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LA BAI JIA BEI. (Voglio crederci un po' di più).

Creato il 29 maggio 2012 da Nina

LA BAI JIA BEI. (Voglio crederci un po' di più).
Narra la leggenda che l'ultima imperatrice della dinastia Qing, che era l'unica tra le concubine che aveva dato un erede all'imperatore, costretta ad abbandonare il suo bambino, per proteggerlo da ogni insidia pensò di chiedere a cento famiglie tra quelle più in vista dell'Impero di offrire ciascuna un pezzo della seta più bella, con cui confezionò un lungo abito per suo figlio, cosicchè il principino fu simbolicamente rivestito di nobiltà e fortezza e degli auspici dei maggiorenti dell'Impero. 
Così in Cina è nata la tradizione del Bai Jia Bei, usanza che perdura tuttora, allo scopo di attirare sul bambino tutte le forze benefiche provenienti dalle persone che gli vogliono bene, in modo che sia protetto per tutta la vita dalle avversità.
Bai = 100 - Jia = Famiglie - Bei = da
Bai Jia Bei = Da cento famiglie.

Come avrete notato ho cambiato il vestito al blog. Ho modificato l'header, personalizzandolo, in modo che fosse tutto Original Nina! L'estate si avvicina, il cambiamento è nell'aria e ho deciso di utilizzare l'arancione come tono predominante perché, oltre ad essere solare e radioso, non è un colore qualunque: è il Nostro Colore.  Il colore della nostra storia, ed anche quello che abbiamo scelto anche per dipingere le pareti della cameretta.   In the mood for Fivet comporta tutta una serie di cose, ostacoli, dubbi, paure, scoperte, limiti da affrontare, da superare, e soprattutto la capacità di aspettare, di attendere. La gestazione parte molto prima e dura più dei canonici 9 mesi. Sai quando inizia e non sai quando e se avrà un termine. Questo è un forte momento di passaggio per me, sia individuale che di coppia e desidero valorizzarlo come merita, restituendogli anche quel senso di naturalità che di suo non avrebbe. Il valore aggiunto siamo noi a darglielo.  Ho capito che non voglio farlo sola, perché ho scoperto il potere della Rete, intesa non solo come web, ma in senso più allargato: come trama fitta di persone, come comunità che sostiene, incoraggia, dona energia e pensieri positivi. Tutte cose che aiutano, che danno forza.  Così ascoltandomi ho sentito che in me nasceva una nuova esigenza: quella di accompagnarmi in questo percorso faticoso, con dolcezza, delicatezza e in modo progressivo. Senza forzature, senza strappi, usando la creatività. Coinvolgendo non solo le mie risorse, ma anche quelle di chi mi è intorno, di chi mi accompagna: gli amici, le persone care, voi. Nessuno è escluso, visto che l'unione fa la forza no? Oggi so, conosco l'energia che si genera dalla condivisione e dallo scambio, ne apprezzo l'immenso potere. E poi - mi sono detta - vorrei anche recuperare la naturalezza dei gesti, delle azioni, visto che tanto per forza di cose sarà una questione di stato, (considerando le figure professionali, e non, coinvolte nella faccenda), facciamo che lo sia in modo piacevole e gradevole, soprattutto in un modo che scelgo io! Ho ripensato al passato, a quello che accadeva - o accade tutt'oggi in alcune tribù o realtà ancora legate alle tradizioni - quando l'individuo si trovava a dover affrontare momenti importanti e significativi. La comunità si riuniva in raccolta e si celebrava, si festeggiava insieme, con rituali, con riti propiziatori. Il singolo recuperava il senso della sua realtà attraverso il confronto e lo scambio con gli altri. Non era più solo.  Per me, figlia dell'era moderna e senza una mamma, un rito intimo e personale è stato la preparazione della casa, del nido, poi ci sarà l'allestimento della cameretta. Quello sociale invece vorrei che arrivasse fino a voi, che vi coinvolgesse come parte attiva: Voi che siete ormai entrate a far parte della mia vita.
L'idea mi è nata chiacchierando con Eleonora C., lei non è una blogger, (però potete trovare la sua storia nei commenti alla pagina Quante siamo?). E' straordinario perché in quella occasione ho anche scoperto che è incinta, finalmente è riuscita ad avere il suo topolino, ce l'ha fatta con l'eterologa. E' stata lei a proporsi, a dirmi che voleva essere la prima. Oggi il postino mi ha portato il pacchettino magico, quando l'ho scartato ho pianto lacrime di gioia pura. E' tutto vero, sta succedendo a te. E non sei sola, lì fuori c'è tanta gente che ha voglia di condividere questa felicità con te, di accompagnarti per mano in questo difficile percorso. Questo mi ripetevo mentre sentivo crescere dentro una felicità nuova, mai provata prima. Sono grata a questa donna, oggi mi ha fatto un dono immenso. Dentro c'era anche (a proposito di riti propiziatori) una piuma: quella di Peppe, il suo magico Oco!
Io conoscevo questa cosa della copertina, ma pensavo fosse un'usanza legata solo all'adozione. Invece no, trattandosi di un gesto amorevole e di augurio, può essere allargato a qualunque attesa, anche se proviene da una procreazione assistita! E immaginare di ricevere tutti questi pezzettini di stoffa riprende quel rituale di cui sopra, quell'idea di attesa fattiva, comune, socialmente condivisa.  Un po' come preparare il terreno fertile che accoglierà il Pivellino, o la Pivellina, con pensieri d'amore, di cura, di luce: con una coperta fatta di tanti pezzetti che saranno, per me, il segno tangibile della sua presenza, che in questo modo si farà reale e concreta. Perché ho bisogno di sentirlo, di credere che già c'è da qualche parte, che anche io sarò mamma. La Sua Mamma.
Cosa regalereste a un bambino per tenerlo abbracciato e proteggerlo simbolicamente? Non è una copertina quello a cui state pensando? Allora visualizzate una coperta patchwork realizzata cucendo insieme cento riquadri di stoffe diverse che cento tra amici e parenti vi abbiano regalato per completarla.  Cento pezzetti di stoffa, ognuno abbinato a un nome e a un augurio personalissimo indirizzato al bambino che arriva.  Cento pezzetti di stoffa per una coperta che dovrà tramandarsi di generazione in generazione.  E' il Bai Jia Bei

