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La calda estate di Tracy McGrady

Creato il 11 agosto 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

KNICKS V BUCKS Sembrano passati secoli da quando T-Mac era considerato, insieme a Kobe Bryant, il giocatore esterno più forte della Lega. Un idolo per tanti ragazzini, al pari di Iverson e Carter, un simbolo, soprattutto per gli Orlando Magic, con cui però non è mai riuscito a vincere una singola serie di playoffs. Stessa storia agli Houston Rockets, dove con Yao Ming sembrava poter finalmente dar la caccia al titolo. Poi la lunga serie di infortuni, a schiena e ginocchia, e poi lo sconforto, la delusione per non poter essere quello che in realtà tutti avrebbero voluto. Lo scorso anno la trade che lo porta ai New York Knicks, purtroppo per lui, solo per il contratto in scadenza. Ora un’estate di provini, rumors, firme mancate, fino all’accordo di ieri con i Detroit Pistons.
Dopo aver guadagnato tantissimo, forse troppo per quello che in realtà ha prodotto, il sette volte All Star è alla ricerca di una nuova collocazione. A New York, il grande fan di Penny Hardaway, cui ha sempre dedicato il #1 sulla maglia a Toronto, Orlando e Houston, era partito forte incantando il Madison Square Garden con 26 punti contro i Thunder, ma poi calò come tutto il resto dei Knicks.

Al termine della stagione è diventato free agent e ha lavorato per riuscire a trovare un contratto per la nuova stagione. Non per i soldi, ma per riuscire a dare un contributo di talento ed esperienza e per provare a vincere l’anello. La sua estate è iniziata con un tour promozionale di Adidas ed è atterrato anche a Milano. Nella metropoli meneghina è apparso ancora più “big sleep” del solito: lento, fuori forma, annoiato. Un ex giocatore insomma. Irriconoscibile, per chi se lo ricorda volare sopra qualsiasi avversario col suo talento cristallino. Mai stato un leone, però a Milano ha davvero impressionato. In negativo però….

Finora aveva provato per Clippers, Bulls e Pistons. A Los Angeles, dopo una settimana di workout, hanno preferito declinare qualsiasi offerta. Ai Bulls, sembrava vicinissima la firma, anche per il grande sostegno di Derrick Rose, ma i Bulls ci hanno pensato tanto e alla fine hanno preferito puntare su un giocatore di sistema e difesa come Keith Bogans. Certo, T-Mac darebbe quel zic di talento che forse manca a Chicago, ma l’idea di squadra del neo coach Thibodeau prevede una serie di atleti con voglia di defendere e grande determinazione. Oltre a ottimi tiratori sul perimetro: infatti Chicago spera sempre di riuscire a prendere Rudy Fernandez

Ora sono spuntati i Pistons. Anche qui, una settimana di lavoro ma poi lo stop del GM Dumars. Detroit ci ha riflettuto bene, anche perchè il roster era coperto in quel ruolo, con Hamilton, Prince, Gordon, Daye e Jerebko. Nessuno di questi ha il talento di McGrady, ovvio, però potrebbero esserci dei problemi nelle rotazioni per coach Kuester. Poi però qualcosa nella testa di Dumars deve essere scattato, il talento cristallino di McGrady, anche al 30-40% potrebbe riaccendere un po’ l’amore e l’interesse della città nei confronti della squadra, abbandonata a se stessa dopo gli anni trionfali dei secondi Bad Boys; e allora ecco il contratto annuale da 1.3 milioni di dollari annui, il minimo salariale per un veterano.
Un accordo che potrebbe segnare la fine definitiva del giocatore se non dovesse riuscire a incidere o stare bene fisicamente, ma che potrebbe anche farlo tornare interessante per i prossimi anni per qualche squadra che punta al titolo e vuole un campione che parta dalla panchina.

Tempo al tempo dunque. Noi però vogliamo ricordarci di questo McGrady, quello dei 13 punti in 35 secondi contro i San Antonio Spurs. Con la telecronaca di Flavio Tranquillo e Federico Buffa.


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