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L'ultima Blogfest prima dei Maya.

Creato il 03 ottobre 2012 da Ilariadot @Luna84

Timidezza. Alla fin fine, a fregarci, è sempre lei. Ne discuto con Francesca, sedute su una panca in legno nel cuore di una cittadina sul Lago. Tutt'attorno, il nostro pane quotidiano di parole scritte ha di nuovo assunto corpo e accenti. Sono gli autori – anzi, sono proprio i personaggi – del libro senza fine che leggiamo sullo schermo del pc. Sconosciuti che conosciamo, e che probabilmente conoscono noi. Basterebbe così poco. Basterebbe...sì, soltanto avvicinarsi. Presentarci con il nick che abbbiamo appeso al collo. Esplodere di sorrisi. Forse stringere qualche mano. Eppure, assurdo, ad entrambe ora sembra fuori luogo. Inopportuno e strafottente almeno quanto chiedere “ti ricordi di me?” a un personaggio pubblico che ti ha firmato un autografo circa dieci anni fa.
L'ultima Blogfest prima dei Maya.


Timidezza, già. Ma è davvero questo? O è piuttosto il fatto che non sapremmo cosa dirci, qui, dal vivo? Con quelle persone interagiamo online. Ridiamo alle loro battute, ne condividiamo i pensieri. Che le ammiriamo, a conti fatti, già lo dice la stellina di un Fav. E in fondo è pure questo, la blogfest (si noti lo sforzo nel parlarne al femminile). E' anche stare ad osservare gli altri come dietro a una vetrina, mentre ti limiti alla compagnia di sempre. O, nel caso specifico, a quella di una collegauniversitariarivista dopo piú di due anni mentre tifi Giallo Zafferano ai Macchianera Awards. Nonostante i Dolmadakia, ebbene sì. Bisogna pur saper perdonare gli errori.

L'ultima Blogfest prima dei Maya.
Scorci da Piazza Battisti, Riva del Garda,  fulcro della Blogfest 2012
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Comunque, resta il fatto che è un peccato. La storia della socializzazione, dico. Che poi non ho mai avuto problemi, a rendere reali le amicizie fatte online! Solo che, a ben vedere, prima d'ora c'era sempre stata in mezzo una passione. Un collante fatto di musica e di file ai concerti. Una premessa che bastava a rompere il ghiaccio rendendo superfluo ogni formale “piacere”. Mentre adesso non è che con Gabardini posso mettermi a parlare di musica pop spagnola. Per dire. Anche se mi travolge mentre sono intenta a scrivere un sms. Peró non é giusto esordire cosí. Voglio dire, con un incipit del genere penserete che io sia qui a incastrare lamentele. E invece la Blogfest , come manifestazione, continua a piacermi un casino. E no, non é solo perché basta twittare un apposito hashtag per sbafarti gratis qualunque cibo o bevanda nel giro di duecento metri. E nemmeno perché mi son portata a casa quattro litri di rum vinto a un concorso online della Bacardi. Ché magari aiuta, va bene. Ma il mio amore per questo “raduno di chi usa la rete” va ben oltre al grezzo materialismo alcolico. Diciamo che passa, soprattutto, per la cura dei dettagli. Per le community manager di Garda Trentino che ti danno il benvenuto personalizzato in rete non appena ti palesi al punto di accoglienza. Per il ritmo incalzante di una cerimonia di premiazione che non fa pesare le ore che dura, né tantomeno le celebritá che ospita in platea. E, soprattutto, passa per i sorrisi. Sí, i sorrisi. Per quel clima di euforia da gita scolastica che leggi sulle timeline e si riflette nei volti. Negli abbracci. Nelle conversazioni. Ritrovarsi. Celebrarsi. Questo é.

L'ultima Blogfest prima dei Maya.
Navigare...nell'alcol. 
L'ultima Blogfest prima dei Maya.

E poi ci sono i barcamp, che a loro volta sanno essere interessanti un bel po'. Soprattutto il writecamp, che per ovvie inclinazioni personali era anche quello che attendevo di piú. Oltrettutto ha avuto luogo al suo interno, uno dei momenti piú sinceramente esilaranti dell'intero weekend. Parlo della messa laica di Azel, mister twitter 2012, che si meriterebbe l'inserimento ad onorem nel cast di Zelig. Il merito delle mie lacrime d'ilaritá lo condivide con lui lo staff di Vendommerda, che con le premiazioni al “peggior tweet” mi ha fatta stare in ansia, lo ammetto. Ma, mentre speravo non ci fosse di mezzo roba mia, mi sono sentita una persona normale. Quasi saggia, persino. Oltre al dato ovvio, giá ribadito e scontato, che mi sono divertita da morire. Ci rivediamo l'anno prossimo, blogo (e twitto) sfera! 



(Per una lista completa dei premiati ai Macchianera Internet Awards, consultate questo link)

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