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L’orto è morto, viva l’orto!

Creato il 03 maggio 2011 da Greenkika
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bambu

Ricordate quel giorno di un paio di mesi fa in cui annunciai di aver seminato il fior fiore degli ortaggi da insalata sul mio balcone?
Cose semplici, apparentemente, se non a prova di stupido. Ho pure sfogliato senza un preciso criterio “L’orto for dummies” e ho scelto gli ortaggi più semplici: l’infestante prezzemolo, il delicato ma tenace basilico, le carotine, i pomodorini e il pisello nano.
Che dire di più?

Dopo un mese di nulla (durante il quale ho sgamato i gatti ravanare nella terra, alché ho coperto il tutto con alcune vaschette di plastica a far da miniserra) ho fatto perfino un rabbocco di terra e semi in ogni vasetto e nella cassetta, cercando di stare un po’ più attenta alle innaffiature, e però nisba. Nulla, il deserto.

Che si tratti di una posizione sfortunata? Qui non spunta niente, e il mercoledì del mercato si avvicina, giorno in cui comprerò per lo meno un vasetto di fiori a far compagnia al mio ciclamino che è miracolosamente sopravvissuto all’inverno e che, si spera, resisterà anche al travaso che ho azzardato l’altra mattina. Lui, il ciclamino, sta sul davanzale opposto, e forse è quella la risposta.
Dovrei trasferire almeno i vasini sul davanzale dove però c’è un sacco di passaggio di bambini e di vento, ma almeno sarà un ultimo tentativo.

Leggo con invidia di amici che hanno seminato e già raccolto i frutti della terra del loro balcone, grazioso spazio verde e rigoglioso che regala sorprese inaspettate, a contrario del mio.
Vabè, posso prendere anche una piantina di basilico o di prezzemolo e poi fare ancora un esperimento con i germogli che crescono sulle patate?

Se ci penso, nemmeno alle elementari riuscivo a tenere in vita i fagioli nella bambagia, porca miseria. Finiva tutto in uffa. E le piante grasse della mia vita, tutte morte.

E questa volta cosa sarà successo? Sarà stata colpa della luna calante? O dei gatti? O delle mie dimenticanze con l’acqua (anche se uso quella di cottura delle verdure)? Della posizione rispetto al sole? Del mio sfrenato e vano ottimismo?

Insomma, l’orto è morto, viva l’orto! E que sera, sera.


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