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La biblioterapia: quando leggere può aiutare a sentirsi meglio

Da Fernanda Cosentino
Da tempo si sa che dalla lettura di un libro deriva un senso di benessere e, probabilmente, noi stessi abbiamo più volte provato ciò. Diversi studi si sono occupati di dimostrare, inoltre, che già per il bambino piccolo, le stimolazioni acustiche della voce della mamma, ricevute attraverso la lettura delle fiabe, sono utili per lo sviluppo dell’intelligenza, del linguaggio e della fantasia.
La biblioterapia: quando leggere può aiutare a sentirsi meglio
Le buone letture, inoltre, possono avere un vero e proprio valore terapeutico, perché la lettura ha la capacità di penetrare nella psiche del lettore, di ricreare uno spazio di tranquillità e un’occasione di riflessione. Da queste premesse nasce, dunque, la biblioterapia, cioè la terapia attraverso la lettura.
Il termine biblioterapia è utilizzato con diversi significati, fra cui:
  • Auto terapia involontaria attraverso la lettura: questo tipo di esperienza è quella più frequentemente sperimentata, quando capita di essere colpiti dalle parole di un testo o da un intero libro, come se si avesse avuto la fortuna di incontrare un amico che ci dice le parole giuste al momento giusto. Si tratta di un’esperienza, dunque, improvvisa, non prevedibile, ma comunque utile e gratificante.
La biblioterapia: quando leggere può aiutare a sentirsi meglio
  • Letteratura di auto aiuto: questo settore comprende diversi e numerosi libri, scritti con l’intento di aiutare le persone a risolvere uno specifico problema. Essi sono libri teorico-pratici, che consigliano l’adozione di specifici comportamenti, percorsi ed esercitazioni. Esistono pessimi e ottimi libri di questo tipo: fra i primi, i libri scritti da autori appartenenti a gruppi filosofico - politici o religiosi, che promettono una soluzione a un problema in cambio di un’adesione al loro credo, e i libri positivi del tipo “diventa felice in 20 minuti”, scritti con l’intento di catturare l’attenzione e soprattutto i soldi di chi è disposto a comprarli; fra i secondi, invece, ci sono quelli scritti da chi ha sofferto di quel particolare problema (depressione, ansia, tossicodipendenza, ecc.), che è il tema del libro, ed è riuscito a uscirne. Ottimi libri di auto aiuto sono anche i manuali scritti da professionisti, di solito medici, che avendo una particolare esperienza di uno specifico problema, danno indicazioni utili per affrontarlo.

Chiunque può trarre beneficio dalla biblioterapia, poiché il libro letto dà modo al lettore di proiettarsi e identificarsi con i personaggi e le situazioni, rendendo concreto il proprio malessere ma, al tempo stesso, può aiutarlo ad accettare la propria condizione di persona sofferente, dando inizio a un miglioramento.
La biblioterapia non va intesa come una terapia nel senso convenzionale del termine, poiché non è un metodo di cura vero e proprio, ma offre attraverso le parole scritte possibilità di sviluppo e cambiamento.
Inspirazione post: Biblioterapia. Che cos'è la biblioterapia di Pietro Spagnuolo, tratto da www.ecomind.it ma attualmente non più disponibile sul sito.

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