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La conchiglia di dolcepisti

Da Nina

La conchiglia di oggi è arrivata a maggio. Non intendo fare nessuna introduzione, per non interferire con la sua limpidezza, con la sua luce. Mi limiterò a condividere con voi il primo scambio di email che c'è stato, quando ci siamo conosciute, quando tutto è iniziato. Il resto voglio che lo scopriate insieme a lei.

Ciao Nina
solo ieri mi sono imbattuta, così per caso, nel tuo blog e immediatamente ho deciso di condividere la mia storia. Innanzitutto perchè "E voi? Figli niente?" è la domanda che io e mio marito, non più giovanissimi purtroppo, sentiamo ripeterci quotidianamente ormai da anni e ogni volta mi fa male da morire e mi chiedo come sia possibile fare domande tanto indelicate senza pensare che forse dietro possa esserci, come è, un percorso di dolore e delusioni. Ma il motivo principale per cui io, persona patologicamente riservata, mi trovo qui a scriverti è che il dolore che trasuda dalle parole delle altre cercatrici, benchè le storie e le esperienze siano diverse dalle mie, è lo stesso che sto provando io da diversi anni e in modo ancora più intenso da una settimana, da quando cioè, (ironia della sorte) subito dopo aver ricevuto la notizia che mio fratello aveva avuto il suo secondo figlio, sono andata in bagno e ho scoperto che la mia prima iui era miseramente fallita: due settimane di speranza, di attesa,di intense emozioni spazzate via in un attimo!

[...] Leggendoti continuavo a pensare a quella che è stata una delle mie ultime illuminazioni: credevo che il mio destino fosse segnato, vivevo questo senso di profonda ingiustizia, subivo passivamente, cercando di fare del mio meglio per trasformare il dolore con il blog in qualcosa di costruttivo e vivo, fino a che ho sentito dentro, forte più che mai, che io anche avevo una scelta. Anzi a ben vedere due: non avere figli, o accettare lo stato di cose e affrontare la PMA. Darmi un'occasione, pensarmi sana comunque, capace di generare la vita, in un altro modo, ma con lo stesso risultato. Ci sono arrivata pian piano, coi miei tempi, ci ho messo più di un anno e mi sono anche rivolta a una terapeuta, che mi ha aiutato prima di tutto a superare il lutto per la morte di mia madre.

E ora eccomi qui, alle porte della mia prima Fivet. Accettazione è la parola magica, quella è la strada, l'unica, tutto il resto, qualunque cosa sia, segue a ruota. Io spero con tutto il cuore che il mio blog, aver trovato me e le altre, ti sia di qualche conforto e sprone, che ti incoraggia a cercare la tua verità e a perseguirla fino in fondo.

Non avere paura, non sei sola. I muri ce li costruiamo da sole, troppo spesso, ma abbiamo anche la capacità e la forza per abbatterli.

LA CONCHIGLIA DI DOLCEPISTI

LA CONCHIGLIA DI DOLCEPISTI

LA CONCHIGLIA DI DOLCEPISTI

Illustrazione di Francesca Ballarini

Ho sempre avvertito dentro di me che avrei avuto difficoltà ad avere figli, sempre anche quando questo era l'ultimo dei miei desideri: questa consapevolezza inconscia, sembrerà strano, ha influito fortemente sulla mia vita, infatti subito dopo il matrimonio ho imposto a mio marito di evitare una gravidanza perchè sostenevo di non sentirmi sufficientemente matura per affrontare una simile responsbilità. Ben presto, però, sono tornata sui miei passi perchè ho cominciato a sentirmi, ti sembrerà strano ma è proprio così che ho cominciato a definirmi, una conchiglia... vuota! Però, nonostante l'assenza di precauzioni, la mia perla non voleva arrivare e il mio vuoto interiore continuava a crescere al punto che sono ben presto scivolata in uno stato depressivo che ancora adesso, a momenti alterni, mi accompagna.

Da eterna adolescente quale sono, la mia reazione non è stata quella giusta, cioè rivolgersi ad un ginecologo per capire l'origine del problema: la mia reazione è stata la negazione del problema.

Ho cominciato ad avere problemi alimentari seri, sono diventata anoressica, ma soffrivo meno, molto meno perchè ero talmente cocentrata su me stessa, sulla bilancia che scendeva costantemente e sul girovita che diminuiva che non avevo tempo di pensare ad altro soprattutto a quel problema, tanto ormai perchè arrovellarsi tanto visto che ero in amenorrea? Ho trascurato tutto e tutti, ho fatto soffrire le persone che mi amano, ho rischiato di perderle!

