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La bontà del fascismo e i peccatucci dimenticati

Creato il 29 gennaio 2013 da Strippi
La bontà del fascismo e i peccatucci dimenticatiFoto tratta da reblab.it
La sparata di Berlusconi, con successiva rettifica, sul buonismo del regime fascista è la solita vaccata antistorica che può funzionare solo in un paese come il nostro, con un problema di Alzhaimer collettivo, viatico perfetto per poter dire qualunque tipo di cavolata.
La tiritera è sempre la stessa:
Peccato per le leggi razziali e per la guerra, altrimenti Mussolini sarebbe stato un buon capo.
Ammesso e assolutamente non concesso poter sminuire a peccatucci di gioventù le quasi 500 mila persone cadute durante la guerra e la ghettizzazione di una parte di ITALIANI  con l'unica colpa di professare una religione non cattolica, permangono altre vergognose macchie sapientemente dimenticate dai politicanti di turno quando trattano l'argomento Ventennio.
Si dimenticano dell'infamia dell'Abissinia, dove, per sottomettere ai nostri interessi coloniali una nazione straniera, non risparmiammo l'uso di agenti chimici (quasi 100 tonnellate d'iprite sganciate dai bombardieri ) in larga misura a danno della popolazione non combattente.
Si dimenticano dell'omicidio Matteotti, e di tutti le altre vittime, uccise solo perchè rappresentavano un voce discordante col potere e ne denunciavano le nefandezze.
Si dimenticano del confino e della galera, o eri fascista o non eri degno di essere italiano, la non appartenenza politica elevata a crimine contro lo Stato.
Si dimenticano l'autarchia, quel mostro economico basato sull'autoproduzione di tutti i beni, responsabile di una arretratezza economica che costò molto cara all'Italia, prima, durante e dopo l'epopea nera.
Si dimenticano la fine di ogni tipo di libertà: la chiusura dei giornali, l'abolizione dei partiti, il Parlamento svuotato di ogni importanza e lasciato agonizzante.
Si dimenticano la paura. La paura di tutti quelli che non ci stavano e volevano un Italia migliore, ma non potevano dirlo, a volte nemmeno pensarlo, se ci tenevano alla loro vita e a quella dei loro cari.
Loro lo dimenticano, o preferiscono farlo, probabilmente rosi dall'invidia verso quell'omuncolo che ebbe la possibilità di fare tutto ciò che voleva, senza opposizione alcuna; Colui che ebbe un potere enorme e lo sprecò commettendo "errorini" fatali
Loro dimenticano, noi non possiamo permetterglielo.

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