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La banda Giuliano e i nazifascisti di Montelepre

Creato il 16 novembre 2012 da Casarrubea
Campalto di Verona sede della scuola di sabotaggio dell'Sd nazista

Campalto di Verona sede della scuola di sabotaggio dell’Sd nazista

Se qualcuno avesse ancora dubbi sui personaggi che animarono e definirono le scenografie della banda di Salvatore Giuliano, potrebbe, avendone voglia e tempo, leggere per intero questo documento e altri presenti nel blog che abbiamo tirato fuori dal nostro Archivio.  Lo abbiamo rintracciato alcuni anni fa al Nara, gli Archivi nazionali americani, e riguarda l’interrogatorio effettuato dagli Alleati, di un monteleprino di spicco, allievo della scuola nazifascista di Campalto di Verona.

Una villa fino a qualche anno fa ancora intatta, con la sua caserma e i suoi giardini privati requisiti a suo tempo dal capitano delle SS Wolf  alla famiglia Grezzana.  I repubblichini vi tenevano corsi di sabotaggio a carattere residenziale. Dopo una prima rudimentale formazione venivano spediti sul campo di battaglia contro gli angloamericani e i partigiani. Formavano reti di collegamento sul territorio utili a impedire l’avanzata dei nuovi liberatori. Una di questa, a carattere meridionale, era la “fascist band” di Salvatore Giuliano.

 La scuola dipendeva dal maggiore Begus, capo della S.D. Cypress, una organizzazione nazista occulta che aveva ramificazioni in tutta Italia e anche in Sicilia.

L’8 settembre Sapienza, classe 1918, si trova in Grecia dove riesce ad evitare i campi di internamento tedeschi grazie ad una famiglia conosciuta in precedenza. E’, però, ugualmente arrestato e nel marzo 1944 riceve la visita di un greco e di un tedesco.  Gli propongono di tornare a casa, a patto, però, che giunto in Italia svolga azioni di sabotaggio contro gli Alleati. E’, quindi, ingaggiato e avviato a un corso di addestramento all’uso di esplosivi e armi. Lascia Atene nel luglio 1944 e, attraverso la penisola balcanica, giunge a Verona assieme a due accompagnatori delle SS e a quattro italiani che hanno frequentato il corso con lui.

A Campalto, Wolf gli attribuisce il soprannome di Sassi e tra i primi di agosto e la fine di settembre gli fa frequentare un altro corso, nel quale l’istruttore è il signor Negroni. Gli allievi sono bene istruiti e imparano l’arte degli assalti a ponti e ferrovie, come oltrepassare le linee nemiche, quali parole d’ordine usare. Insomma le tecniche dell’azione diretta della guerriglia attraverso gli attentati e i sabotaggi.

Alla fine di settembre 1945 Wolf lascia la scuola per recarsi in Germania dove probabilmente assume il comando di un reparto carristi della SS. Gli succede il tenente delle SS. Otto Strauss.

Leggi questo prezioso documento dei Servizi di intelligence alleati:

Interrogatorio di Giuseppe Sapienza

articolo collegato:

http://casarrubea.wordpress.com/2009/07/24/nazifascisti-a-verona/


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