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La conchiglia di audrey

Da Nina
Chiedo venia a Audrey e a voi tutte se oggi non riesco a introdurre la conchiglia, vi avevo anticipato che qualche volta sarebbe potuto accadere. Sono sola questa settimana, come ho accennato nel post precedente Lui è via per lavoro e per via intendo solo fuori da casa, ma dall'Italia, dall'Europa proprio. Perciò sono un po' più impegnata e stanca del solito, che come sapete non ho una mamma dalla mia. E anche malinconica, lo ammetto. Però non volevo saltare l'appuntamento consueto, non volevo interrompere lo spazio che siamo riuscite e ricreare. La conchiglia di oggi è così densa e piena, così forte e viva che sono certa non sentirete affatto la mia mancanza. Audrey a te va tutto il mio affetto, il mio sostegno e la mia solidarietà. Grazie per esserti aperta così e messa a nudo, grazie perché hai permesso, anche in un momento così duro e doloroso, a tutte noi di entrare ed esserci, con te, per sostenerti. Vi lascio in sua compagnia, noi ci vediamo presto.
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Postilla: purtroppo non sta funzionando questa cosa di rendervi parte attiva, perché gli aggiornamenti non arrivano e devo scrivervi io e stanarvi ;) Difatti ancora mancano all'appello Dreaming your smile e Titta. Datemi vostre notizie o passo oltre.
LA CONCHIGLIA DI AUDREYLA CONCHIGLIA DI AUDREYLa mia storia inizia forse in modo simile a quella di molte di noi..Ho conosciuto lui a vent'anni.. a una festa in riva al mare, d'estate.Ci siamo piaciuti subito, ma io stavo uscendo da una storia difficile e non me la sentivo di imbarcarmi in una nuova relazione. Ci siamo rincontrati qualche mese dopo, per caso..e stavolta mi sono sentita davvero pronta, davvero libera..e non ci siamo lasciati più!Mi sono laureata in Ostetricia che non stavamo insieme neanche da un anno..e da subito ho chiarito le mie intenzioni di volere una famiglia, dei figli un giorno...capivo che niente al mondo era meraviglioso come tenere tra le braccia un neonato, vedere per la prima volta i suoi occhi che si aprono al mondo, alla vita.Ho deciso di iscrivermi ad un altro corso di studi e intanto ho cominciato a lavorare..sono trascorsi tre anni tra turni, esami, viaggi bellissimi, la ricerca di una casa..E alle soglie della mia seconda laurea, abbiamo deciso di abbandonare ogni precauzione. Ovviamente ero convinta che sarei rimasta incinta nell'arco di un paio di mesi..anche se al ripresentarsi delle irregolarità mestruali di cui ho sempre sofferto hanno cominciato subito a venirmi dei dubbi. Di mia iniziativa ho fatto degli esami ormonali e dai valori ho capito che qualcosa non andava..(ho effettuato un lungo tirocinio in PMA e, ahimè, so fin troppe cose in materia); ho sospettato una PCOS che in effetti mi è stata poi confermata da un ginecologo a cui mi ero rivolta: in pratica, non ovulo spontaneamente se non due-tre volte l'anno. Ho provato con inositolo e metformina per stimolare l'attività ovarica, ma niente da fare. A quel punto mi sono stati prescritti una caterva di altri esami. E una sonoisterosalpingografia: il dolore  pungente, insopportabile..e lì la prima vera mazzata: le tube erano pervie, ma non funzionanti.Quel giorno ho sentito crollarmi il mondo addosso, ero convinta che avrei semplicemente dovuto stimolare l'ovulazione troppo sporadica. Ho parlato con Lui (che nel frattempo aveva eseguito uno spermiogramma risultato perfettamente nella norma) e insieme abbiamo deciso che avremmo fatto tutto il possibile per avere il nostro bambino.Pochi mesi dopo la ICSI. Il pick-up (di sette ovociti) l'ho fatto la vigilia del mio ventisettesimo compleanno.I giorni successivi sono stata male e quando mi sono presentata per il transfer ho ricevuto un'altra brutta sorpresa: i tempi erano stati troppo anticipati, gli embrioni di cattiva qualità. Piangevo a dirotto e intanto stavo sempre peggio..Abbiamo deciso di portare i nostri piccoli a blastocisti: ne ha raggiunto questo stadio solo uno, il più forte, che però è stato congelato perchè le mie condizioni fisiche non erano buone (e mi hanno ricoverata una notte in ospedale). Il senso di  vuoto provato nei mesi successivi mi è parso un abisso buio dal quale faticavo a riemergere attaccandomi al pensiero della nostra bella blasto che ci aspettava. Finalmente è arrivato il momento della preparazione al criotransfer, ma qualcosa è andato storto. L'endometrio è cresciuto poco..e infine si è