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La Basilica di Oropa, un sogno mai terminato

Da Chiara Lorenzetti

Oropa (qui il sito) , situata  nelle prealpi biellesi, ospita il Santuario della Madonna Nera, statua votiva del 1300, oggetto di devozione e fede molto accesa. La Madonna Nera è conservata nel suo saccello nella Chiesa Antica, costruita a ridosso di un masso erratico, probabile segno di culto precristiano. Tale Chiesa è d’origine cinquecentesca ed ancora oggi frequentata da pellegrini e sede di culto. Ogni biellese ha almeno una volta nella vita acceso un cero alla Madonna Nera, confidando e affidando ad essa un momento di vita propria.

A metà del 1900 viene progettata e costruita la Basilica Nuova, il cui caratteristico cupolone svetta e delinea il nuovo contorno del Santuario, visibile fin dalla pianura.

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E’ una chiesa molto grande, costruita senza termini, ispirati dalla grandezza, dall’imponenza.

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La fede, così privata e intima, nel nuovo immenso luogo di culto, pare perdersi e mai ritrovarsi, un labirinto spinto verso il cielo.

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Ovunque si volga lo sguardo, prima ancora di entrare in chiesa, si sente la forza di una potenza eccessiva ed effimera, un nulla che non ripaga il nocciolo piccolo dentro a sè.

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Il disegno dei suoi ideatori voleva essere uno spazio per ospitare la fede, ma appare da subito sproporzionata, esagerata, troppo clamore intorno al culto della Madonna Nera.

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E così, narra la leggenda di fede, così come la Madonna Nera non si copre mai di polvere, così come la Madonna nera esaudisce le preghiere dei suoi fedeli, così la Madonna Nera diventa inspiegabilmente pesante il giorno in cui si decise di spostarla nella nuova chiesa.
E mai venne spostata, rimanendo nell’umiltà e nella piccolezza raccolta del vecchio saccello.

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La nuova grande chiesa, mai completamente terminata, resta a monito della smania di grandezza, che non paga i sogni avventati; resta a monito della nostra fragilità, dell’umiltà, del tempo che cambia, di ciò che resta.
Da lì, dalla chiesa grande, il dono che se ne riceve, è lo splendido orizzonte che si staglia alla vista, tanto caro ed amato,

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segno che ad ognuno di noi è dato un compito, e mai occorre scalzare e tentare di togliere le persone dal loro luogo di elezione. E che se ciò si tenta di fare, chi tenta di fare, non sarà che un vuoto contenitore dei propri sogni mai terminati.

Chiara 


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