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La Casa del Diavolo

Creato il 27 marzo 2013 da Giuseppe Armellini
La Casa del DiavoloLa magia di questo film sta in quella macchina finale. E non tanto nella deflagrazione dei colpi, nell'andare
senza speranza contro la morte, nell'ultima rabbia in vita, nell'odio urlato contro quei poliziotti. Niente di tutto questo, perchè tutto questo sono i soliti Firefly. La magia sta dentro quella macchina perchè per la prima volta in 2 film interi dentro quell'automobile non abbiamo visto solo i soliti Firefly, quei sanguinari, terribili pazzi assassini che sono, ma anche degli uomini come tutti noi, o come crediamo di essere tutti noi. Per la prima volta abbiamo letto in dei corpi in cui leggevamo solo odio, pazzia, rabbia e istinto assassino, abbiamo letto qualcosa di diverso, di umano. In quei visi prima di sparare e tornare loro c'era la stanchezza, c'era il dolore, c'era la sconfitta,c'era la disperazione, c'era la paura. Ed è questo che sto film maledetto, violento, cinico, sporco e immorale ci lascia addosso quasi come una vergogna da lavarsi via, una specie di guilty pleasure che ci fa trovare emotivamente vicini a degli uomini che sono feccia della feccia, che ammazzano innocenti come piovesse, che non lo fanno con un motivo, se mai un motivo può esistere per uccidere, a volte nemmeno con un pretesto, lo fanno perchè lo fanno. Sta famiglia di pazzi ti entra nel cuore senza nemmeno provarci, anzi, quel cuore te lo vorrebbe mangiare a morsi. Non ti ammicca, non ti mostra pietà,non fa niente per farsi piacere. Ma lo fa cazzo.
Zombie realizza il suo capolavoro, una delle maggiori vette nel genere nell'ultimo decennio. Film che eccelle in tutti i suoi aspetti, citazionista come pochi (la fuga della ragazza in strada stile Leatherface è sublime), violento come pochissimi, con una brillantezza nei dialoghi da far grattare la testa a Tarantino (il dialogo tra Baby Firefly e il cantante vecchietto è straordinario, quello molto simbolico tra il critico cinematografico e lo sceriffo non ne parliamo),una regia pazzesca con uno stile nei ralenti e nei fermo immagine che è già cult (vedi gli splendidi titoli iniziali) ma anche nelle scene di azione (la sparatoria contro la casa è girata da maestri) o in quelle più violente (il massacro dei due uomini ad opera di Otis) e, forse soprattutto, con una serie di personaggi così numerosi e indimenticabili da gridare al miracolo. Captain Spaulding è roba da infarto, quel LOVE scritto nelle nocche una cosa così fuori dal mondo da volergli bene subito. La Madre e la sua lingua biforcuta sono uno spot alla pazzia di raggelante bellezza. E non parliamo della "coppia" di protagonisti, lei così bella quanto malvagia, lui con quell'immagine che è già storia. E anche di là, in quelli che dovrebbero essere i buoni c'è uno sceriffo che non ce lo scordiamo, che a un certo punto si rompe le palle di questi pazzi e comincia a fare a modo suo perchè la legge con i Firefly, gente che ha massacrato quasi 100 persone, la legge se ne frega,questi son carne da macello da far fuori senza chiedere il permesso.
La sceneggiatura, intesa come plot- perchè dei dialoghi abbiamo parlato- non è un granchè, un mix di film di fuga e interni statici, nessun turning point particolarmente geniale. E anche un pò di staticità nel prefinale a mio avviso.
Zombie è sporco, laido, demoniaco, puzza di zolfo ovunque (anche il ricorso a tanti nudi di donna ha molti richiami), grezzo a volte, ma in questo film ha uno stile così ben definito e a suo modo raffinato che si potrebbe presentare stasera alla festa di gala del cinema con la puzza nelle ascelle e la maglietta dei Sepultura addosso.
Si rovinerà un pò poi con i film successivi ma forse tornerà questo Zombie qua a brevissimo nei cinema.
Lo aspettiamo con trepidazione.
E intanto, vergognandoci, quando ne abbiamo voglia torneremo a vedere e ad amare sti pazzi bifolchi.
LOVE sulle nocche, già.
( voto 8 )

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