sfaldato: transfer rimandato. Altro crollo. In quel momento mi è sembrato di non farcela più, logorata da questa tensione e attesa continua.Ora ho appena iniziato nuovamente la terapia per la preparazione sperando che stavolta vada tutto bene e di riavere finalmente il nostro piccolo..dovrei fare il transfer tra circa una decina di giorni.E' stato un anno durissimo quello che si è appena concluso, ma mi ha insegnato tanto su me stessa, sulla mia capacità di combattere e soprattutto sull'amore immenso che si può provare..per un minuscolo ammasso di cellule..e per il mio compagno. Lui mi è rimasto sempre accanto in questo difficile percorso, irremovibile e positivo, senza mai dubitare, neanche per un momento, che alla fine tutto andrà bene..e stringeremo tra le braccia il nostro sogno tanto atteso.Desidero davvero, con tutto il cuore, di poter presto vedere e toccare personalmente la gioia che ho condiviso con tante pazienti nell'accogliere una nuova vita..che venga concesso anche a me questo splendido regalo di luce, felicità, calore grandissimo.Gennaio 2013:Scrivo senza sapere bene neanch'io cosa scrivere, come esprimere un dolore tanto grande che non trova spazio, spiegazioni. Il criotransfer è stato rapido e senza difficoltà.. e, dopo mesi di attesa, ho potuto accogliere dentro di me la nostra bellissima blastocisti (completamente espansa e con il 100% dei blastomeri sopravvissuti allo scongelamento). I giorni successivi sono stati un'altalena di emozioni in cui è stato difficile tenere a bada le preoccupazioni e le ansie circa l'esito della procedura...Quando avvertivo dei doloretti o delle fittine all'utero parlavo al mio piccolo, intimandolo a non mollare la presa, la sua lotta per la vita.Lo pregavo di non lasciarci perchè fino a quel momento non avevo mai amato niente e nessuno come avevo amato lui, che fuori c'era un mondo pieno di colori, paesaggi e sensazioni stupende tutte da scoprire.Insieme.Tre giorni prima delle beta non ho resistito  e ho fatto un test di gravidanza:positivo.Non potevo credere ai miei occhi.Era lo stesso test che ho sempre fatto e che sempre mi ha dato, a ragione, esito negativo.Non poteva essere uno sbaglio, un'errore..la fatidica seconda linea si vedeva, c'era..il mio tesoro splendido c'era..Sono rimasta in ogni caso con i piedi per terra, ero sollevata, ma frenavo la gioia e l'euforia...avvertivo una strana sensazione.Il giorno successivo ho ripetuto il test: sempre positivo , ma la linea invece di scurirsi era diventata più leggera.Faticavo a respirare e l'ansia mi stringeva in una morsa.Poi nel pomeriggio sono arrivati dei dolori mestruali fortissimi e  ho percepito il preannunciarsi di quello che sarebbe avvenuto il giorno seguente..test di gravidanza completamente negativo, beta negative.Ho chiamato il mio gine in lacrime, gli ho raccontato tutto..lui mi ha detto quello che anch'io, da ostetrica, ho riferito a una paziente solo qualche mese prima...cioè che c'era stato un impianto iniziale che poi non era andato avanti, comunque da considerarsi un segnale positivo..ecc.ecc.........Io ho il cuore a pezzi, ho sentito il mio piccolo scivolare lontano da me come il filo di un palloncino trattenuto per un attimo tra le dita..e poi volato via..nell'immensità del cielo.Ho parlato  con Lui, gli ho detto che tra qualche mese possiamo riprovare di nuovo, che alla mia età non ci si può e non ci si deve arrendere.Incasso la sconfitta, il fallimento di questo primo tentativo...raccogliendo tutta la forza possibile per guardare avanti, continuare a sperare e credere che anche noi alla fine ce la faremo, che un giorno ne usciremo vittoriosi.Marzo 2013: Pensando a questo periodo mi viene in mente la poesia di una delle mie autrici preferite: Emily Dickinson."Dopo un grande dolore viene un senso solenne,i nervi stan composti, come tombe.Il Cuore irrigidito chiede se proprio luisoffrì tanto? Fu ieri o qualche secolo fa?I piedi vanno attorno come automiper un'arida viadi terra o d'aria o di qualsiasi cosa,indifferenti ormai;una pace di quarzo come un sasso.Questa è l'ora di piombo, e chi le sopravvivela ricorda come gli assiderati rammentano la neve;prima il freddo, poi lo stupore, infinel'inerzia."Pochi giorni fa siamo tornati al Centro.Prelievi, consensi informati, nuovo protocollo di stimolazione.Ricomincia l'iter per la prossima ICSI, prevista tra un mese e mezzo circa.Mi hanno già avvisata che in tutta probabilità anche stavolta il transfer lo potrò fare solo con