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L’Unione Europea dovrebbe aiutare il Mali piuttosto che bombardarlo

Creato il 16 aprile 2013 da Informazionescorretta

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Invece di offrire aiuto reale al Mali, Unione europea e Stati Uniti stanno destabilizzando la nazione balcanizzando e permettendo violenze come è stato fatto in Libia due anni fa.

Anche alcuni commentatori “mainstream” hanno fatto notare che sembra che ci sia una discrepanza evidente tra il sostegno del Regno Unito e della Francia per “Al Qaeda” in Siria, mentre dicono di combattere le stesse truppe finanziate da Qatar e Arabia nella nazione dell’Africa occidentale. Medici Senza Frontiere ha affermato 100.000 sfollati a causa dei combattimenti e  L’UNHCR ha parlato di 700.000 futuri sfollati. E il  ”Primo Ministro” Diango Sissoko ha annunciato le elezioni generali per luglio.

Il presidente degli Stati Uniti Obama ha affrontato la guerra utilizzando la sua arma preferita, il drone, per aiutare le truppe NATO.  Il Pentagono vede il dispiegamento di truppe di terra statunitensi in Niger come un modo per combattere l’espansione cinese nella regione.

Ma sembra che non sia mai venuto in mente di chiedere perché un paese come il Mali, con una storia così ricca intellettualmente e culturalmente (la loro età dell’oro islamica era nei secoli 15 e 16 anche se con gli schiavi europei) si sia deteriorato ospitando la brutalità salafita.  Potrebbe forse essere l’eredità del colonialismo francese nato alla fine del XIX secolo – e la volontà di trarre benefici dal Mali pieno di  migliaia di truppe?  E quando i droni hi-tech faranno errori  come fanno sempre, le comunità del nord del paese saranno più o meno attratti dagli insegnamenti di Osama bin Laden?

Mentre la Francia affrontano scandali finanziari e la disoccupazione aumenta sempre più, i francesi hanno difficoltà ad accedere alle informazioni sui canali istituzionali riguardo ciò che sta accadendo in Mali.  L’esercito francese ha mantenuto lontano i giornalisti, spesso vietando la documentazione. I servizi segreti e le unità militari del dittatore sostenuto dalla, Dioncounda Traoré hanno confiscato materiale e apparecchi video.  In Francia si è cercato di vietare le immagini dei morti, mantenendo la guerra apparentemente ‘pulita’ e ‘chirurgica’ contro quelli che devono essere definiti come islamisti anacronistici.  Nessuna segnalazione della campagna di torture e uccisioni contro i Tuareg per mano dei soldati del Mali sostenuti dalla Nato è lecita.

I responsabili dei media francesi, in posizione supina, raccontano alle loro redazioni che le azioni di censura di Hollande sono comprensibili.  Phil Chetwynd di Agence France Presse, avrebbe detto che questo era un “conflitto complesso e pericoloso”, giustificando le richieste dell’Eliseo.  Per quanto riguarda i media britannici, le notizie sul Mali sono incentrate su un concetto quasi apolitico dei diritti umani, intervallate da immagini di città liberate genuflettersi davanti ai soldati francesi – (tutti i maggiori partiti del Regno Unito sostengono l’intervento).

Anche la Germania, superpotenza economica dell’Europa, è in Mali. Sta aiutando i bombardieri francesi bombardieri a rifornirsi di carburante con aerei cisterna Bundeswehr.  Nonostante la maggioranza del popolo tedesco sia contro la guerra, i politici di Berlino sono desiderosi di impegnarsi nella nuova corsa all’Africa, decenni dopo la Kaiser e Rommel.  Italia, Belgio e Canada sono anche coinvolti.  Anche la Spagna, nelle profondità del virtuale collasso economico ha il denaro per aiutare la guerra..  I futuri terroristi islamici si ricorderanno i nomi di questi paesi.

La menzogna che l’operazione abbia lo scopo di difendere i  ’diritti umani’ e distruggere gli islamismi, è risibile: sembra ieri che i poteri dell’UE hanno finanziato Al Qaeda nel Maghreb islamico e il Movimento per l’Unità e la Jihad in Africa occidentale per combattere Muammar Gheddafi in Libia.

(RT)


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