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L'ossessione nordica

Creato il 07 giugno 2014 da Athenae Noctua @AthenaeNoctua
Prosegue fino al 22 giugno la mostra L'ossessione nordica allestita dal 22 febbraio a Rovigo, presso Palazzo Roverella, curata da Giandomenico Romanelli e patrocinata dal MiBAC. L'esposizione ha come premessa il contatto fra le opere degli artisti del nord Europa e la produzione degli autori nostrani che, a cavallo fra il XIX e il XX secolo, a patire dalla Biennale veneziana del 1895, rimasero incantati dalle atmosfere potenti, mitiche, sognanti e fantastiche dei loro colleghi. Tale fascinazione scaturì dalla visione delle tele di Gustav Klimt, Arnlod Böcklin, Max Klinger e Edward Munch (per citare i più noti) e produsse notevoli influenze sull'attività di Giorgio De Chirico, Giulio Aristide Sartorio, Teodoro Wolf Ferrari e molti altri.

L'ossessione nordica

Alfons Siber, Risveglio di primavera


L'ossessione nordica ricostruisce tale rapporto attraverso centoventi opere divise in sette sezioni: dai dipinti avvolti nella mitologia classica e nordica di Centauri, Tritoni, Sirene dalle Alpi alla Laguna fino alle piccole realizzazioni in inchiostro dei Virtuosismi in nero. Il percorso lascia intersecare la grande linea del magistero nordeuropeo e la produzione italiana che si ispira alla suggestione da esso esercitata.
La visita inizia con i drammatici paesaggi notturni di Böcklin e dalle narrazioni mitologiche di Klinger e De Chirico, fra centauri, sirene e nereidi, per poi raccogliersi negli spazi quotidiani delle campagne e delle case delle fiandre e del nord Europa (con le sezioni Dal Simbolo alla Natura: Gente del Nord e La Poesia del Silenzio).

L'ossessione nordica

Giulio Aristide Sartorio, La lettura o Catullo e Clodia

 

L'ossessione nordica

Teodoro Wolf Ferrari, Betulle

Un fascino particolare, che coniuga spunti di realismo e altri di impressionismo senza evitare di suggerire le soluzioni studiate da Gauguin a Pont-Aven e di citare il colorismo degli smalti di Klimt è dato dalla sezione Il Paesaggio dell’Anima: Neve e Fiordi, il Tempo e le Stagioni, mentre uno spazio autonomo è ricavato a beneficio della ritrattistica, prima con una breve galleria di ritratti di fanciulle e uomini (Le Maschere e i Volti), poi con un salone interamente dedicato al nudo (Venere senza pelliccia).

L'ossessione nordica

Tullio Garbari, Paesaggio animato

Gioiello della mostra è invece l'ultimo spazio, dedicato agli inchiostri e ospitante serie di disegni di Klinger, Luigi Bonazza e Munch; se i lavori del primo sono dedicati alla rappresentazione di scene quotidiane, quelli di Munch ci portano nelle atmosfere stranianti e allucinate dell'Espressionismo, mentre Bonazza ci regala, con la serie degli amori degli dèi, incantevoli raffigurazioni degli episodi più noti e sensuali del mito greco.
L'ossessione nordica è una mostra ricca e particolare, non solo dal punto di vista della varietà delle opere raccolte a Palazzo Roverella, ma anche per la strutturazione del percorso, che offre esempi di ambiti diversi della pittura nordica. 

L'ossessione nordica

Cesare Laurenti, Volto di donna reclinato

Stona con gli ottimi contenuti l'allestimento in spazi molto piccoli godibili senza problemi in condizioni di moderatissimo afflusso, ma inadatti al traffico dei giorni festivi e alla collocazione di poltroncine che obbligano i visitatori a passare davanti a chi ne usufruisce; manca la possibilità di osservare con il giusto tempo e alle distanze preferite la successione dei dipinti e anche l'illuminazione, bassa e diretta sulle tele anziché diffusa, talvolta ostacola la visione. Ciò nonostante, il mio parere sulla mostra è generalmente positivo, soprattutto per l'opportunità di conoscere artisti e opere che la cultura generale tende a marginalizzare.

L'ossessione nordica

Max Klinger, Opera VI - Luogo


L'ossessione nordica

Luigi Bonazza, Europa


C.M.

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