embrioni congelati visto l'alto rischio di una OHSS.La mia testa sembra incredibilmente pesante, i pensieri ormai ruotano sempre attorno alla possibilità di avere un figlio.E forse è questa la cosa che mi manca di più rispetto a "prima": la leggerezza, la mancanza di questo tipo di ossessioni.Mi sento spesso isolata dal mondo esterno, nonostante la presenza di Lui accanto a me, i miei amici, un lavoro a stretto contatto con le persone..chiusa in questa bolla che è il vuoto dell'assenza.Grazie Nina per questo blog che è l'unico modo che ho trovato per sfogarmi, confrontarmi, sentirmi meno sola.Hai realizzato un progetto bellissimo, pieno di voci che ridanno fiducia, di esperienze che infondono speranza.. e, sopra ogni cosa, ricco di un affetto sincero, un "abbraccio virtuale" che scalda l'anima e aiuta, tantissimo.Maggio 2013:Ho da poco affrontato la mia seconda ICSI.Stavolta è andato tutto molto meglio..il protocollo farmacologico evidentemente era più adatto a me e i tempi sono stati calcolati con maggior precisione.Sono stati recuperati diciotto ovociti maturi, di cui dodici congelati subito e i restanti sei fecondati.Abbiamo ottenuto una blastocisti e una morula di buona qualità, che sono state (tanto per cambiare) messe al freddo e al gelo visto l'ormai noto rischio iperstimolo..Quindi mi ritrovo nuovamente a dover attendere per il criotransfer, previsto per luglio.Almeno in questo ciclo sono stata benissimo da subito dopo il pick-up e senza nessun tipo di disturbo o problema..anche se tornare a casa un'altra volta "a pancia vuota" è stato ugualmente piuttosto triste.Non nascondo che questo tempo sospeso che mi separa dal prossimo criotransfer è riempito in gran parte dalla paura.I brutti ricordi dell'anno scorso a volte riaffiorano alla coscienza.. e fanno male.Non voglio rivivere più quell'angoscia, quel senso di vuoto e perdita.Di sconfitta.Stavolta vorrei urlare al mondo tutta la mia gioia.. non la rabbia e la sofferenza.Vorrei chinarmi per terra per ringraziare la sorte e non perchè sono piegata in due dal dolore, andare a cena fuori per festeggiare e non per cercare di distrarmi, avere la nausea per la gravidanza e non per i farmaci, farmi abbracciare da Lui senza che mi dica più:"ce la faremo", ma "ce l'abbiamo fatta" e che il suo sorriso sia largo e luminoso e non forzato e "di supporto".. e al lavoro non voglio più avere quell'aria assente persa in calcoli o preoccupazioni, ma dovuta al fatto che sto sognando manine minuscole che mi stringono le dita, shopping e corsi premaman,  rumori di giochi e risate rimbombare nelle nostre stanze vuote.Luglio 2013:Da qualche giorno ho iniziato la terapia con i cerotti di estradiolo per la preparazione endometriale..faremo il transfer dei nostri due piccoli tesori, se tutto va bene,  intorno al 20 luglio.Sto cercando in tutti i modi di non farmi trascinare dai pensieri negativi, ma unicamente  da quelli positivi..di aprire la mente, lasciando entrare solo aria, riflessi di arcobaleno, musica dolcissima.Voglio lasciarmi trasportare da tutto l'amore che c'è, guardare gli occhi di Lui e credere che tutto andrà bene..stringerci le mani e prepararci alla prossima dura prova da affrontare...E invece..l'imprevisto.Non riesco ancora a crederci, ma mi hanno sospeso ancora una volta il criotransfer.Di nuovo endometrio "rallentato" e infine sfaldato.I medici erano allibiti: estrogeni altissimi ed endometrio completamente fermo.Erano tutti dispiaciuti, non sapevano spiegarsi una cosa simile, hanno detto che non gli capita mai.Io ho ceduto sotto il peso  di quest'ennesima delusione, nell'impossibilità che ciò che mi è stato tolto mi venisse restituito..all'idea di dover lasciare ancora soli i miei embrioncini al freddo.Mi sono imposta di usare la testa, di non perdere la lucidità e attingere dalle mie competenze in materia delle conclusioni plausibili. Ho rigurdato i protocolli precedenti, le ecografie.. e credo di aver individuato il problema nell'eccessiva soppressione con il Decapeptyl intramuscolo.Dal prossimo ciclo si riprova con un'inibizione più leggera, giornaliera (come l'altra volta in cui era andato tutto ok) sperando funzioni.Ho parlato con il  gine anche di come preferivo impostare la terapia con gli estrogeni e lui ha acconsentito, con l'aria di chi non sa più cosa fare al riguardo (e questo mi ha fatto sentire ancora più angosciata).Mi sento stanca, sfinita. Devo aspettare ANCORA.E intanto il mio cuore continua ad essere in bilico, sospeso