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La lunetta del protiro raffigura San Zeno nell'atto del benedire le truppe cittadine. E' un'opera d'arte raffinata questa lunetta! Sia il gioco cromatico, sia i vari bassorilievi uniti al susseguirsi di archetti ciechi, lavorati e istoriati, trovano la loro ragion d'essere nell'evidenziare la figura centrale del Santo cui la basilica è dedicata. Un bel portale ligneo è posto all'interno del protiro.
Da non perdersi la "porta bronzea", opera di inestimabile valore dal significato istruttivo. Infatti era considerata la Bibbia dei Poveri. In quel tempo ben poche persone sapevano leggere,scrivere o far di conto! E' come entrare in un'altra dimensione...In San Zeno lo spazio e il tempo non esistono piu'... Si è rapiti, si è come trasecolati... Colpiscono e appagano anche le continue lesene che si susseguono lungo tutta la facciata. Paiono drappi che cadano con grazia dal pregevole cornicione. Ai lati del protiro, altorilievi raffiguranti scene sacre del Nuovo e dell'Antico Testamento. Sopra di esso è posto il bel rosone, raffigurante la "ruota della fortuna"."En ego fortuna moderor mortalibus una,Elevo,depono,bona cunctis vel mala donoInduo nudatos ,denudo veste paratos.In me confidit si quis,derisus abibit."Questo monito è scritto nel mozzo del rosone. Un monito che invita a ricordare la perenne fugacità delle cose terreni e della vita stessa...Nel rosone, bell'opera del Brioloto, sono raffigurate statue che rappresentano le alterne vicende della vita stessa..."Dalle stelle alle stalle!"verrebbe da pensare .
La realtà è sempre attuale, allora come oggi...
Nella visita alla basilica ci imbattiamo da subito in un ampio chiostro, molto luminoso e ricco. Presenta piccoli colonne con capitelli binati che paiono racchiudere il prato, gelosamente, testimoni fedeli dei tempi e degli eventi.Il silenzio come allora domina incontrastato. Il silenzio che tramite la meditazione e la fede aiuta a raggiungere la Verità.
L'interno della basilica è formato da tre navate di cui due son laterali ed una centrale,piu' ampia. Qui la meraviglia e lo stupore lasciano il visitatore a bocca aperta. E' il tripudio dell'arte, é la vera e propria esaltazione dei colori. Il corpo della basilica è costituito da tre parti:la plebana, la cripta e la parte superiore o presbiterio. Ad ognuna di queste parti corrisponderebbero i diversi caratteri della Chiesa stessa: militante, sacrificale e trionfante. La chiesa plebana è la parte piu' ampia. Essa é caratterizzata da importanti colonne a forma di croce, intervallati ad altre singole colonne. In tutte si trovano capitelli corinzi su cui poggiano archi a tutto sesto, slanciati e leggeri, che sembrano non aver fine nel sofisticato e maestoso soffitto a carena di nave rovesciata, ligneo,in cui l'uso del colore è , a dir poco,esaltante. Nella navata di destra sono le croci stazionarie e gli affreschi, tra i quali svetta imponente l'affresco di San Zeno. Il piu' bell'affresco è pero' rappresentato dalla crocifissione del Cristo, dipinto dall'Altichiero nel XIV°secolo. Nell'ammirare gli affreschi noterete, forse, dei "graffiti".
Non sottovalutateli. Sono degli "ante quem"... Ovvero, essendo gli affreschi datati, grazie ai "graffiti" é possibile , in certi casi, datare con una certa sicurezza il periodo di vita di una persona... anche a distanza di tempo. Un caso eclatante è rappresentato da Berengario , signore di Verona che venne assassinato e , poco prima di essere ucciso, avrebbe lasciato il "suo graffito" all'interno della basilica di San Zeno, proprio in quella lontana sera del 7 Aprile del 924d.C, all'età di 73 anni. Poco sotto al presbiterio è posta la scala che porta alla cripta di San Zeno, ove riposano le spoglie del Santo. La cripta, risalente al XII°-XII° secolo, racchiude una chiesa mirabile nella sua semplice maestosità dove le colonne sono anch'esse impreziosite da capitelli di fattura raffinata. Anche la cripta è ricca di affreschi.
Sorprende il colpo d'occhio nel risalire dalla cripta alla parte plebana della basilica...E' da mozzafiato. Dal basso della scalla pare si riesca ad apprezzare ancor piu' il capolavoro,sin nei minimi particolari, almeno per quanto concerne il soffitto, il rosone e la serie di archi a tuttosesto della parte plebana! Al presbiterio, la cui balaustra presenta statue del Cristo e dei Santi, si accede tramite due scale che partono dalle navate laterali e che ci portano all'altare maggiore e alla pala del Mantegna. Non ci sono parole per descriverla. E' genio allo stato puro al servizio del Divino. Commissionata nel 1457 d.C., venne consegnata dal Mantegna nel 1459 d.C e ancora oggi questo dipinto, raffigurante la Madonna che pare dialogare con Gesu' Bambino, impressiona sia per vigoria cromatica sia per una sorta di " divina pacatezza". La predella della pala rappresenta l'Orazione nell'orto del Getsemani, La Crocifissione e La Resurrezione. San Pietro, San Paolo, San Giovanni Evangelista, San Zeno, San Benedetto, San Giovanni Battista, San Lorenzo e San Gregorio Magno sembrano partecipare, attenti, al dialogo. Bellissimo l'affresco che troneggia imperioso nella sua policromica bellezza alle spalle dell'altare maggiore e dell'arco a sesto acuto, impreziosito da ulteriori affreschi, in un inno vero e proprio al culto della purezza del genio artistico e del sapere non asservito ai valori terreni che culmina con un'elegante volta a crociera.
La basilica di San Zeno a Verona è inno alla grazia, è inno all'arte, è continua sorpresa per l'intelletto attento. Visitate quest'opera d'arte, fiore all'occhiello non solo dell'Italia ma del mondo intero!
Articolo di Fabio Vigano'
Fotografie Fabio Casalini
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