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La carbonara

Creato il 04 dicembre 2012 da Hydepank
carbonara

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Seduta in cucina, lei sfogliava nervosamente un libro di ricette. Guardava di continuo l’orologio, in attesa del ritorno di lui, fumando una sigaretta dietro l’altra. Per rilassarsi cominciò a pensare a preparare la cena. Ma prima si versò un bicchiere di vino bianco. Mandò giù una bella sorsata e si avvicinò alla finestra. Fuori era buio. Le luci basse della cucina si riflettevano sul vetro della finestra, che le restituiva la sua immagine riflessa. Era ancora bella, nonostante gli anni che passavano. Ma aveva il volto contratto per l’ansia dell’attesa. Lo vide apparire all’improvviso, infilare il portone con decisione, lo senti salire le scale. Aprire la porta con la chiave. Lo sentì salutarla dal corridoio, lo vide avvicinarsi, non ricambiò il bacio sbrigativo.

- Preparo la cena, disse.

- Io intanto mi faccio una doccia. Al volo, eh. – Lui rispose.

Lei finì il bicchiere di vino e se ne versò un altro. Prese una pentola capiente, la riempì d’acqua, la mise sul fuoco. Accese il gas e coprì la pentola con un coperchio. Ebbe un moto di fastidio sentendolo cantare sotto la doccia. Accese lo stereo, mise su un CD. Giant steps di John Coltrane. Prese dal frigo il guanciale e le uova. Tagliò via lentamente un pezzo di cotenna, poi affettò il guanciale. Due belle fette spesse. Le tagliò a dadini con cura, mentre Trane faceva i suoi passi da gigante. Prese una ciotola, ci ruppe dentro le uova. Cominciò a sbatterle piano, con una forchetta. Poi pesò due etti (scarsi) di spaghetti. Salò l’acqua che cominciava a bollire. Prese un pezzo di pecorino e cominciò a grattugiarlo nella ciotola delle uova. Bevve un sorso di vino, buttò la pasta nell’acqua che bolliva e si mise a guardare le luci della sera, ascoltando la musica. Lui uscì dal bagno e gridò: mi vesto! Lei prese una padella, ci mise un goccio d’olio a scaldare e ci buttò dentro il guanciale. Tritò del pepe nero nella salsa fatta con l’uovo e il pecorino. Assaggiò la pasta, era cotta al punto giusto. La scolò e la versò in una scodella, ci versò sopra il contenuto della padella e la ciotola con la salsa, resa cremosa dal fondersi dell’uovo col formaggio. Girò lentamente la pasta, mentre lui entrava in cucina, pronto per la cena.

- Eccomi – disse. – E’ già pronto?

lei annuì mentre impiattava. Gli versò un bicchiere di rosso e gli mise davanti con gesto solenne il suo sontuoso piatto di spaghetti alla carbonara. Si servì anche lei.

- mmm, disse lui. sembra buona.

- Bene, mangiala, – rispose lei. – e ascoltami, perché devo dirti una cosa.

- Dimmi – rispose lui, preoccupato.

- Vedi? L’uovo si fonde col pecorino e fa come una crema. Non è viscida, non cola, non è bavosa. Se ti dà fastidio, puoi togliere la chiara dell’uovo quando la prepari. Ma non devi esporre l’uovo al calore, altrimenti si cuoce e prende la consistenza di una frittata.

-Questo dovevi dirmi? – fece lui sollevato.

- No – rispose lei – ma forse è meglio che prima tu mangi qualcosa.

 


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