nell'incertezza, mentre una rabbia cieca si sta impadronendo di me..e che non so come sfogare.Spesso mi ritrovo ad osservare il mare,  compagno di una vita, e pensare che nel corso della mia esistenza il dolore mi ha più volte travolta, come un'ondata potentissima, sommergendomi..e, anche se a costo di una grandissima fatica, alla fine sono riuscita sempre a tornare in superficie.Ho ripreso a respirare, a nuotare, a sentire i raggi del sole sul viso.Ho scoperto che perfino nella più tremenda delle tempeste c'è un faro che brilla in lontananza e tante  persone meravigliose pronte a lanciarti un salvagente  o avvolgerti in una calda coperta per allontanare il freddo gelido che intorpidisce l'anima.La mia speranza è che dopo aver imparato a conoscerne i venti e le profondità nascoste ora il mio orizzonte torni calmo, sereno, lasciandomi finalmente riposare.Seduta su uno scoglio, nella luce arancione del tramonto, a contemplare estasiata la mia splendida perla.Febbraio 2014: A settembre  abbiamo trasferito i due embrioncini congelati.Lo spessore endometriale non era ottimale, ma comunque accettabile.Purtroppo nessuno dei due ha attecchito.Ci avevo sperato davvero con tutto il cuore che stavolta sarebbe andata bene, sentivo dentro di me che avrebbero potuto farcela.E invece ho dovuto leggere di nuovo quell'orribile zero stampato sul foglio del laboratorio analisi.Sono seguiti mesi di ulteriori approfondimenti..tutti pienamente rassicuranti: nessun problema anatomico evidente, tiroide ok, fattore immunologico anche..ho ripetuto addirittura l'isterosalpingografia con un altro gine che ha definito le mie tube"due autostrade". Alla luce di quest'ultimo risultato abbiamo tentato anche una IUI..ovviamente negativa.Con l'inizio del nuovo anno abbiamo così deciso di scongelare gli ovociti e procedere con una crio-ICSI.Ho seguito un nuovo protocollo di preparazione endometriale e finalmente stavolta è andato tutto liscio.Dai dodici ovociti sono riusciti ad ottenere solo due embrioni di qualità mediocre, trasferiti ieri.Nel corso dei precedenti transfer mi sembrava di stare ad un metro da terra, stavolta ho pianto tutto il tempo.Per la sofferenza dei fallimenti passati, per il mio compagno, per gli embrioncini che hanno arrestato il  loro sviluppo dopo la fertilizzazione, per tutta la fatica che ho accumulato in questi due lunghi e difficilissimi anni di PMA.E' un percorso che ti cambia profondamente.Ora i pancioni e i neonati degli "altri"mi creano disagio, e non so se tornerò mai a fare il mio lavoro che mi piaceva tanto.Mi occupo di formazione e ricerca, ma il contatto diretto con  mamme e bimbi ho dovuto abolirlo (e oltre a mancarmi questo mi fa sentire ancora più inadeguata, inutile, ancora più fallita se possibile).Non rido più molto e sono spesso assente, ma mi impegno a fondo per non lasciare che sia l'infertilità a vincere..rubandomi anche la felicità e le esperienze da condividere con le persone che amo e mi sono vicine. Cerco il più possibile di non trascurare la famiglia, le amicizie, i progetti lavorativi e soprattutto il rapporto con Lui, che ad oggi per fortuna è sempre forte e pieno d'amore e complicità.L'infertilità non deve avere a meglio, non deve distruggere i nostri sogni più belli, gli affetti e le speranze per il futuro.Non ho mai smesso di combatterla e non smetterò anche se i piccolini che ora custodisco in grembo non dovessero farcela.La vita..non si arrende.Marzo 2014:Mi tremavano le gambe quando ho attraversato il consueto viale alberato in direzione del laboratorio analisi..stavolta a ritirare il referto del B-hcg sono andata da sola, cercando di allontanare la speranza che insistentemente provava ad affacciarsi. Mi sono seduta sulla solita panchina, ho aperto la busta…Zero.Il cuore raggelato, mentre una folata di vento forte e coriandoli mi ha avvolta, scuotendomi.Attorno a me l’allegria generale.Bambini vestiti in maschera che correvano da tutte le parti, la musica che accompagnava la sfilata di Carnevale per le strade della città. Mi sono alzata e ho ripreso a camminare. Verso un futuro incerto, nel senso di tutto questo che mi sfugge.Ho immaginato di poter lasciar andare gli embrioncini che ho perso in quelle raffiche di foglie e colori. Lasciarli volare via insieme al dolore. Ho pensato al vento che a volte cambia direzione, inaspettatamente..e che magari, un giorno, mi restituirà tutto. Tutto quanto.LA CONCHIGLIA DI AUDREY

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