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La buca

Creato il 29 settembre 2014 da Eva Gatti @avadesordre

Labuca Armando La Bella, uscito di galera dopo un'ingiusta condanna a trent'anni di carcere, finisce nelle grinfie del losco avvocato Carmelutti che prima cerca di estorcergli del denaro poi, sentita la sua storia, lo convince a far revisionare il processo per dividere il risarcimento milionario..

Siamo molto lontani dalla compattezza del bellissimo esordio di E' stato il figlio anche se la tematica di Ciprì è in fondo sempre la stessa: un'Italietta costretta ad arrangiarsi per sopravvivere all'indifferenza (nei migliori dei casi) dello Stato.
La buca è un a pellicola che cerca di coniugare due anime opposte già visibili nelle prove attoriale: Rocco Papaleo recita in sottrazione, spaesato in un mondo che non riconosce dopo ventisette anni di galera, e da cui è rinnegato come portatore di onestà. Castellitto esaspera la gigioneria del suo avvocato cialtrone e fobico creando quasi una maschera che sembra provenire da un cinema lontano da quello italico. Anche l'ambientazione ha un che di anglosassone nel piccolo mondo retrò fatto di abiti e automezzi che rievocano gli anni'60. La fotografia magistrale di Ciprì sa contrapporre molto bene questo spaccato fuori dal tempo alla periferia urbana contemporanea più realistica.
C'è un gusto per la citazione cinefila molto alta: in alcuni momenti lo spaesamento di Papaleo ricorda Lamberto Maggiorani, il galeotto che torna sulle tracce del passato dopo trent'anni ha qualcosa di C'era una volta in America e la nave su cui si svolse il crimine di cui fu ingiustamente incolpato Armando si chiama niente meno che Rosabella!
Una commedia divertente che stigmatizza con uno stile innovativo, ribadisco la sensazione di non essere di fronte a un film italiano, i soliti guai italiani. Coraggioso.


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