Ho cominciato ad avere anche problemi alla tiroide e, su insistenza dei miei cari, mi sono rivolta ad un endocrinologo: appena entrata nel suo studio il medico mi guarda, un'occhiata appena, e mi dice che se mai avessi avuto un desiderio di maternità sarebbe stato meglio reprimerlo perchè in quelle condizioni di denutrizione per me non c'era alcuna speranza! Queste parole dette così a bruciapelo senza nessuna sensibilità mi hanno fatto svegliare da una sorta di torpore e in un attimo tutto il dolore represso negli ultimi due anni mi ha travolto!

Questa volta, però, ho deciso di reagire e di capire per cui sono andata da una ginecologa.

La decisione è stata quella giusta, ma non il medico che non ha fatto altro che colpevolizzarmi per il mio stato anoressico e cosigliarmi di mangiare, mi ha anche prescritto il progesterone per farmi avere il ciclo senza però prestare ascolto al mio racconto sincero e senza, quindi, rendersi conto della mia depressione.

Tutto questo ha avuto un effetto devastante su di me, non facevo altro che piangere, la vita di ogni giorno mi era insopportabile, mi sentivo sola, mi sentivo sempre più una conchiglia vuota e soprattutto mi sentivo in colpa: di nuovo ho dirottato i miei problemi verso il cibo, questa volta però lo utilizzato per riempire il vuoto dentro di me e ho cominciato ad avere dei veri e propri attacchi bulimici! Ho preso peso, ovviamente e questo non solo non mi è servito a riavere un ciclo naturale, ma mi ha reso oltremodo insicura e infelice. Solo adesso, dopo un anno e mezzo, riesco a guardarmi di sfuggita allo specchio e qualche volta (i casi si contano ancora sulle dita di una mano) ad uscire di casa per motivi di puro piacere che esulino cioè dal lavoro e dalle visite mediche.

L'esperienza negativa con un medico donna mi ha fatto però capire che non è dal sesso che dipende la sensibilità e la professionalità, così, mi son fatta coraggio e mi sono rivolta ad un ginecologo specializzato in PMA che lavora in una città vicina alla mia di cui conoscevo la buona fama: in cinque anni finalmente una decisione giusta!

Certo non ho smesso di soffrire, ho dovuto affrontare un percorso arduo, doloroso anche a livello fisico, ho continuato ad avere le mie crisi, ma pian piano i miei attacchi bulimici sono scomparsi e il mio rapporto con il cibo sta migliorando! Da un anno ad oggi ho interrotto almeno quattro volte il percorso verso la iui, ma il mio meraviglioso medico è stato paziente, mi ha aiutata a prender la giusta decisione senza mai forzarmi, lasciandomi i miei tempi per elaborare psicologicamente ogni step, non mi ha mai illusa, non mi ha mai colpevolizzata e, soprattutto, ha subito capito il mio problema (non ci voleva poi molto, solo un buon ecografo): sindrome da ovaio micropolicistico completamente asintomatico! Dopo la delusione della scorsa settimana volevo abbandonare tutto e richiudermi nuovamente nel mio dolore, ma poi mi è venuto in mente una frase che il mio medico mi ha detto il giorno della iui: Devo fare tutto quello che la scienza e la coscienza suggeriscono e poi accettare le decisioni di madre natura ed è questo che intendo fare!

Dal giorno che ho scoperto che la iui era stato un ulteriore fallimento la mia storia ha avuto una svolta inaspettata. Era la domenica delle palme e mi sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso; ho passato la settimana successiva tra crisi di pianto e attacchi d'ira maturando una decisione: avevo trascorso più di un mese ad assumere ormoni di vario tipo e non erano serviti a nulla, quindi, perchè insistere oltre? Basta non avrei continuato ad illudermi, la mia avventura con la pma sarebbe finita lì! Poi, però, ho incotrato te, il tuo blog, le storie delle altre donne la loro forza e mi sono sentita una vigliacca a fermarmi al primo ostacolo! Era il giorno di pasquetta quando ti ho scritto la prima volta (sbagliando indirizzo) e subito mi sono sentita meglio, così il giorno dopo ho preso appuntamento con il mio medico e insieme a lui e a mio marito abbiamo programmato tutto: altre due iui con un mese di pausa tra l'una e l'altra e la prima fivet a settembre. Ero determinata a fare di tutto fino a che il mio medico, secondo coscienza, non mi avesse dissuasa ad andare oltre, di lui mi fido davvero molto.

