L'otto per mille alla Chiesa è una garanzia

Ci sono molteplici punti su cui la Chiesa Cattolica è attaccabile e sui quali è pressoché indifendibile. Ho più volte espresso il mio pensiero circa l’impossibilità per una organizzazione umana di tali dimensioni e con tali implicazioni di rimanere immune ai mali del mondo, pur nella convinzione che nella Chiesa, pur trovando molte espressioni del male, fondamentalmente troviamo il bene e, soprattutto, innumerevoli persone di buona volontà che operano per il bene dell’uomo e del mondo, rimanendo però invisibile oscurati dai pochi che operano il male. Non intendo, comunque, scrivere in apologia della Chiesa che non ne ha bisogno né aprire un dibattito con i lettori di questo blog circa la predominanza del bene o del male nella stessa.

Scrivo invece del continuo attacco che noto e leggo sul web contro l’otto per mille alla Chiesa Cattolica e voglio affermare la mia volontà, finché mi sarà consentito, di continuare ad attribuirglielo. È con l’otto per mille che la chiesa sostiene il clero che opera a favore di poveri, diseredati, emarginati, contro le mafie, contro il traffico della droga, contro la prostituzione e lo sfruttamento dei più deboli. È grazie all’otto per mille che la Chiesa recupera e mantiene fruibili siti e monumenti che altrimenti andrebbero perduti. È attraverso l’otto per mille che, a Montegranaro, riusciremo a salvare la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo.

Non lascerò mai l’otto per mille delle mie tasse allo Stato che dimostra ogni giorno come si possano disperdere, sprecare, bruciare i soldi del contribuente, come si smantelli la sanità ed i servizi sociali, come si lasci il nostro patrimonio culturale all’abbandono e alla distruzione. Sono convinto che attaccare la Chiesa sull’otto per mille sia stupido, in malafede, dannoso e pericoloso. Lasciare l’otto per mille allo Stato equivale a buttarlo via, darlo alla Chiesa significa sapere come verrà utilizzato, con i dovuti errori e le normali ingiustizie ma fondamentalmente speso bene. Attaccate la Chiesa sulla pedofilia, sullo Ior, sull’opulenza dei Cardinali ma non sull’otto per mille.

Luca Craia