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La borsa dell’ expat

Da Alessia-Mammacongelo @mamacongelo

Mi piacciono le borse, soprattutto quelle morbide e grandi, in grado di contenere  al loro interno tutto il mio mondo, per averlo a portata di mano all’occorrenza. Vi infilo dentro di tutto, tutto ciò che mi rappresenta, spesso cose inutili per un giro in centro; ma vista la quantità di roba che mi porto appresso il mio mondo nella borsa, deve essere bello grande. E pesante.

Peccato che non ami  particolarmente uscire con questo accessorio. La borsa mi è d’intralcio, scomoda, rischio di dimenticarla ovunque e spesso la lascio in macchina durante i concorsi o in scuderia, che si sa non è proprio una genialata. Opto così per quelle a tracolla, in modo da aver le mani libere di gesticolare, perché io gesticolo un casino, dopotutto sono italiana. Da quando c’è Merdolo poi la mia borsa è diventata un calderone di oggetti sparsi, da quelli necessari ed immancabili a quelli che lo sono meno, compresa la categoria varie ed eventuali <il suo giubbotto mi servirà? non credo ci sono 25°C, ma metti che cambi il tempo..>

Come se non bastasse la presenza di Merdolo ad appesantire il carico, anche House quest’estate  ha deciso di usufruirne, scambiando la borsa per un portachiavi; si perché lui non ha 1 mazzo di chiavi, ne ha 4560, neanche fosse San Pietro in vacanza sulla riviera ligure.  Quindi la MIA exborsa è diventata una succursale dell’armadio di casa mentre io mi aggiravo tra gli ombrelloni in incognito, travestita da perfetta venditrice ambulante. Borsa su una spalla, asciugamani, canotto e quant’altro sull’altra. Costumi, libri, carte da gioco, focaccia, biberon, ciuccio, accendini, braccioli, spazzola, chiavi, telefoni vu cumprà?!

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Ora che rindosso i miei panni da expat le mie mani non gesticolano ma spingono il passeggino su e giù per la città e la borsa è stata riposta nell’armadio. Al suo posto è comparso un antiestetico ma praticissimo marsupio nero in pandan con il passeggino (una fashion addicted inorridirebbe alla notizia, il marsupio è peggio del calzino bianco antisesso al 210%, piuttosto il suicidio da una passerella) da cui fa sempre capolino, immancabile, la borsa multiuso del nano, con tutto il suo occorrente.

Siccome gli expat sono un po’ viaggiatori e i viaggiatori per definizione viaggiano leggeri ecco cosa contiene il mio orrido marsupio:

  • chiavi di casa (per fortuna in numero singolo)
  • occhiali da sole (finché dura)
  • fazzoletti (non bastano mai con il nano)
  • portafoglio (questo è un optional)
  • macchina foto (Merdolo sorridi!)
  • caramelle
  • sigarette + accendino (no comment)
  • elastico per capelli

Fino a qualche tempo fa portavo con me anche il passaporto, perché qui la carta d’identità conta come un 2 da picche, ma essendo disordinata cronica ho optato per riporlo in un cassetto, sano e salvo a casa e come documento ho le tessere sanitarie del Québec, rispettivamente mia e del nano (e se perdo quelle? meglio non pensarci). Con me ho sempre anche un libro ed un astuccio, strabordante di biro e matite, che non trovando spazio nel marsupio, vengono lanciati nella sacca portaoggetti dello stroller, all’ultimo minuto prima di uscire di casa. Sono a conoscenza dell’esistenza e della praticità del Kindle, ormai di quotidiano uso tra le expat, ma non riesco ad abbandonare la carta stampata, lo sfogliare le pagine, il sottolineare i passi che più mi colpiscono.. mi sa che dovrò arrendermi all’idea e capitolare, non posso certo caricarmi tutte le volte la valigia di libri dall’Italia.. io che ancora uso l’agenda normale non elettronica, dove scrivere e pasticciare, dovrò prendere un bel respiro ed entrare nell’era moderna.

Forse dovrei cambiare anche il marsupio, acquistare qualcosa di più tecnologico in fatto di borse e sacche. Ma finché riuscirà a contenere i miei sogni, i progetti e le aspettative per questo nuovo anno da expat che mi attende posso graziarlo. In fondo è solo un contenitore, importa solo il contenuto.

Quale mondo si nasconde nella vostra borsa? Cosa portate con voi? Siete Kindle dipendenti o no?


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