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L’uso selvaggio di Photoshop e la donna immaginaria disegnata dai media

Creato il 07 gennaio 2013 da Alessandra Casciaro @Ale_Casciaro

Jimmy-Choo-FLASH-VISUAL

 Non è la prima volta che esprimo il mio disappunto in merito all’uso selvaggio di Photoshop nelle campagne pubblicitarie ed il fatto che io mi riferisca in maniera specifica alle adv e non agli shooting pubblicati nelle riviste ha un motivo ben preciso. Mi domando, infatti, che senso abbia pagare profumatamente una testimonial se poi il ritocchino a colpi di Photoshop dev’essere tanto invasivo da cambiarne i connotati. Riapro l’argomento perché oggi mi è capitato di imbattermi in uno scatto tratto dalla campagna pubblicitaria di Flash, il nuovo profumo di Jimmy Choo, firmata dal fotografo Steven Meisel.

Protagonista dello “scatto incriminato” una irriconoscibile Natasha Poly photoshoppata all’inverosimile per essere trasformata in quella  donna “internazionale, consapevole e sublime” (cito le parole del comunicato stampa) che incarna la donna Jimmy Choo.

Così non ho potuto fare a meno di chiedermi- e, badate bene, non voglio che la mia si traduca in una domanda retorica, ma voglio che ci riflettiate bene prima di rispondermi- non è che forse si sta esagerando con questa storia della donna immaginaria che i media continuano a proporci? Cosa ne dite: è arrivato o no il momento di ribellarsi una volta per tutti a questi canoni irreali imposti dalla pubblicità? Pensateci bene: nella vita reale vi è mai capitato di imbattervi in una donna internazionale, consapevole e sublime che somigli anche lontanamente ad una Natasha Poly versione cartoon?

Pensate alla vostra migliore amica, a vostra madre, alla vostra vicina di scrivania in ufficio, alla salumiera del supermarket con la cuffietta igienica in testa! Immaginate voi stesse, nella vita di tutti i giorni, costrette a dividervi tra una giornata di lavoro e la corsa alla metro alle 6 del mattino. Credete davvero di avere qualcosa da invidiare ad una modella bellissima e perfetta, mortificata a colpi di Photoshop?

In un mondo in cui le donne belle necessitano di essere abbellite ancora di più per apparire meglio di quello che sono, resterà spazio per le donne comuni? Resterà spazio per chi non ha alcun interesse ad apparire alla stregua di una figurina pur di ricevere il consenso dei media? In una società che innalza il concetto di donna curvy, ma poi copre sapientemente cellulite e smagliature, avremo mai l’occasione di celebrare l’autenticità?

Ragazze, do un piccolo suggerimento a voi ed a me stessa: spegniamo la tv per qualche ora, chiudiamo pure le pagine di Vogue, spalanchiamo i nostri guardaroba e giochiamo con gli abiti, lasciamo che la moda si trasformi nella migliore espressione della nostra personalità ed apriamo gli occhi sulla vita vera, sono sicura che rimarremo stupefatte dalla bellezza che si nasconde dietro l’autenticità.

Ah, per dovere di cronaca, nella realtà nuda e cruda, Natasha Poly è così (facciamocene una ragione!)

Natasha-Poly1


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