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L'UNICA VOLTA IN CUI SONO STATA PARAGONATA AD UNA BALENA (e ne sono stata felice).

Creato il 10 settembre 2012 da Nina
L'UNICA VOLTA IN CUI SONO STATA PARAGONATA AD UNA BALENA (e ne sono stata felice).
Ve l'avevo accennato nel post precedente. Mancava una stoffina. Ho iniziato a parlare di LEI, ma è successo che piano piano si è portata dietro una enorme fetta della mia vita, del mio 'glorioso' passato. 
E così ho deciso di farci un post a parte.
Ora lei è lontana, sono anni che si è trasferita a Londra, ma finché ha vissuto qui, a Roma, abbiamo condiviso un mondo: quello che abbiamo creato insieme, giorno dopo giorno, a nostra immagine e somiglianza.  Ora quel mondo ci tiene unite, oltre lo spazio e il tempo che ci separano.
Parlare di lei significa descrivere tutto questo
Peesa. Che poi èAnnalisa, ma è ancheRatCommander Uno dei pilastri fondanti del mio mondo, un pezzo essenziale del mio cuore e della mia vita.  Il suo biglietto è immenso, come l'Amore che nutro che per lei.
Dolcissima creatura, figlia dell'universo, tu non sei futuro, sei presente. Sei qui adesso, con me. Il pensiero di chi ti pensa ci rende vivi, reali, presenti. Senza di esso nessuno ci troverebbe ed è per questo che tu già esisti.
Tu dici che hai scelto le balene perché ti hanno insegnato che la balena è il mammifero più grande del mondo.  Dici anche di averci creduto, ma solo fino al nostro incontro. E se io sono Nina la Balena allora tu cosa sei? L'oceano che la protegge e la nutre?
L'UNICA VOLTA IN CUI SONO STATA PARAGONATA AD UNA BALENA (e ne sono stata felice).
Lui, invece, (il portachiaviStitchche è tornato a casa, insieme alla stoffina) è un tassello della nostra storia, di quelli che segnano un' Epoca Esistenziale precisa e dai contorni definiti e netti. Un'età destinata a passare e a lasciarti impresso quel ricordo che a ripensarlo sa un po' di nostalgia. Come l'odore dello zucchero filato. Grazie, perché con quell'immagine, impressa sul quel cerchietto di fiori, hai saputo rendere eterno un attimo, che poi è una vita intera. Come solo la Fotografia sa fare. L'UNICA VOLTA IN CUI SONO STATA PARAGONATA AD UNA BALENA (e ne sono stata felice).

E mi torna in mente il Passato, come fosse Presente. Una parte, che adesso è Tutto. Così lo fermo anche io, per te, per noi.


I nostri anni. Di vita piena, densa, intensa.  Di gioie potenti e assordanti, come solo sanno essere quelle che non conoscono il dolore della separazione, che non hanno ancora ricevuto in cambio il prezzo da pagare.  Gioie forti, perché non hanno responsabilità, se non quelle della loro età.  Gli anni dell'università, dello studio.  Gli anni del cazzeggio, del rimorchio, della superficiale profondità.  Gli anni degli amori folli e scemi, dei pianti disperati.  Dei traslochi senza fine.  Di una camera in affitto a Roma, sullaBruscolana. Del delirio del traffico a tutte le ore e del caldo infernale l'estate.  Le nostre fughe al mare della Calabria, o nella stanza al piano di sopra, dai miei nonni.  L'aspirapolvere per togliere i ragni, gli sbrocchi, le discussioni, perché manca lo stereo. Gli anni dei dischi, da mettere su e far suonare; dei pezzi scritti e cantati.  E le Retrospettive, i Grandi Mostri Sacri del Cinema. Alta Fedeltà. La nostra Fotografia. Trastevere, Campo dei fiori. Il Locale. Il Black out. Lamuffaa Termini, per aspettare il notturno, con le gonne sempre troppo corte. I giri a Sanlò, un lettore cd e un paio di cuffiette in due: io la sinistra tu la destra. Le corse per prendere il tram, senza perdere le cuffiette. Gli anni delle scoperte, degli esperimenti, della sana, beata e felice incoscienza. Gli anni degli incontri fortuiti, casuali e di quelli che durano un giorno di più.  Gli anni della distruzione, immediatamente seguita da una rapidissima e felice ripresa. I posacenere da svuotare, come le bottiglie. Le nostre vite avide da riempire, per scacciare lo spettro del Rimpianto.
Il giorno che mi hai detto che saresti partita.
Qualcuno li chiamerebbeI Migliori Anni, ma sono convinta che ogni età ha la sua bellezza. Lo diceva anche mia mamma, che mi ha insegnato ad assaporare la dolcezza di ogni attimo, senza rimpiangere quello passato. Lei diceva anche che una donna, dai 30 ai 40, è nel fiore dei suoi anni e io le ho sempre creduto. Perciò oggi mi piace osservare Stitch, guardarmi indietro, ma col sorriso.  E vedo Noi Due, mentre sfrecciamo sul BMW cartadazucchero, la macchina che quell'incosciente di mio padre mi mise in mano appena presa la patente. Quella macchina così imponente, pensante, così 'vintage', che tutti mi invidiavano, mentre io mi vergognavo un po'.  Si, voglio ricordare quei momenti, oggi, voglio guardarli con i tuoi occhi:  Io e Te, dirette a Ovunquesia.  Uno stereo vecchio, con una cassetta dentro, quella di David Bowie: 'Ziggy stardust'.  Io che canto a squarciagola, tu che ridi.  E sopra di noi scende una pioggerellina, fitta, leggera, brillante. ComePolvere di Stelle. Eravamo padrone della nostra vita.  Eravamo padrone del mondo.  Tutto era ancora possibile.
Gli amici custodiscono parti di noi. Pezzetti di vita, frammenti di personalità. Gli amici sono la nostra Memoria Storica.  E noi la loro.
L'UNICA VOLTA IN CUI SONO STATA PARAGONATA AD UNA BALENA (e ne sono stata felice).

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