Se vi và di partecipare a questa iniziativa, io ne sarei onorata. Una parte di ognuno di voi entrerà nella mia vita e contribuirà a rendere questo percorso più leggero, morbido, a infondermi fiducia e determinazione nella convinzione di riuscire a raggiungere il mio sogno. E poi, si sa, quando ci si muove nel territorio della PMA non sai mai come andrà, le prove e le sfide sono tante, così come i rischi, è necessaria una dose doppia di Fede. Perciò se avrete piacere di regalarmi un sorriso, unitevi, io sono già tutta eccitata all'idea!
Ho scorrazzato un po' per il web e ho trovato tanti blog che portano avanti questa tradizione orientale delle copertine, è stato davvero emozionante vederle finite. Come quando le zie, le nonne, le amiche, cucivano vestitini per i nuovi cuccioli, ognuno di questi abitini portava dentro, in ogni maglia, l'energia è l'impronta della persona che lo aveva fatto. Non conosco nulla di più forte, sano e salvifico della condivisione. Ecco le indicazioni su come procedere, è una consuetudine ormai, perciò non è stato difficile trovarle :)
Istruzioni da comunicare a amici e parenti per realizzare il Bai Jia Bei 
                                  (o 100 Good Wishes Quilt)
1) Scegliere e ritagliare un riquadro di stoffa di cotone 100% delle dimensioni di 25 cm. per 25 cm. (per consentire di cucirlo ad altri analoghi riquadri di stoffa) che in qualche modo vi rappresenti e rappresenti l'augurio che volete fare al bambino a cui è destinato (potrebbe essere anche dipinto o ricamato a mano da chi lo regala);
2) ritagliare un ulteriore pezzetto della stessa stoffa delle dimensioni di 6 cm. per 6 cm.da allegare al biglietto di auguri che scriverete per il bambino in arrivo, in modo che il riquadro di ciascuno possa essere successivamente individuato;
3) Inviare il tutto al destinatario. 
LA BAI JIA BEI. (Voglio crederci un po' di più). * Il bigliettino d'auguri di Eleonora, con la piuma di Peppe *
NOTE
1] Sono accolti con analoga gioia riquadri di qualsiasi tessuto o foggia o colore o consistenza o confezione scegliate di inviare: è proprio la varietà che conferisce bellezza e significato al Bai Jia Bei.
2] Le dimensioni del campioncino di tessuto sono puramente indicative. Sono graditissimi campioncini di qualsiasi dimensione e forma e qualsiasi sia la modalità con la quale siano allegati al biglietto.
[3] E' graditissima qualunque tipologia di biglietto vogliate allegare al riquadro e al campioncino.

Io di volta in volta pubblicherò sul blog le foto dei pezzettini di stoffa che mi arrivano e gli aggiornamenti, per tenervi informate sullo stato di avanzamento dei lavori.  Che ne dite, questo caldo abbraccio non sarebbe un modo bellissimo per essere vicine anche in maniera meno virtuale? Ce lo facciamo questo regalo?
Mandatemi una mail, così vi comunicherò l'indirizzo a cui spedire la stoffa. Che il viaggio abbia inizio, ormai ci siamo dentro ^_^
LA BAI JIA BEI. (Voglio crederci un po' di più).

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