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La Berlino sotterranea: visita al bunker di Gesundbrunnen

Creato il 14 agosto 2014 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

IMG_20140727_120911Durante il mio secondo viaggio a Berlino ho deciso di vederla in maniera diversa, da sottoterra. La Berlino sotterranea mostra ancora aspetti della città che in superficie si è cercato di nascondere con la costruzione di nuove e moderne strutture, ma la storia è ancora presente ed è indelebile, parzialmente nascosta dai marciapiedi della metropoli tedesca, ma non dimenticata.

Girovagavo nel web qualche giorno prima di partire, e sono incappata nel sito web Berliner Underwelten relativo a delle visite della Berlino sotterranea, ai bunker costruiti durante la seconda guerra mondiale. L’associazione culturale è stata fondata nel 1997, che si occupa di studiare e salvaguardare tutto ciò che si trova sotto i marciapiedi di Berlino.

I tour previsti sono diversi, io ho scelto quello relativo al bunker Gesundbrunnen (denominato Tour 1), un percorso di circa 90 minuti in una Berlino che sembra essersi fermata per un attimo.

Il tour a cui ho partecipato era in lingua inglese, perché quello in italiano è previsto solo il Mercoledì e il Sabato alle 11.30 e con il poco tempo a disposizione mi sono dovuta adattare. La mia guida? Una ragazza canadese dall’umorismo facile e decisamente poco British. Costo del biglietto: 10 euro, che vanno interamente all’associazione per poter finanziare i lavori di ristrutturazione e di studio.

Il percorso inizia dall’entrata della stazione della metro di Gesunbrunnuen, e la biglietteria è proprio accanto. Non è, al momento, possibile la prenotazione online, quindi bisogna presentarsi lì con almeno un’ora e mezza di anticipo per essere sicuri di poter prender parte al tour.

Si scendono le scale dell’U-bahn e si entra poi nel bunker da una porta spessa, le pareti non bisogna toccarle perché sono state verniciate con solfato di zinco per attenuare l’oscurità, infatti al buio è possibile orientarsi all’interno del bunker senza grossi problemi. Iniziamo il percorso visitando la stanza dedicata ai bagni femminili, stupisce per la sua ampiezza e per il soffitto alto. Si prosegue, nelle pareti dei cartelli che indicano la capienza di ogni stanza, viene spontaneo sentirsi in gabbia, e immaginare quegli spazi pieni di gente durante i bombardamenti. Il rumore della metropolitana aiuta a creare l’atmosfera, non troppo allegra a dire il vero. Seguono stanze con i letti a castello, altre con sole panche, altre ancora con i reperti ritrovati ma la stanza che mi è piaciuta di più è stata quella dedicata al sistema di posta pneumatica. 

Ebbene sì, la Berlino sotterranea nasconde anche questo, un sistema di tubi ad aria pressurizzata, tramite i quali si spedivano capsule in tutta Berlino, con dei messaggi all’interno, una volta che il messaggio fosse stato recapitato alla stazione di posta di riferimento, un ragazzo in bicicletta aveva il compito di recapitare il messaggio a casa del destinatario, attendere la risposta e riportarlo indietro perché venisse rispedito. Il sistema è chiamato Rohrpost e durante il tour viene mostrato il suo funzionamento.

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Altra stanza d’impatto è quella che ospita l’archivio dei nomi dei lavoratori di nazionalità slava, costretti a lavorare nelle fabbriche e che dopo la fine della guerra si son dovuti nascondere per non essere considerati complici elle malefatte tedesche. L’associazione è riuscita a rintracciare alcuni di loro e offrirgli un risarcimento in denaro per il disagio subito.

Ripercorrere spazi dedicati alla salvezza del solo 10% della popolazione berlinese, in un bunker la cui profondità non era nemmeno ritenuta sufficiente per sopravvivere ad un attacco aereo, immaginare le donne la notte, vestire i propri figli alla prima sirena, correre fuori nelle strade e cercare di raggiungere il rifugio, bambini che all’età di 12 anni prendevano le armi in mano per combattere per la propria nazione, i volantini di propaganda nazista. Tra le mura gelide in cemento armato senti i respiri di persone pronte a morire da una notte all’altra, ma allo stesso la fierezza di essere tedeschi che da lì a poco si sarebbe trasformata in una dannazione. L’impatto con l’edificio è forte, ti estranea per un attimo da tutto ciò che c’è in superficie. Il patto da fare con la Berlino sotterranea è uno solo: non dimenticare, mai.

(durante la visita non è possibile fare foto, questo è il massimo che sono riuscita a fare)


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