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L’ultima pagina: Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcìa Màrquez

Creato il 16 maggio 2011 da Mickpaolino

L’ultima pagina: Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcìa Màrquez

In un epoca persa nelle nebbie della storia dell’uomo, in un punto sperduto dei Paesi del Caribe (Sudamerica)  sorgeva il piccolo paese di Macondo, fondato da Josè Arcadio Buendìa.

La famiglia Buendìa lega la sua storia e la sua fortuna al piccolo borgo sperduto nelle selve sudamericane che crescerà e si modernizzerà diventando una ridente cittadina a seguito delle imprese titaniche dei componenti della suddetta famiglia per precipitare poi nell’oblio dell’abbandono ed infine scomparire tra le raffiche di vento di una tempesta.

Nel destino dei Buendìa è celata una oscura maledizione secondo la quale per colpa dei capostipiti Josè Arcadio e Ursula Iguaran un giorno nascerà un discendente con la coda di porco che causerà l’estinzione della stirpe.

Anni ed anni di solitudine in attesa della fantomatica nascita levigano le emozioni dei Buendìa  e le rendono quasi mitologiche come l’ostinazione della matriarca Ursula, l’interdizione all’amore del Colonnello Aureliano Buendìa, la codardia sentimentale di Amaranta, la bellezza di Remedios La Bella, la fredda follia di Rebeca: personaggi in cerca di una felicità smarrita senza sapere che la ricerca delle cose perdute è intorpidita dai gesti consuetudinari, per questo costa tanta fatica trovarle.

La storia dei Buendìa da Josè Arcadio a Aureliano Babilonia, attraverso 7 generazioni, è un ingranaggio di ripetizioni irreparabili, una ruota giratoria che avrebbe continuato a ronzare fino all’eternità, se non fosse stato per il logorio progressivo e irrimediabile dell’asse.

Màrquez riesce a disegnare un microcosmo dove anche la più improbabile delle idee e la più folle tra le imprese che un uomo possa intraprendere diventa obiettivo di vita; un piccolo mondo nascosto in cui le solitudini degli abitanti si intrecciano tra loro e a quelle della straordinaria famiglia Buendìa che, condannata a cent’anni di solitudine, non ha avuto una seconda opportunità sulla terra.

Tutto questo, e moltissimo altro, è Cent’anni di solitudine.



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