Il 16 aprile ho fatto una seconda isteroscopia per verificare che non si fosse riformato il polipo rimosso a luglio scorso, per essere sicuri che non ci fosse nulla che potesse ostacolare un eventuale impianto: il polipo non c'era, ma l'endometrio non aveva un aspetto rassicurante per cui se la iui successiva non avesse dato risultati, avrei dovuto subire un raschiamento. A questo punto dovevo solo aspettere che arrivasse il ciclo naturalmente (nonostante la mia amenorrea il mio gine era ottimista in tal senso), altrimenti trascorsi 40 giorni dall'ultimo ciclo avrei dovuto ricominciare con il progesterone! Ho tracorso le settimane successive sperando che questo ciclo finalmente arrivasse perchè ero stufa di assumere il progesterone che mi rende più depressa, insonne e che, visto che ormai lo assumo regolarmente da un anno, ha fatto di me una maggiorata!

Ma il ciclo non è arrivato e così, come al solito, ho dovuto fare il preventivo ed ennesimo test di gravidanza per avere la certezza che l'amenorrea non fosse dovuta ad una gravidanza: il 10 maggio alle cinque del mattino (mi alzo sempre molto presto) ho fatto distrattamente il test già consapevole del risultato, ho aspettato il minuto stabilito dalle istruzioni e poi...... il miracolo le linee erano due!!!!! Non riuscivo a credere ai miei occhi, possibile?

Ho pensato subito ad un difetto del test per cui appena aperte le farmacie ho mandato mio marito a comprare altri 3 test di marche diverse e tutte davano esito positivo! Il mio gine mi ha fatto fare le beta: responso 687,5 dato compatibile con la terza settimana di gestazione.

Sono incinta, aspetto mio figlio, dopo tante cure, tante delusioni, tanta attesa è arrivato così inaspettatamente! Certo ora sono in ansia vivo nel terrore di perdere questo bambino, soprattutto perchè se questo accadesse non sarà facile avere un'altra gravidanza! Dipendo dalle beta, nelle ultime settimane le ho contollate almeno 10 volte, le nausee tanto odiate dalle c.d. donne normali per me sono come manna dal cielo, perchè sono il segno che c'è, è ancora con me! Non riesco a descriver la gioia che provo e spero che questa mia esperienza possa dare speranza a chi cerca ancora: il mio è stato un vero miracolo, ma, dunque, i miracoli possono accadere per cui sperate, abbiate la forza che a me spesso è mancata, andate fino in fondo perchè i rimpianti non servono a stere meglio!

Io vi sarò sempre vicina perchè il dolore provato resta dentro per sempre:sono e sarò per sempre una donna diversamente fertile, conscia che avere un figlio è davvero il dono più grande!
Nina, a te devo un grazie di cuore perchè il tuo blog per me è stato più efficace di qualunque antidepressivo, quando leggo le parole che scrivi o le storie che pubblichi soffro piango rido e poi sto meglio! Ti sento davvero vicina e seguirò il tuo percorso attraverso il tuo blog sperando per te e, a modo mio, pregando per te un grosso abbraccio e ancora grazie di avermi ascoltata.

Ciao Nina e auguri per il nuovo anno, ma soprattutto per il tuo Minuscolo! Attraverso i tuoi racconti sto rivivendo emozioni che ho appena vissuto e che ancora non sembrano appartenermi! La mia conchiglia puoi pubblicarla così come te l'ho inviata, scritta di getto senza pensarci troppo su , in un momento in cui tutto era nero e nulla sembrava potesse cambiare, ma non è stato così e voglio che dia speranza a chi ancora cerca!

Ma sai hai detto che il mio momento è arrivato e non sai quanto hai ragione: la mia perla ora è qui tra le mie braccia! Il 2 gennaio è nato il mio piccolo Mattia 2,8 kg di dolcezza infinita : è reale è qui, ora posso toccarlo ma ancora mi sembra un sogno, il più bel sogno della mia vita!

LA CONCHIGLIA DI DOLCEPISTI


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