per l’esistenza fra alcuni gruppi umani abbia prodotto quelle elevate capacità intellettuali che noi gli riconosciamo rispetto a tutti gli altri esseri della terra. Qualcosa di diverso, un altro fattore formativo deve essere sfuggito all’attenzione dei teorici dello sviluppo”.Al di là di questa affermazione antropologica il ricercatore Erich Von Daniken pone una sua affermazione che lega la genesi del genere umano ad una questione divina o meglio a esseri più sviluppati di noi (dei o alieni secondo la teoria sostenuta dallo stesso Daniken) in grado di creare la vita:“ritengo altrettanto logico affermare che l’uomo preistorico sia stato l’essere più intelligente del nostro pianeta; cosi mi sembra logico che gli dei abbiano scelto proprio questo essere per compiere una mutazione artificiale”.Dove ci porta tutto ciò?Di certo l’ultima frase di Loren Esiley  “Qualcosa di diverso, un altro fattore formativo deve essere sfuggito all’attenzione dei teorici dello sviluppo” ci fa capire che esiste una possibilità in base alla quale la nostra intelligenza, grande dono del destino, ci è stata fornita da qualcosa o da qualcuno?Da un energia particolare?Da esseri di altri pianeti?Oppure vogliamo escludere queste vie e dire che tutto si è formato per un puro e semplice caso.Io non penso che le radici delle nostre origini siano da ricercarsi nella casualità ma credo che al mondo o meglio nell’universo tutto si origini con una certa logica.Infatti un'altra sorprendente presa di posizione è quella dello scienziato Francis Crick, cioè proprio lo scopritore della struttura del DNA, il quale asserisce che la vita è troppo inauditamente complicata per potersi essere formata a caso.In base a ciò l’affermazione di Esiley diventa sempre più solida e rimangono aperte le due domande che ho posto poco fa:energia particolare o esseri di altri pianeti?L’affermazione di Vladimir Sheherback scienziato esperto di modelli matematici dell’università del Kazakistan in merito alle origini del nostro DNA potrebbe fornire un validissimo contributo alle affermazioni di Esiley e Daniken:“Ho studiato l’immagazzinamento delle informazioni genetiche nel nostro organismo e ho scoperto che il nostro DNA si combina in base ad una sequenza vecchia di tre miliardi e mezzo di anni e per questo anteriore alla comparsa della nostra vita sul pianeta. Dunque, la nostra struttura genetica viene da fuori. In altre parole, l’uomo è stato programmato nello spazio dagli extraterrestri”.A ciò possiamo unire l’affermazione del dottor Giorgio Pastore del CROP tratta dal suo libro “dei del cielo dei della terra”:“alieni giunti in un remoto passato sul nostro pianeta avrebbero cosi deciso di effettuare un esperimento, unendosi geneticamente ai primi abitanti della terra. I due DNA (terrestre e extraterrestre) sarebbero stati fusi tra loro, dando vita al primo vero uomo ad immagine e somiglianza di Dio. Nacquero Adamo ed Eva, ovvero, uomini e donne muniti d’intelletto, un dono divino. Probabilmente scuri di pelle, in quanto diretti discendenti degli ominidi terrestri”.Ultimo elemento importante legato alla tematica del nostro DNA in relazione alla possibile nostra origine extraterrestre sta nel libro di Michael Hesemann “I Nuovo Cerchi nel Grano”:“è decisivo comunque che nel DNA degli alieni la doppia elica presenti un terzo giro e quindi si configuri coma una tripla elica. Il DNA somiglia al nostro e quindi questo potrebbe far pensare ad una variazione genetica o ad una mutazione. Solo di recente la società Enzo Biochem di Farmingale, New York, a comunicato di essere riuscita a mettere a punto un processo per modificare il DNA, una tecnica consistente nell’aggiungere un terzo giro alla doppia elica. Dustin Brund, nella sua analisi del messaggio di Chilbolton, arrivò alla conclusione che la conclusione del DNA degli alieni era una logica conseguenza del ruolo fondamentale svolto all’interno della catena della molecola tetraedrica silicio ossigeno, ruolo che nel nostro DNA era svolto dai fosfati”. Tirando le somme dopo questa bella e sostanziosa dose di affermazioni antropologiche, genetiche e ufologiche le quali dispongono di un ottima base logica è possibile affermare che la nostre origini non siano dovute al caso ma a qualcosa di logico e concreto.Ci sono molti elementi che suggeriscono la presenza di esseri di altri pianeti come motore alla base della nostra vita e della nostra intelligenza e pochissimi elementi che sostengano il contrario e quindi una qualche forza misteriosa che ci abbia potuto generare e dotare di intelligenza. Nonostante tutto gli elementi a nostra disposizione sono pochi per poter stabilire con assoluta certezza quale delle due cause sia quella vera a meno che non ci siano altre cause.
Di conseguenza non potendo confermare per l’assenza di elementi decisivi ne la via dell’energia particolare e ne la via degli extraterrestri il mistero rimane ancora aperto e spetta a noi umani capire chi ci ha creato dotandoci di intelligenza e perchè. Un giorno di sicuro, unendo le nostre forze, troveremo le risposte.
LA NASCITA DELL’INTELLIGENZA UMANA
LA NASCITA DELL’INTELLIGENZA UMANA

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