Magazine Sport

La benda del Pirata – In ricordo di Marco Pantani (by Bruce Wayne)

Creato il 14 febbraio 2014 da Simo785

Una corsa in salita. Questo è stata, molto probabilmente, la vita di Marco Pantani.

PANTANI1

 

Basso di statura, esile nel corpo, fragile nei nervi. Non era un Adone, e nemmeno un vincente. Non ha avuto il palmarès di un Miguel Indurain o di un Eddy Merckx, e nemmeno ha portato a casa tutte le tappe messe a segno dal “Re Leone” Cipollini. Eppure chiunque abbia più di quindici anni, nella nostra Italia, sa che l’ultimo ciclista in grado di far battere il cuore al popolo dello stivale per una tappa montuosa del Tour de France è stato certamente lui, Marco Pantani.

Certo, l’amore dei tifosi non è mancato nemmeno ad altri venuti dopo. Ma il battito del cuore – quello strano fascio di pensieri che ti porta ad immaginare di avere di fronte un nuovo Fausto Coppi o un altro Gino Bartali anche se gli occhi ed il cervello ti dicono che non è così –, quello l’ha saputo far scattare soltanto lui.

Perché? Forse perché Pantani non era un campione, non rendeva scontato il risultato della tappa. Così ogni traguardo raggiunto non consisteva solo in un paio di ruote che oltrepassano una striscia apposta sul manto stradale, ma comportava il coronamento di una speranza agognata. O, magari, di una promessa: quella che Pantani faceva ogni volta che, in sella alla sua bicicletta, aggiustava la benda con la mano destra per far capire che era pronto a scattare.

marco pantani

Era un sorriso del destino, lo scatto di Pantani. Quel particolare favore che, forse, qualche oscura divinità prova per quei figli che alle qualità tecniche – al freddo calcolo, all’arida preparazione – preferiscono slancio e passione.

Come sia andata a finire lo sappiamo tutti, e non abbiamo voglia di star qui a parlarne.

Preferiamo, piuttosto, ricordarci degli scatti in salita di quel ragazzo timido che fu Marco Pantani, della smorfia di sofferenza che mostrava mentre ondeggiava sulle due ruote (diceva che in salita pedalava più forte per abbreviare la propria agonia) e della felicità quasi bambina che si stampò sul suo volto quando il podio del Giro d’Italia e quello del Tour de France dissero che sì, proprio a lui la vittoria aveva deciso di fare un sorriso.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :